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Australia.

Stato (7.703.429 kmq; 20.109.000 ab.) federale indipendente dal 1901 nell'ambito del Commonwealth britannico. Il suo territorio, geograficamente, è considerato parte dell'Oceania. È situato fra i 113°9' e i 153°39' di longitudine Est e i 10°41' e 39°08' (43°39' Tasmania compresa) di latitudine Sud. L'A. è circondata dall'Oceano Indiano ed è bagnata a Nord-Est dall'Oceano Pacifico. Capitale: Canberra. Città principali: Sydney, capitale dello Stato del Nuovo Galles del Sud; Melbourne, capitale dello Stato Victoria; Brisbane, capitale dello Stato del Queensland; Adelaide, capitale dello Stato dell'Australia Meridionale; Perth, capitale dello Stato dell'Australia Occidentale; Hobart, capitale dello Stato della Tasmania; Darwin, capitale dello Stato del Territorio del Nord. La Federazione, detta Commonwealth of A., in base alla Costituzione del 1° gennaio 1901 comprende sei Stati autonomi (Victoria, Queensland, Nuovo Galles del Sud, Australia Meridionale, Australia Occidentale e Tasmania), ciascuno dotato di proprio Parlamento elettivo e governatore, un Territorio e il Distretto federale della capitale. Non fanno parte della Federazione, anche se sono amministrati da essa, l'isola di Christmas, le isole Cocos, l'isola di Norfolk, le isole Ashmore e Cartier, il Territorio delle Isole del Mar dei Coralli, il Territorio Antartico Australiano, le isole Heard e McDonald. Capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito, localmente rappresentato da un governatore generale e da un governatore per ciascuno degli Stati. Il potere legislativo è affidato al Parlamento federale, composto da due Camere: il Senato e la Camera dei Rappresentanti; i senatori sono 76, eletti a suffragio diretto per 6 anni; i rappresentanti sono 148, eletti a suffragio diretto per 3 anni (il numero dei membri è proporzionale alla popolazione di ogni Stato). Il potere esecutivo spetta al Consiglio esecutivo federale presieduto dal primo ministro, che è responsabile di fronte al Parlamento. Moneta: dollaro australiano. Lingua ufficiale: inglese. Religione: protestante; convivono minoranze cattoliche, musulmane, buddhiste, ebree. Oltre alle popolazioni aborigene, vivono in prevalenza Europei e discendenti di Europei. I soli Britannici rappresentano il 95% dell'intera popolazione; il rimanente 5%, oltre che dagli indigeni, è rappresentato da Italiani, la colonia più numerosa, Greci, Olandesi, Cinesi, Indiani, Pakistani e Polinesiani.

GEOGRAFIA

Morfologia: di forma abbastanza simmetrica, è raccolta, tozza e arcuata, più estesa da Est a Ovest (4.100 km) che da Nord a Sud (3.300 km fra Capo York e Capo Wilson). Le coste sono variamente frastagliate e le maggiori insenature si trovano nelle regioni settentrionali (Golfo di Carpentaria e Golfo di Giuseppe Bonaparte). All'interno sono rare le quote superiori ai 1.000 m di altitudine; la media, in altezza, è inferiore ai 600 m; nella parte centro-orientale del continente si sviluppa una zona di terre basse e presso il lago Eyre si trova una depressione situata a 12 m sotto il livello del mare. L'A. è di antichissima origine e costituisce una di quelle terre che i geologi chiamano "zolle continentali", alla stessa stregua della penisola arabica, del Deccan, del continente africano e di altre regioni della Terra che, in epoche geologiche non molto lontane, erano completamente coperte dal mare. Il basamento è costituito da rocce metamorfiche e cristalline, di antica origine, sulle quali poggiano formazioni