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Avellino.

Città della Campania, capoluogo della provincia omonima. È situata a 351 m s/m., al centro di un'ampia conca, circondata dai rilievi dell'Appennino campano. In particolare, a Nord-Ovest della città si trova il Montevergine (o Partenio), sede di un famoso santuario, meta di pellegrinaggi da tutti i centri della regione. 56.232 ab. CAP 83100. • Econ. - L'economia della città è basata per lo più sull'agricoltura (castagne, uva da vino, olio, nocciole), sul commercio dei relativi prodotti e su un apparato industriale costituito da piccole aziende (tessili, molitorie, vinicole, dolciarie, dello zolfo, dei cappelli di feltro e della carta), generalmente di tipo artigianale. Tutte queste attività hanno sempre fornito introiti modesti, a causa principalmente della posizione interna e isolata della città stessa e della zona circostante. In questi ultimi anni, però, il potenziamento delle vie di comunicazione verso il mare (Napoli e Salerno), nonché lo sviluppo di nuove industrie modernamente organizzate e gestite (pellami, alimentare, lavorazione del legno e materiali da costruzione), hanno reso possibile il miglioramento dell'economia della città. • St. - Fondata dagli Irpini con il nome di Abellinum, ebbe leggi proprie durante le guerre sannitiche. Fu sotto il dominio di Roma, a partire dal 265 a.C.; avendo parteggiato per Silla, venne quasi completamente distrutta da Mario. Dopo la sua ricostruzione, riuscì a conquistare una certa indipendenza all'interno dell'Impero. Nel V sec. d.C. divenne sede vescovile. In seguito alla caduta dell'Impero romano, subì le invasioni barbariche. Nel IX sec. appartenne al ducato di Benevento e godette di un periodo di tranquillità. Passò, in seguito, sotto diverse dominazioni, entrò nel Regno di Napoli e fu nelle mani di vari signori, fra i quali ricordiamo i Del Balzo, i Filangieri e i principi Caracciolo. Questi ultimi la tennero dal 1589 al 1844, anno in cui passò sotto il dominio diretto del re delle Due Sicilie. Precedentemente, nel 1820, fu il centro del moto insurrezionale che si propagò a tutto il Napoletano, costringendo re Ferdinando I a concedere la Costituzione. • Arte - La parte più antica della città, caratterizzata da strette viuzze e situata attorno al duomo in posizione più elevata rispetto alla zona moderna, ospita i principali monumenti, tra i quali citiamo: il duomo stesso, a croce latina e in stile romanico (la facciata, neoclassica, venne rifatta nel XIX sec.), il Palazzo della Dogana (barocco e rimaneggiato nel 1657), la Torre dell'Orologio (di Cosimo Fanzago), il Palazzo Caracciolo (risalente all'età barocca e ora Palazzo di giustizia), nonché le notevoli rovine del castello medioevale. ║ Provincia di A. (2.792 kmq; 440.890 ab.): occupa una superficie assai ristretta, comprendente gli Irpini orientali, nell'Appennino campano, a Est di Napoli; ne fanno parte centoventi comuni. Il territorio, prevalentemente montuoso e coperto di boschi (rinomate le castagne e le nocciole di Avella), è fertile nella parte occidentale, dove è coltivato a cereali, frutta (fichi, uva, agrumi), olivi, patate e lino; è praticato l'allevamento di ovini e suini. Negli ultimi anni, le piccole e medie imprese hanno registrato un forte sviluppo, collegato a un discreto rientro degli emigrati; diffuse anche le industrie alimentari e del settore metallurgico mentre il terziario è in fase di sviluppo.
Avellino: il santuario di Montevergine (XII sec.)

Il duomo di Avellino