Insieme degli studi, delle applicazioni tecniche, ma anche
delle persone, cose e servizi che sono connessi con il progetto, la costruzione,
l'utilizzazione degli aeromobili e in genere con la navigazione aerea.
• St. - Il problema del volo umano ha
interessato gli studiosi fin dall'antichitŕ, così come in ogni
epoca ha ispirato a pittori e artisti suggestive immagini. Leonardo da Vinci,
nel XV sec., disegnò e calcolò vari tipi di dispositivi o macchine
volanti, in cui dapprima cercò di riprodurre le ali battenti degli
uccelli e successivamente tentò delle soluzioni differenti; uno dei suoi
più famosi schizzi contiene l'idea moderna dell'elicottero. Dal
Rinascimento in poi molti uomini di scienza si interessarono al volo umano,
compresi Newton e Bacone. Nel 1680 l'italiano Giovanni Alfonso Borelli, nel suo
De motu animalium, espose il principio fondamentale che l'uomo non
può con nessun artificio sostenersi in aria valendosi della sua forza
muscolare. Nella seconda metŕ del Seicento il matematico Francesco Lana,
nella sua opera
Prodromo, ovvero saggio di alcune invenzioni nuove
(1670), affermò che sarebbe stato possibile sollevarsi staticamente
nell'atmosfera mediante grandi sfere di rame cave da cui fosse stata estratta
tutta l'aria. Lana, infatti, aveva ragionato correttamente, applicando alla
navigazione aerea il principio di Archimede. Poiché tutti i tentativi di
realizzare macchine volanti che imitassero il volo degli uccelli erano falliti,
alcuni studiosi pensarono più tardi di costruire delle specie di aquiloni
e con tali dispositivi farsi sollevare dal vento: colui che ottenne il primo dei
moderni successi fu il tedesco Otto Lilienthal, che nel 1891, lanciandosi da un
pendio con il suo fragile apparecchio, poté librarsi nell'aria; dopo
oltre 2.000 voli, morì nel 1896, cadendo con un suo biplano. I fratelli
Orville e Wilbur Wright, di Dayton, nella Carolina del Nord, mettendo a profitto
l'esperienza tecnica acquisita come fabbricanti di biciclette, riuscirono a
costruire dei grossi alianti, dalla struttura leggera, ma sufficientemente
robusta per sopportare senza danno il peso e le vibrazioni di un motore azionato
da due eliche: lo chiamarono
Flyer (cioè, volatore) e con esso, il
17 dicembre 1903, Orville riuscì a compiere in 12 secondi un volo di 40
m. Pochi anni più tardi, i fratelli Wright si trattennero per qualche
tempo in Francia, dove ben presto si formò una schiera di piloti e
costruttori di aeroplani. Il primo volo compiuto in Europa è stato
ufficialmente attribuito al franco-brasiliano Santos-Dumont e al suo aereo
14
bis, con cui egli volò a Bagatelle, in Francia, il 23 ottobre 1906,
percorrendo un tragitto di 60 m. Nel 1909 il francese Louis Blériot
traversò in volo la Manica in 37 minuti, su un'aereo monoplano di sua
costruzione, munito del motore italiano Anziani. Nel 1911 Jules Védrines,
con un aereo
Deperdussin, raggiunse i 167 km orari, mentre Roland Garros,
con un aereo
Blériot, toccava i 3.910 m di altezza. L'Italia,
durante la guerra di Libia (1911-12), con i piloti Riccardo Moizio e Giulio
Gavotti diede inizio all'impiego bellico degli aeroplani. Nella prima guerra
mondiale l'
a. svolse in parte i compiti della cavalleria, effettuando
ricognizioni anche fotografiche e bombardando le linee e le retrovie avversarie.