più recenti. Si ritiene che l'A., dal punto di vista geologico, risalga a circa 150 milioni di anni fa. I litorali sono di due tipi ben distinti, e cioè alti e rocciosi lungo i lati orientali e occidentali; mentre sono bassi, sabbiosi e fasciati da dune a Nord e a Sud. Tipiche sono poi le formazioni coralline, che si ergono per una lunghezza di oltre 2.400 km lungo le coste nord-orientali, da Capo York fino a Capo Sandy, formando la Grande Barriera Corallina. Seguendo la linea costiera che va da Capo York verso Ovest, si incontra la profonda insenatura chiamata Golfo di Carpentaria: tale insenatura presenta coste scarsamente incise nel tratto fino alla Blue Mud Bay, punto in cui inizia invece una lunga serie di frastagliature, che si inseriscono quasi ininterrottamente lungo la Terra di Arnhem, per aprirsi poi nel Golfo di Giuseppe Bonaparte. Anche le coste del Kimberley sono molto tormentate e inospitali (tanto che la zona è abitata solo da alcune tribù indigene) e soltanto dopo Capo Leveque l'andamento costiero assume un aspetto uniforme, che continua fino a Capo Nord Ovest. Anche il tratto successivo, che scende verso Sud, non è molto frastagliato, ad eccezione di Shark Bay (baia degli Squali) e di Denham Sound. Le isole che caratterizzano i mari costieri lungo la parte settentrionale e occidentale del continente, spesso di origine corallina, sono quasi del tutto assenti nel settore dell'Oceano Indiano che bagna le regioni comprese fra Capo Nord Ovest e Capo Naturaliste. In questo punto soltanto piccole insenature incidono il continente che, a Sud, presenta unicamente la Grande Baia Australiana, caratterizzata da coste basse, sabbiose e uniformi. Ad Est la baia è limitata da Capo Catastrofe, che segna l'inizio del Golfo di Spencer, separato dal Golfo di Saint Vincent dalla stretta penisola di York. Questa profonda insenatura è protetta, verso Sud, dalla grande Isola dei Canguri. Continuando verso Est, il litorale prosegue verso la parte più meridionale del continente, corrispondente al territorio dello Stato di Victoria; in questo tratto, l'unica insenatura degna di rilievo è costituita da Port Philip Bay, in fondo alla quale si trova la città di Melbourne. Dopo il Wilson's Promontory, la costa comincia a risalire verso Nord ed è per lo più rocciosa; il litorale non presenta importanti insenature per un lungo tratto, ma solo piccole frastagliature, che ospitano tuttavia città molto importanti, quali Sydney, Newcastle e Brisbane. A Nord di quest'ultima il litorale ripiega dolcemente verso Nord-Ovest ed è contornato dalla già menzionata Grande Barriera Corallina. Le uniche due insenature notevoli sono rappresentate dalla Hervey Bay e dalla Baia della Principessa Carlotta, situata a Sud di Capo York. A Sud della città di Melbourne, nel Mare di Tasman, sorge l'isola di Tasmania, che dai geografi è considerata parte del continente. Il Mare di Tasman separa l'A. dalla Nuova Zelanda mentre più a Nord il Mare dei Coralli, che bagna la Grande Barriera, la divide dalle isole della Melanesia. Superato il Golfo di Carpentaria si trova il Mare d'Arafura che, per mezzo dello Stretto di Torres, disgiunge l'A. dalla Nuova Guinea e dalle Piccole Isole della Sonda. Quanto alla configurazione verticale, il continente australiano si presenta come un vasto tavolato desertico, di altezza in media inferiore ai 300 m; su alcuni lati è limitato da rilievi che assumono il valore di montagne soltanto nelle regioni orientali. Al centro del tavolato, che si trova a essere notevolmente depresso in