Finanziamento di un'impresa mediante l'utilizzo degli utili
o di parte di essi, che in tal modo non vengono versati ai soci. La misura di
questo tipo di finanziamento è molto variabile, dato che l'entità
degli utili è, a sua volta, altrettanto variabile e dipendente da diversi
fattori economici. Il peso di questo tipo di finanziamento tende a diminuire
quando al progresso tecnologico nella produzione di beni si accompagna un
progresso delle tecniche finanziarie. Esso rappresenta invece la principale
fonte di finanziamento nei sistemi che non presentano abbondanza di risparmio e
un mercato del capitale aperto. Si tratta di una politica aziendale molto
diffusa in Italia sino a qualche tempo fa e applicata sia per ragioni fiscali,
sia per l'eccessivo costo dei capitali presi a prestito. Tra i lati negativi di
questo tipo di politica aziendale vi è quello di determinare un
rendimento del capitale azionario inferiore rispetto a quello che si potrebbe
ottenere destinando diversamente il capitale stesso. Questo fattore,
naturalmente, non può che scoraggiare l'afflusso di risparmio verso
questo tipo di investimento. Infatti l'
a. delle imprese diventa
vantaggioso per l'azionista solo se il reinvestimento degli utili comporta a sua
volta un maggior rendimento, rispetto a quello che si potrebbe ottenere mediante
altre operazioni.