Dopo la prima guerra mondiale, gli aerei avevano ormai raggiunto un
considerevole grado di efficienza e molti giovani piloti se ne servirono per
imprese avventurose, come la traversata dell'Atlantico da Terranova all'Irlanda,
compiuta nel 1919 dagli inglesi Alcock e Brown con il biplano bimotore
Vimy. Il primo a volare da New York a Parigi senza scalo fu, il 21 maggio
1927, l'americano Charles Lindbergh, con un monoplano a un solo motore, chiamato
Spirit of Saint Louis. Anche i dirigibili contribuirono notevolmente al
progresso aeronautico: si ricordano in modo particolare il
Norge,
italiano, che volò sul polo Nord nel 1926 e che compì circa 100
traversate atlantiche per il trasporto di passeggeri. Nel periodo fra i due
conflitti mondiali ebbe un notevole sviluppo anche l'idrovolante: il prototipo
fu felicemente collaudato dal francese Henry Fabre nel 1910. Nel 1931 e nel 1933
l'italiano Balbo organizzò e diresse due crociere, che misero in evidenza
le qualitŕ tecniche degli idrovolanti Savoia Marchetti S 55 e la
possibilitŕ del loro impiego in massa. I primi aerei che si avvalsero dei
nuovi apporti tecnici furono quelli impiegati durante il secondo conflitto
mondiale, in particolare lo
Spitfire della ditta britannica Supermarine e
il
Messerschmitt in dotazione all'esercito tedesco. Tutti gli aerei da
caccia potevano raggiungere notevoli velocitŕ; con gli ultimi modelli si
superarono gli 800 km orari (
Mustang). Negli Stati Uniti nacquero i
grandi bombardieri, le fortezze volanti, da cui sono derivati, dopo il
conflitto, gli aerei commerciali che hanno permesso la grande diffusione
dell'
a. civile. Il primo aereo munito di turboreattore volò il 15
maggio del 1941 in Gran Bretagna e venne progettato da Frank Whittle. Al termine
del secondo conflitto mondiale nacquero anche i nuovi e leggeri caccia a
reazione, largamente impiegati durante la guerra di Corea (1950-54), come i
Sabre americani e i
Mig 15 sovietici. Qualche anno più
tardi, venne applicato su un aereo civile britannico un motore a turbina fornito
di elica, da cui appunto il nome di
turboelica. ║
A. civile:
comprende tutte le attivitŕ aeronautiche a carattere non militare e ha
raggiunto una diffusione e un'importanza tali da costituire un elemento
fondamentale della vita moderna. La sua sicurezza č da considerarsi quasi
assoluta, come č accertato dall'esame statistico degli incidenti di
viaggio; a tale fattore di primaria importanza fa seguito un progressivo
decrescere dei costi, che sono oggi accessibili a categorie sociali sempre
piů vaste. L'attivitŕ commerciale propriamente detta č
svolta dalle compagnie di navigazione aerea, che gestiscono le linee regolari
per passeggeri e merci, e da altre, generalmente minori, che compiono servizi su
richiesta, chiamati
charter. Dopo i primi tentativi di linee aeree
regolari, che datano dal 1919 e che avevano ancora un carattere prettamente
pionieristico, i servizi civili hanno assunto una diffusione sempre maggiore,
grazie anche alle sovvenzioni fornite alle compagnie aeree dagli Stati
più sensibili al prestigio nazionale e alla necessitŕ di
comunicazioni sempre più rapide. I dirigibili tedeschi sono stati i primi
mezzi utilizzati per un servizio regolare sulle rotte transoceaniche. Solo dopo
il 1935 alcune linee furono gestite con mezzi piů pesanti dell'aria;
dapprima con idrovolanti, e in seguito con aeroplani. Dai bombardieri di media e
grande autonomia dell'ultimo conflitto mondiale l'
a. civile ha derivato
le innovazioni necessarie per i suoi apparecchi da trasporto sulle rotte
transcontinentali e transoceaniche. Il progresso tecnico č continuato
senza soste nel campo dei motori, come pure in quelli delle strutture alari,
delle fusoliere, delle apparecchiature strumentali e delle sistemazioni
aeroportuali e lo sviluppo del trasporto aereo č proseguito
incessantemente, pur essendo diminuite le percentuali di incremento, rispetto
agli anni di massima espansione. Questa diminuzione č stata per gran
parte conseguente al rincaro dei viaggi aerei, determinato dagli oneri derivanti
alle compagnie dall'aumento del prezzo del carburante, dai maggiori costi
gestionali e dal crescente costo degli stessi velivoli. Ciň ha
comportato, nella seconda metŕ degli anni Settanta, una crisi del settore
aereo, risoltasi solo parzialmente nel periodo successivo, nonostante
l'incremento del traffico merci e passeggeri, il cui numero complessivo
risultava nel 1982 di 860 milioni. Nell'ambito dell'
a. civile, grande
sviluppo hanno avuto le imprese di trasporto aeree su domanda (
voli
charter), grazie alla struttura più snella rispetto a quella delle
compagnie di linea e ai costi notevolmente inferiori rispetto a quelli derivanti
dal mantenimento di una rete di collegamenti commerciali. Anche le compagnie
specializzate nei voli charter hanno comunque risentito della crisi, così
come molte compagnie minori che basavano la loro concorrenzialitŕ sulle
grandi rotte internazionali, essenzialmente su una politica di prezzi scontati.