alcune zone, si innalzano due gruppi di rilievi: le Macdonnel Ranges (che raggiungono i 1.510 m s/m.) e, più a Sud, la Musgrave Range (che raggiungono i 1.515 m s/m.). Nelle regioni occidentali dell'A. si osserva un insieme di increspature costituite da rocce nude e da vaste aree sabbiose, caratterizzate dai creeks (conche salate simili agli uadi arabi). Soltanto il monte Bruce supera i 1.000 m di altezza (1.277 m), mentre le gibbosità hanno un'altitudine media fra i 300 e i 400 m. Fra i rilievi meridionali e quelli del Kimberley, si estende il Gran Deserto Sabbioso, ai lati del quale sono incisi i letti di corsi d'acqua quasi sempre asciutti. Più a Sud si incontra il Deserto di Gibson, che lambisce la catena dei Musgrave, nella parte centrale del tavolato. Tutta questa zona occidentale è scarsamente abitata a causa dell'estrema siccità che la caratterizza; colture e allevamenti sono possibili infatti soltanto in prossimità delle coste. Le alture del Kimberley, nella parte settentrionale, non raggiungono i 600 m di altitudine. Ben diversa è la parte orientale del continente, caratterizzata da un susseguirsi di colline e di montagne che costituiscono un'unica catena, nota con il nome di Alpi Australiane. Questo sistema montuoso si innalza a poco a poco, dolcemente, dall'interno verso il mare, per scendere poi rapidamente lungo la costa. La catena si sviluppa a forma di arco, con la massima convessità situata all'altezza di Brisbane, da Victoria alla penisola di Capo York (esclusa), nel Queensland. L'altezza massima è raggiunta dal Monte Kosciusko (2.230 m), dai Barrington Tops (1.585 m) e, a Nord, dal monte Bartle Frère (1.611 m). Le Alpi Australiane sono geograficamente suddivise nei gruppi seguenti, a partire da Nord verso Sud: Great Dividing Range, Monti del Queensland, catena della Nuova Inghilterra, Monti Liverpool, Monti Azzurri e Monti Flinders. Nella parte meridionale del Paese, si estende il Gran Deserto Vittoria, preceduto, andando verso il mare, da una grande fascia costiera paludosa limitata, ad Est, dalle Gawler Ranges e a Nord della quale si trovano alcuni laghi salati; da Sud verso Nord si estende, invece, la catena Flinders, che tocca i 1.119 m s/m. Ad Est di queste montagne si stendono le vaste pianure bagnate dai fiumi che scendono dalle Alpi Australiane. Nel Grande Bacino Artesiano, corrispondente al Bassopiano mediano, viene compresa anche una parte del bacino del fiume Murray, il maggiore del Paese. I già citati Monti Macdonnel e i Monti Musgrave costituiscono l'ossatura centrale dell'A. Il Paese è, in definitiva, una regione inospitale, circondata da ogni lato da deserti aridi, dove il terreno è solo coperto parzialmente dai terribili scrubs, ammassi di rovi impossibili da attraversare. ║ Idrografia: l'A. non è un Paese ricco di acque. Prevalgono i creeks, che sono torrenti a corso temporaneo e che generalmente non arrivano a sboccare in mare ma vanno a formare (neppure in tutti i casi) lagune interne e laghi salati. Tra questi i più importanti sono l'Amadeus, il Macdonald e il Mackay, che circondano i rilievi centrali; il Disappointment, il Carnegie, il Barlee, nella parte occidentale del Paese; tutti questi laghi d'estate rimangono completamente prosciugati. Esteso è il lago Eyre, nello Stato dell'A. Meridionale, che si trova a 12 m sotto il livello del mare. Altri laghi di una certa importanza sono rappresentati dal Torrens, dal Frome e dal Gairdner che, con altri piccoli laghetti, costellano l'A. centro-meridionale. Unico fiume a corso permanente è il