Queste compagnie sono entrate in crisi in conseguenza dell'aumento del prezzo
del petrolio e, complessivamente, dell'aumento dei costi d'esercizio, che hanno
gravato maggiormente su quelle flotte composte da vecchi aerei, costruiti quando
non si ponevano ancora i problemi derivanti dall'elevato consumo di carburante.
Problemi di risparmio si sono posti anche per le grandi compagnie di bandiera
che, pur non avendo abbandonato la tendenza al frequente rinnovamento della
propria flotta, si sono impegnate ad applicare nuove tecnologie agli aerei in
dotazione. La necessitŕ di ridurre i consumi di carburante ha comportato,
oltre all'applicazione di vari congegni tecnici, una sensibile riduzione della
velocitŕ di crociera, mantenuta a livelli inferiori alle
potenzialitŕ degli aerei in dotazione (V. AEROPLANO). Quanto all'attivitŕ dell'industria aeronautica, data
la contrazione delle vendite e l'elevato costo di progettazione, oltre che di
produzione, l'impegno maggiore è stato posto nel perfezionamento dei
modelli giŕ in costruzione, pur non mancando i piani per l'aereo del
Duemila. Miglioramenti sono stati apportati sia agli aerei a medio raggio, della
categoria dei bireattori come il Boeing 757 e 767 (alla cui costruzione
partecipa l'italiana Aeritalia) e dei trireattori come il Boeing 777, sia a
quelli a largo raggio, nell'ambito dei quali si era registrata nel corso degli
anni Settanta la definitiva affermazione degli aerei a fusoliera larga (
wide
bodies), a cominciare dal quadrigetto Boeing 747. L'impegno dei costruttori
alla ristrutturazione dei loro impianti per realizzare nuovi tipi di aerei non
ha ricevuto particolari sollecitazioni dalle 106 compagnie di navigazione aerea
aderenti alla IATA (Associazione Internazionale del Trasporto Aereo), impegnate
nella prima metŕ degli anni Ottanta a riequilibrare i propri bilanci e a
fronteggiare i vari fattori di crisi, non ultimo quello provocato dalla guerra
tariffaria, conseguente alla liberalizzazione del prezzo dei biglietti aerei
negli Stati Uniti. Le sollecitazioni maggiori si sono avute per la costruzione
di un nuovo tipo di aereo da 150-200 posti, più leggero ed economico di
quelli in servizio, aprendo nuove prospettive alle grandi industrie del settore,
in particolare all'europea Airbus e alle statunitensi Boeing e
McDonnell-Douglas. Dal 1981, seguendo l'esempio della British Airways, la
compagnia di bandiera britannica, le grandi compagnie internazionali hanno
creato una nuova classe, intermedia tra la prima e la turistica, in modo da
sfruttare al massimo gli spazi di cabina e ridurre al minimo il numero dei posti
vuoti di prima classe. La nuova classe, chiamata con nomi diversi dalle varie
compagnie (
club,
business,
crown,
service,
executive,
ambassador) è stata destinata soprattutto ai
rappresentanti della classe dirigente che viaggiano per lavoro e che possono
usufruire di tutta una serie di servizi di bordo, concorrenziali tra le varie
compagnie, compreso l'uso del telefono. A questo tipo di concorrenza, basato sul
comfort e su tutta una serie di servizi a bordo e a terra per la clientela
d'èlite, ha fatto riscontro un altro tipo di concorrenza tariffaria per
la classe economica e supereconomica, mediante l'introduzione di innumerevoli
tariffe promozionali, con sconti sino al 50% sulle tariffe turistiche.
La serie di disastri aerei verificatasi nel mese di agosto del 2005 - ben 5 in 20 giorni - ha
inevitabilmente creato timori e suscitato perplessitŕ sulla sicurezza dell'aviazione civile.
Eppure, a guardare i dati, l'aereo resta ancora il mezzo di trasporto piů sicuro. Secondo le
stime dell'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile, se nel 1979 si contavano tre
incidenti per un milione di voli, oggi le probabilitŕ sono di un incidente ogni due milioni di
voli. Un miglioramento di sei volte maggiore rispetto a 25 anni fa, dovuto all'utilizzo di
nuove tecnologie e ai maggiori controlli. Il problema, semmai, sta nel fatto che troppe
compagnie dispongono di flotte ridotte e durante il periodo estivo, quando esse vengono
subissate di richieste per collegamenti charter, molti velivoli vengono "spremuti" il piů
possibile. Si č comunque passati dai 158 incidenti del 2000 ai 147 del 2004 e, nonostante
le ultime sciagure, le previsioni sono al ribasso anche per gli anni successivi. Negli ultimi
anni l'Unione europea ha fatto indubbi progressi nel settore della sicurezza aerea. Tuttavia,
molto rimane da fare, soprattutto sul fronte dell'armonizzazione delle normative fra gli Stati
membri dell'Ue. Di fronte a questo e ad altri problemi, la Commissione Ue sta spingendo per un
cambiamento radicale e complessivo del sistema di allerta, controllo e proibizione delle
compagnie ritenute non sicure e una delle misure chiave č quello della "lista nere" delle
compagnie ritenute a rischio. L'Ue conta d'altra parte sull'Agenzia europea per la sicurezza
aerea (Asea), istituita nel settembre del 2002, il cui obiettivo č proprio quello di
promuovere il massimo livello di sicurezza. Un altro punto sul quale sta premendo Bruxelles
riguarda il rafforzamento dei meccanismi di controllo degli aerei dei Paesi terzi che
atterrano o decollano negli aeroporti Ue, fatto che potrebbe permettere l'intervento
dell'Agenzia Ue nel coordinamento delle ispezioni. La Commissione intende inoltre portare
avanti la propria consulenza e assistenza tecnica ai Paesi terzi per rafforzare la normativa
locale, in linea con gli standard internazionali. Allo studio, infine, l'obbligo di informare
i passeggeri, nei tempi piů rapidi e ad ogni modo prima dell'imbarco, su eventuali cambiamenti
intervenuti nella linea area scelta per il volo. Proprio nell'agosto 2005, il cosiddetto
"mese nero" per l'aviazione, il commissario Ue ai trasporti, Jacques Barrot, ha annunciato
la possibilitŕ di pubblicare una ''lista nera'' delle compagnie aeree ritenute insicure.
Il primo dei disastri aerei dell'estate 2005 risale al 2 agosto, quando un Airbus 340 dell'Air
France uscě fuori pista all'aeroporto di Toronto e si incendiň: il bilancio fu di 24 feriti.