Murray, lungo più di 2.000 km; nasce nelle Alpi Australiane e riceve le acque dei suoi affluenti Darling (oltre 2.000 km di lunghezza) e Murrumbidgee (1.600 km circa). Tanto il Murray che il Darling sono navigabili per un lungo tratto, ma limitatamente ai periodi di piena. Corso stagionale hanno invece i fiumi Warburton, Cooper e Diamantina, che scendono dalle Alpi verso il lago Eyre. Pure stagionali sono il Flinders, il Gilbert e il Nicholson, che sboccano nel Golfo di Carpentaria. Pochi, e a carattere di creeks, sono i corsi d'acqua che scendono verso l'Oceano Indiano, lungo le coste occidentali del Paese. ║ Clima: per quanto sia circondata da ogni lato dagli oceani, l'A., - sprovvista com'è di grandi rilievi montuosi, a eccezione che nella sua parte orientale - presenta un clima caldo e molto secco. Poche sono infatti le precipitazioni, concentrate oltretutto lungo le regioni delle Alpi Australiane, che riescono a fermare i monsoni umidi provenienti dall'Asia. Nella zona meridionale del Paese, le precipitazioni piovose si verificano soprattutto nel Kimberley e nella più arida Terra di Arnhem. Il clima diventa tuttavia temperato mediterraneo, con piogge invernali, nelle zone costiere meridionali. Le regioni desertiche centrali presentano invece, d'estate, temperature che si aggirano intorno ai 57°C (nel mese di gennaio). Le precipitazioni a carattere nevoso si hanno soltanto sulle Alpi Australiane, che superano i 1.500 m, zona nella quale la temperatura nei mesi invernali (e cioè luglio e agosto) scende anche al di sotto dello zero. ║ Flora: nelle regioni a Nord-Est, dove il clima assume caratteri tropicali o sub-tropicali, cresce la palma da cocco e vaste zone sono coperte da foreste tropicali, caratterizzate in prevalenza dalla presenza di araucarie, lauracee, papaie, pandani, piante epifite, liane e felci arborescenti. Sui rilievi abbondano le conifere e, soprattutto nella fascia delle Alpi, vegetano gli eucalipti, i cedri, gli jarrah, i pini, le acacie. La zona a occidente delle Alpi presenta invece le caratteristiche della steppa, mentre nei deserti sono tipiche le formazioni a scrubs, di cui si è già detto. Altre zone hanno invece l'aspetto di savane e qui non manca, ad esempio, il baobab; altre ancora, caratterizzate da una media altitudine, sono tipiche per la vegetazione, detta brush, costituita da un bosco molto rado, formato da eucalipti e acacie. ║ Fauna: caratteri particolari presenta inoltre la fauna, dovuta al fattore di isolamento del continente, cosa che ha favorito la conservazione di specie del tutto assenti in altre regioni della Terra. L'A. è il regno dei marsupiali, mammiferi che sono stati posti, dagli zoologi, sui gradini più bassi della scala sistematica di questa classe. Tra essi i più noti sono i canguri, il vembati, il koala, l'opossum. Tipici di questo continente sono l'echidna e l'ornitorinco. Tra i carnivori meritano di essere ricordati il gatto indigeno (dasiuro), il topo saltatore (gerboa), il dingo (cane selvatico) ecc. Tra gli uccelli, il cigno nero (preso a simbolo dell'A.), l'uccello lira, i vari uccelli del paradiso, l'aquila bianca, l'emù e molte specie di pappagalli. Certe zone desertiche sono inoltre abitate da stranissimi sauri, veri fossili viventi, quali il rettile moloch, dal corpo ricco di spine. In A. vivono pure i coccodrilli; anche le acque marine sono popolatissime di esemplari di pesci d'acqua dolce. Gravi danni alle coltivazioni sono causati dal coniglio che, dopo essere stato importato nel continente, si è rinselvatichito.