Il 6 agosto un Atr 72 della compagnia tunisina Tuninter cadde in mare al largo di Palermo
durante un tentativo di ammaraggio: il bilancio fu di 16 morti (di cui 3 dispersi) e 20
sopravvissuti. Il 14 agosto un Boeing della cipriota Helios, in volo da Larnaca (Cipro)
ad Atene, si schiantň contro una montagna vicino ad Atene, provocando la morte di tutte
le 121 persone a bordo. Il 16 agosto un Md-80 della compagnia colombiana West Caribbean,
in volo da Panama alla Martinica, precipitň in Venezuela: tutte le 160 persone a bordo
persero la vita. Il 22 agosto un Boeing 737-200 della compagnia peruviana Transportes
Aereos Nacionales de la Selva (Tans) si schiantň mentre sorvolava la giungla amazzonica
peruviana, vicino alla cittŕ di Pucallpa, 850 chilometri a Nord-Est della capitale Lima:
41 i morti e 57 i passeggeri sopravvissuti allo schianto. ║
A. militare: l'impiego militare dell'aeroplano è iniziato, come
abbiamo detto, nel 1911, da parte dell'esercito italiano. Lo scopo originario
degli aviatori era l'esplorazione; in seguito si è sperimentato un
impiego offensivo diretto, mediante il lancio di piccole bombe. Sono sorte, in
tale modo, le due specialitŕ della
ricognizione e del
bombardamento. Allo scoppio della prima guerra mondiale si è
manifestata l'esigenza di opporsi all'attivitŕ aerea del nemico ed
è sorta così la terza specialitŕ, quella dei
caccia.
Per quanto riguarda le tre specialitŕ dell'
a. militare, la
ricognizione prende il nome di
tattica, quando è ravvicinata,
mentre per ricognizione
strategica si intende quella estesa alle
retrovie. In campo marittimo, la ricognizione comprende invece la
scorta ai
convogli e la
ricerca dei sommergibili. Il bombardamento si
distingue, a sua volta, in
orizzontale, verticale e
a tappeto.
Durante il secondo conflitto mondiale sono stati largamente impiegati anche gli
aerosiluranti, che agiscono a bassa quota, sia in alto mare che
all'interno dei porti. Nell'
a. da caccia sono stati utilizzati vari tipi
di aeroplani, in rapporto alle diverse esigenze di impiego: gli aerei
intercettatori dotati di grande velocitŕ di salita a scapito della
loro autonomia; i
caccia, di notevole autonomia, per la scorta ai
bombardieri; i
caccia-bombardieri, per le eventuali azioni di
bombardamento leggero. La funzione essenziale dell'
a. da caccia rimane
pur sempre quella del dominio dell'aria, condizione indispensabile per le altre
attivitŕ aeree e per quella delle forze terrestri. Dopo la prima guerra
mondiale la necessitŕ dei trasporti aerei militari si è
manifestata in occasione delle operazioni militari coloniali condotte dalla
Francia, dall'Inghilterra e dall'Italia nei territori d'oltremare. Durante il
secondo conflitto mondiale gli aerei da trasporto sono stati largamente
impiegati prima dai Tedeschi e poi anche dagli altri belligeranti per il lancio
dei paracadutisti e per quello dei rifornimenti. Nella concezione della difesa
di uno Stato l'Arma aerea, secondo il pensiero espresso dall'italiano Giulio
Douhet nella sua opera
Il dominio dell'aria, dovrebbe agire
indipendentemente dalle altre, infliggendo all'istante gravissime perdite e
danni al nemico, in modo da renderlo incapace di opporsi alle operazioni di
superficie. Tale concetto presuppone una forza aerea autonoma rispetto
all'esercito e alla marina; un'organizzazione in tal senso è stata
dapprima adottata dall'Italia, seguita dall'Inghilterra, Germania, Francia.
Negli Stati Uniti e nel Giappone, invece, l'
a. militare è rimasta
a lungo alle dirette dipendenze delle altre due Forze armate. La continua e
rapida evoluzione degli armamenti ha comportato una parallela evoluzione
dell'
a. militare, dotata di aeromobili estremamente sofisticate, per
l'uso di armi di eccezionale potenza e precisione. La gara di perfezionamento
tecnico tra le
a. militari della Nato e del Patto di Varsavia è
proseguita senza soste nel corso degli anni e ha comportato la dotazione di
aerei sempre più perfetti sia per le loro caratteristiche di volo che di
atterraggio e soprattutto per i dispositivi di ricerca elettronica e aggancio
del bersaglio. L'industria dell'
a. rappresenta oggi uno dei settori
più avanzati dello sviluppo tecnologico e industriale; dato
l'elevatissimo business relativo al settore militare, molto alta è, di
conseguenza, la competitivitŕ sul mercato internazionale delle aziende
specializzate, tra cui un posto di rilievo occupano le italiane Aeritalia,
Agusta, Aermacchi, Siai Marchetti. Risale al 1984 un accordo siglato dai
ministeri della Difesa di Gran Bretagna, Francia, Germania Occidentale, Italia e
Spagna, relativo alla progettazione di un nuovo aereo da combattimento europeo.