Cartina dell'Australia


ECONOMIA

In questo Paese essenzialmente agricolo fino all'inizio del XX sec., il processo di industrializzazione è iniziato solo nel periodo compreso fra le due guerre mondiali e ad esso è seguito lo sfruttamento delle immense ricchezze minerarie. ║ Risorse minerarie: le risorse minerarie, costituite soprattutto da oro, carbone, rame, avevano richiamato moltissimi lavoratori in A. già fin dal secolo scorso; successivamente questo settore fu abbandonato per lungo periodo, anche perché gli operai che giungevano dall'Europa preferivano dedicarsi alla coltivazione della terra piuttosto che affrontare le fatiche della miniera. Durante e dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla notevole richiesta di materie prime, l'industria mineraria subì un fortissimo incremento e le ricerche effettuate portarono alla riscoperta di nuovi e importanti giacimenti, oggi largamente sfruttati. Attualmente i minerali estratti dal sottosuolo comprendono, oltre all'oro, al carbone e al rame, anche argento, piombo, zinco, bauxite (alluminio), manganese, aminato, ferro e lignite. Notevole quantità di energia elettrica è ricavata da fonti termiche, cui si aggiunge lo sfruttamento delle acque del fiume Snowy, grazie alla costruzione di impianti sui Monti Snowy. ║ Agricoltura: l'agricoltura è notevolmente ostacolata dal clima; la metà degli ettari che vengono coltivati è utilizzata a prato per l'allevamento di bovini e, in particolare, di vacche da latte. Quasi ovunque gli agricoltori sono costretti a ricorrere all'irrigazione artificiale, ricavando l'acqua dai fiumi a corso costante (Darling, Murray) e sfruttando le acque freatiche - in genere molto profonde - per mezzo di pozzi artesiani. I prodotti di più larga produzione sono costituiti tuttora da frumento, orzo, avena, mais, sorgo. Nelle coltivazioni industriali primeggiano la canna da zucchero, il cotone, il lino e le arachidi. Fra i prodotti ortofrutticoli, la maggior produzione è rappresentata da patate, pomodori, mele, pere, ananas, banane e agrumi. Nelle regioni meridionali vengono coltivati con successo anche la vite e il tabacco. ║ Allevamento: la base dell'economia australiana è rappresentata dagli allevamenti di bestiame, nonostante che nell'ultimo secolo abbiano subito gravi danni a causa della siccità e della distruzione dei pascoli operata dai conigli rinselvatichiti. Di grandissima importanza è l'allevamento degli ovini. Questo enorme patrimonio, quasi interamente formato da razze pregiate, ha posto l'A. in testa alla classifica dei Paesi produttori di lana. I principali centri di allevamento ovino si trovano nel bacino del Darling, dove esistono vastissimi pascoli naturali. Nel Queensland e nel Nuovo Galles del Sud si trovano invece i maggiori allevamenti di bovini. Anche i cavalli e i suini vengono allevati con successo. Grazie a tali allevamenti l'A. è in grado di esportare enormi quantità di latte, burro e formaggio. Anche la carne (soprattutto congelata) e le uova vengono esportate in larga misura. Notevole sviluppo ha anche l'apicoltura, mentre un'ulteriore fonte di ricchezza è costituita dalla pesca in mare, concentrata soprattutto nella zona della Grande Barriera Corallina, ricchissima di animali acquatici; così pure la caccia alla balena, che viene praticata nei mari antartici. A tutto ciò vanno aggiunti i prodotti forestali (legname segato e pasta di legno). ║ Industrie: con la seconda guerra mondiale si sviluppò notevolmente l'attività industriale, che fino a quel momento era piuttosto limitata. Importanti sono oggi l'industria aeronautica e quella automobilistica; fiorenti anche le industrie della gomma (pneumatici), le chimiche, le cartiere, le fabbriche di birra, quelle di materie plastiche. Sviluppata l'industria tessile (filati di cotone, di lana, tessuti di cotone, tessuti di lana). Sono presenti inoltre fabbriche di acido solforico, di soda caustica, industrie alimentari, calzaturifici, zuccherifici. ║ Commercio: il commercio con l'estero segna una leggera prevalenza delle esportazioni, anche se si tratta di un dislivello molto contenuto. Le merci importate sono rappresentate prevalentemente da attrezzature e macchine per l'industria, autoveicoli, prodotti petroliferi, metalli, prodotti alimentari e bevande, tabacco, ecc. Vengono invece esportati: lana, carne, frumento, minerali ferrosi, carbone, zucchero, latticini, ecc. Le esportazioni avvengono principalmente verso il Giappone, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, mentre l'A. importa merci soprattutto dagli Stati Uniti, dall'Inghilterra, dal Giappone, dalla Germania. Con l'Italia gli scambi sono favorevoli al nostro Paese. ║ Comunicazioni: nel continente australiano esistono ferrovie con linee in prevalenza costiere. Una rete ferroviaria abbastanza fitta unisce numerosi centri dell'A. Occidentale; una seconda ragnatela di binari tocca le principali stazioni di allevamento e i porti delle regioni sud-orientali del continente. A Nord esiste una sola linea ferroviaria, che unisce Darwin a Daly Waters, nella Terra di Arnhem. L'A. dispone di numerosi porti ben attrezzati; tra essi vanno ricordati quelli di Sydney, Melbourne, Newcastle, Adelaide, Brisbane, Fremantle, Port Kembal, Dampler. Aeroporti di importanza internazionale si trovano a Sydney, Brisbane, Canberra, Melbourne, Perth, Adelaide. Esiste inoltre un'intera rete di collegamenti aerei fra tutti i centri di una certa importanza, cui provvede l'aviazione civile; per superare le grandi distanze che separano dalle città i centri isolati, l'aereo si è dimostrato il miglior mezzo di trasporto.

STORIA

Fin dagli inizi del XVI sec. i navigatori dell'epoca supponevano l'esistenza, nei mari australi, di un grande continente posto intorno al Polo Sud. Col nome di Java Grande era segnato nelle carte di Oronce Fine (1531) un continente australe, e la costa settentrionale dell'A. appare indicata in un portolano italiano del 1578. Notizie più precise si ebbero a partire dal 1606, anno in cui l'olandese W. Ianszoon, con la sua nave Duyfken, costeggiò le coste orientali del Golfo di Carpentaria, provenendo dalla Nuova Guinea. Nello stesso anno anche lo spagnolo Torres, navigando a Nord di Capo York, scoperse lo stretto che separava l'A. dalla Nuova Guinea, e lo chiamò Stretto di Torres. Altre spedizioni olandesi si succedettero negli anni seguenti, ma soltanto quella del 1642, comandata da A.J. Tasman, ebbe un'importanza decisiva: Tasman, infatti, costeggiò le regioni meridionali dell'A., sfatando in tal modo la leggenda secondo cui esisteva un continente esteso fin oltre il Polo Sud. Durante quel viaggio lo stesso Tasman scoperse la grande isola situata a Sud del Wilson's Promontory e la chiamò Isola Van Diemen, in onore dell'allora governatore olandese delle Indie. In seguito tale isola prese il nome di Tasmania. Nel 1644, due anni dopo la prima spedizione, Tasman ne comandò un'altra, che navigò lungo le coste settentrionali dell'A.; così facendo il navigatore riuscì a stabilire, in modo approssimativo, le dimensioni del nuovissimo continente, al quale impose il nome di Nuova Olanda. Tale denominazione restò in vigore fino al 1770, anno in cui J. Cook prese possesso delle regioni sud-orientali, in nome del re d'Inghilterra, e le chiamò Nuovo Galles del Sud. Soltanto 18 anni dopo gli Inglesi si insediarono in quei territori; nel 1788, infatti, fondarono a Port Jackson la prima colonia di deportati. Successivamente sorse la città di Sydney, la più antica città australiana, mentre i geografi britannici iniziarono i rilievi del contorno dell'immensa isola, detta poi A. La prima carta che mostrava l'effettivo perimetro del continente, completata da Ph. King, fu terminata nel 1824. Verso il 1810 ebbero inizio, per ordine del governatore britannico L. Macquarie, le esplorazioni interne e il governatore stesso si spinse personalmente fino a Lawson, a Evans, a Hovell e a Hume. Nel 1615 fu fondata la città di Bathurst. Il primo europeo che si avventurò a Nord nel Victoria fu E.J. Eyre, che nel 1837 scoprì il lago salato che da lui prese il nome. La prima traversata del continente fu effettuata dal naturalista tedesco L. Leichhardt che, partito dalla costa orientale dell'A. (Golfo di Moreton), raggiunse la costa occidentale (Port Essington) dopo aver percorso, in due anni (1844-1846), più di 3.000 km di zone inospitali. Numerosi furono in seguito i tentativi di ripetere la traversata (Mitchell, ancora Leichhardt ecc.), ma nessuno ebbe fortuna. Buoni risultati diede invece la spedizione dello scozzese Sturt, che scoperse la regione irrigua del bacino del Darling (1844); meno fortunata fu la spedizione dell'irlandese R. O'Hara Burke che nel 1860, partito da Melbourne, raggiunse le coste del Golfo di Carpentaria. Durante il ritorno tutti i componenti la spedizione, ad eccezione di uno, morirono. Nel corso di tutto il XIX sec., le spedizioni all'interno del continente si susseguirono quasi ininterrottamente. La più importante fu quella compiuta da J. McDonell Stuart che nel 1861 partì da