La realizzazione del progetto EFA (European Fighter Aircraft) è stata
ostacolata nella seconda metŕ degli anni '80 da parecchie
difficoltŕ economiche e tecniche; l'accordo multinazionale ha visto, tra
l'altro, la defezione della Francia, la quale, nel 1986, ha collaudato, in
alternativa all'EFA, il nuovo caccia
Dassault Rafale. In Italia il nuovo
EFA, la cui fabbricazione sperimentale è iniziata nel 1988, sarebbe
funzionale al completamento della linea difensiva oggi affidata ai soli Tornado
italo-anglo-tedeschi. Per quanto concerne le due superpotenze sono da segnalare
l'entrata in servizio e l'offerta di esportazione da parte sovietica dei Mig 29,
in concorrenza con gli F-16 e gli F-18 americani, e il proseguimento della
progettazione, dei collaudi e messa a punto dei cosiddetti caccia invisibili
Stealth, da parte degli Stati Uniti. Gli Stealth, sui quali è
stato mantenuto per lungo tempo il segreto militare, sono dotati di
caratteristiche tali da renderli impercettibili ai radar avversari. Hanno avuto
il battesimo del fuoco nel 1991 durante la guerra nel Golfo Persico,
dimostrandosi in quell'occasione un'arma molto efficace, per lo meno dal punto
di vista dell'invisibilitŕ.
AVIAZIONE: LE PRINCIPALI IMPRESE AERONAUTICHE
|
Anno
|
Pilota
|
Aeromobile
|
Impresa
|
Km
|
Tempo
|
1909
|
Louis Blériot (Francia)
|
Blériot XI, monoplano
|
Traversata della Manica
|
35
|
37'
|
1910
|
Georges Chavet (Francia)
|
Blériot, XI-2, monoplano
|
Trasvolata delle Alpi
|
87
|
1h23'
|
1911
|
Calbraith P. Rodgers (USA)
|
Wright “Vin Fiz”, biplano
|
Trasvolata degli Stati Uniti a tappe
|
5.000
|
-
|
1913
|
Roland Garros (Francia)
|
Morane-Saulnier L., monoplano
|
Traversata del Mediterraneo
|
730
|
7h53'
|
1919
|
J.W. Alcock, A.W. Brown (USA)
|
Wickers-Vimy NC4, biplano bimotore
|
Traversata dell'Atlantico a tappe
|
3.155
|
-
|
1919
|
Equipaggio militare (GB)
|
Dirigibile R 34
|
Doppia traversata dell'Atlantico senza scalo
|
6.520
|
108h
|
1920
|
Arturo Ferrarin (Italia)
|
Ansaldo SVA, biplano
|
Raid Roma-Tokyo a tappe
|
18.000
|
-
|
1925
|
F. De Pinedo, C. Del Prete (Italia)
|
Savoia 16 ter, idrovolante monomotore
|
Raid Europa-Asia-Australia-Asia-Europa a tappe
|
55.000
|
360h
|
1926
|
Richard E. Byrd (USA)
|
Fokker T2, monoplano
|
Trasvolata del Polo Nord
|
2.486
|
15h30'
|
1926
|
Umberto Nobile (Italia)
|
Dirigibile “Norge”
|
Trasvolata del Polo Nord
|
3.320
|
35h
|
1927
|
F. De Pinedo, C. Del Prete (Italia)
|
Savoia Marchetti S55, idrovolante bimotore
|
Volo circumatlantico a tappe
|
44.000
|
-
|
1927
|
Charles Lindberg (USA)
|
Ryan, monoplano monomotore
|
Traversata senza scalo dell'Atlantico settentrionale
|
5.860
|
33h29'
|