Adelaide e, ripercorrendo in parte l'itinerario di Burke, attraversò il continente. Oggi, a circa 3 secoli dal primo insediamento europeo in A., esistono ancora vaste regioni inesplorate e che sono state osservate soltanto dall'aereo. ║ Colonizzazione dell'A.: il 13 maggio 1787 undici navi, al comando del capitano inglese Arthur Philip - che fu poi il primo governatore della colonia - partirono per l'A. con circa 1.500 persone a bordo e, tra queste, 800 detenuti. Gli undici vascelli giunsero, nel gennaio 1788, a Botany Bay, sulla costa orientale, ma una decina di giorni dopo la piccola flotta si trasferì a Port Jackson, una piccola insenatura nel luogo, dove più tardi sorse la città di Sydney. Nonostante le difficoltà, la nuova colonia fece rapidi progressi. Negli anni successivi, altre colonie vennero fondate a Hobart (Tasmania), lungo il Brisbane River e a Perth. Dopo Sydney, sorsero le città di Melbourne (1834) e di Adelaide (1836). Già verso il 1830 le colonie penali andavano diminuendo e subirono un rapido incremento soprattutto gli allevamenti di bestiame. La prospettiva di un facile guadagno richiamò in A. un numero sempre maggiore di coloni liberi. La prima metà del secolo fu caratterizzata dalle lotte fra gli allevatori (squatters), per la maggior parte ex deportati che si erano appropriati delle mandrie a loro affidate, i coltivatori (settlers) e i coloni liberi (free settlers). Questi ultimi, insieme agli allevatori, diedero un forte impulso all'esplorazione del continente. Verso il 1850 il governo britannico iniziò un'opera di riorganizzazione amministrativa delle colonie e concesse l'autogoverno al Nuovo Galles del Sud (da cui nel 1859 si staccò il Queensland), al Victoria, all'Australia Meridionale e alla Tasmania. A poco a poco l'A. si smembrò nei vari Stati e Territori che attualmente la compongono; nel decennio compreso tra il 1850 e il 1860, la suddivisione era già un fatto compiuto. Nel 1851 Edward Hargraves scoperse a Bathurst, nel Nuovo Galles del Sud, il primo giacimento d'oro. Da ogni parte del mondo giunsero allora in A. migliaia di avventurieri, i cercatori d'oro. Da quel momento molta gente continuò a riversarsi nel Paese tanto che, nel 1870, l'A. contava già una popolazione di oltre un milione e mezzo di abitanti. La febbre dell'oro, tuttavia, concluse il suo corso in un periodo relativamente breve di tempo e molti cercatori si trasformarono in agricoltori e in allevatori di bestiame. Verso la fine del secolo la corsa all'oro riprese con nuovo vigore, in seguito alla scoperta di altri giacimenti a Coolgardie, nell'A. Occidentale (1892). Un certo Dunn, nel luglio del 1893, estrasse un solo pezzo d'oro che pesava 25 kg, il famoso Wealth of Nation. Oggi lo sfruttamento dei giacimenti auriferi viene condotto su basi industriali. Intanto i vari Stati (che erano allora colonie autonome della corona britannica) costituirono dei Governi in grado non solo di risolvere i gravi problemi dell'amministrazione creati dall'afflusso continuo di immigrati, ma capaci anche di provvedere alla costruzione di nuovi mezzi di comunicazione fra i vari centri delle singole colonie e fra colonia e colonia. Nel 1900 la regina Vittoria proclamò il Commonwealth of A., che entrò in vigore l'anno successivo, con l'apertura del primo Parlamento Australiano, la cui sede fu situata a Melbourne. Nel 1927 il Governo Federale si trasferì a Canberra. Durante la prima guerra mondiale, l'A. inviò