1928
|
L.G. Maitland, A. Hagenberger (USA)
|
Fokker C2, trimotore
|
Traversata del Pacifico nel tratto California-Hawaii
|
3.840
|
25h50'
|
1928
|
Equipaggio civile (Germania)
|
Dirigibile LZ 130 “Graf Zeppelin”
|
Collegamento senza scalo Germania-USA
|
10.670
|
111h46'
|
1928
|
C. Kingsford-Smith (Australia)
|
Fokker C2, trimotore
|
Traversata del Pacifico USA-Australia a tappe
|
11.700
|
-
|
1929
|
Ferrarin, C. Del Prete (Italia)
|
Marchetti-Fiat, monomotore
|
Volo diretto Italia-Brasile
|
7.158
|
51h
|
1929
|
Richard E. Byrd (USA)
|
Fokker C2, trimotore
|
Trasvolata del Polo Sud
|
3.870
|
23h90'
|
1930
|
D. Costes, M. Bellonte (Francia)
|
Bréguet XIX, monomotore
|
Collegamento senza scalo Parigi-New York
|
5.860
|
37h18'
|
1930
|
Equipaggi militari comandati da I. Balbo e U. Maddalena (Italia)
|
Savoia Marchetti S 55, idrovolante bimotore
|
Raid Italia-Brasile a tappe con trasvolata dell'Atlantico
merid.
|
10.300
|
-
|
1931
|
W. Post, H. Gatty (USA)
|
Lockheed Vega, monomotore
|
Giro del mondo a tappe con aereo di linea
|
25.000
|
-
|
1931
|
C.Pangborn, H. Herndorn jr (USA)
|
Wright Bellanca, monomotore
|
Collegam. senza scalo Tokyo-Washington
|
7.900
|
41h34'
|
1932
|
Amelia Earhart (USA)
|
Lockheed Vega, monomotore
|
Traversata solitaria dell'Atlantico da parte di una donna
|
3.250
|
14h56'
|
1933
|
Equipaggi militari comandati da I. Balbo (Italia)
|
Savoia Marchetti S 55 X, idrovo-lante bimotore
|
Raid di 25 apparecchi con doppia traversata dell'Atlantico
|
17.730
|
-
|
1937
|
Gromov, Yumasev, Danilin (URSS)
|
Beriev BE 4, idrovolante bimotore
|
Volo senza scalo Mosca-San Jacinto (California)
|
12.370
|
62h
|
1952
|
Equipaggi militari (USA)
|
Sikorsky S55, elicottero
|
Traversata dell'Atlantico da parte di elicotteri
|
5.456
|
42h50'
|
1957
|
Equipaggi militari (USA)
|
Boeing B 52, octaturbogetto
|
Giro del mondo senza scalo in formazione
|
39.500
|
45h19'
|
1959
|
Equipaggio civile (URSS)
|
Tupolev TU 114, quadritur-boelica
|
Collegamento senza scalo Mosca-New York
|
8.147
|
8h54'
|
1966
|
Robert G. Ferry (USA)
|
Hughes YOH6A, elicottero
|
Collegam. senza scalo California-Florida
|
3.561
|
21h45'
|
1976
|
Equipaggio civile B.E.A. (GB)
|
Concorde, supersonico
|
Collegamento Londra-Washington
|
5.859
|
3h35'
|
1977
|
Equipaggio civile PanAm (USA)
|
Boeing 747, quadrigetto
|
Giro del mondo lungo il meridiano di San Francisco
|
42.211
|
54h7'
|
|
|
|
|
|
|
Una copia del G-EAOU Shell Spirit of Brooklands
Un Boeing WB-47 E Stratojet
Un F-117 Nighthawk, realizzato per non essere rilevato dai radar
Un Tornado dell'Aeronautica italiana durante i rifornimenti in volo
"Nuove mete dell'aviazione" di Bruno Ghibaudi