in Europa un corpo di spedizione che comprendeva anche un grosso reparto di Neozelandesi (ANZAC: Australian and New Zealand Army Corps). Negli anni compresi fra il 1921 e il 1923, l'A. subì un'ondata di agitazioni sociali che spinse il governo a difendere il tenore di vita degli operai; lo stesso governo tese anche ad assicurarsi una buona parte degli arcipelaghi che circondano il continente, allo scopo di garantire una migliore protezione da eventuali attacchi nemici. Durante la seconda guerra mondiale l'A. si rese utile in modo indiretto agli Alleati, contribuendo ai rifornimenti e incrementando le proprie industrie nel tentativo di aiutare gli eserciti combattenti alleati; con l'entrata in guerra del Giappone, l'A. partecipò direttamente alle campagne belliche con le sue truppe. Lo sforzo militare si espresse soprattutto in Nuova Guinea e nella riconquista delle isole del Pacifico cadute in mano ai Giapponesi, Filippine comprese. Terminata la guerra, il governo australiano provvide a stringere trattati di alleanza e a sottoscrivere un sistema di garanzie internazionali; tema principale di tali azioni internazionali fu la lotta contro il comunismo asiatico. Inutilmente, poi, l'A. cercò di opporsi al riarmo dell'esercito giapponese, e ciò portò spesso a contrasti evidenti con gli Stati Uniti. Per ricompensare in un certo qual modo l'A. delle delusioni provocate con il loro comportamento internazionale, gli Stati Uniti sottoscrissero il patto tripartito detto ANZUS, stretto fra Stati Uniti, A. e Nuova Zelanda. Dopo il 1949, in seguito a una recessione economica seguita a un periodo di esplosiva espansione, l'A. decise vari provvedimenti, tra i quali alcuni restrittivi dell'immigrazione di mano d'opera e, particolarmente, della mano d'opera italiana. Questa politica venne poi abbandonata verso il 1958. Nel 1954 la Federazione sottoscrisse il patto della SEATO, l'organizzazione del Sud-Est asiatico analoga alla NATO. Ciò portò, fra l'altro, a un miglioramento dei rapporti fra l'A. e l'Indonesia, rapporti che erano alquanto tesi a causa dello status della Nuova Guinea. Infine si raggiunse un chiarimento anche con il Giappone, con il quale l'A. concluse un trattato commerciale nel 1957: tale trattato ebbe come conseguenza un immediato avvicinamento fra le due Nazioni. Dopo il 1958 ebbero luogo invece dei fenomeni inflazionistici che furono seguiti da un periodo di incertezza politica (elezioni del 1961). Nuovi problemi si presentarono per l'A. con la richiesta britannica di entrare a far parte della Comunità Europea. Nel 1962 il primo ministro Menzies, di linea conservatrice, mandò un contingente di truppe nel Vietnam del Sud, dimostrandosi fra i più intransigenti uomini politici nei riguardi del comunismo. Nel 1963 le elezioni decretarono il successo di una coalizione liberal-agraria (TLPA-TACP), coalizione oltranzistica e chiaramente nazionalistica. A Menzies, nel 1966, successe il liberale Holt e dopo la sua tragica morte, avvenuta nel 1967, fu sostituito da G. Gorton, di linea liberale, cui succedette W. Mc Mahon (1971). Il decennio 1960-1970 fu contraddistinto da momenti di tensione di tipo economico-sociale, dovuta a problematiche quali la crisi nel settore dell'esportazione laniera, la polemica sul ritiro delle truppe inviate in Vietnam, l'accordo economico con la Cina popolare e il conseguente inizio di una politica di cooperazione col Giappone. Tutto ciò portò alla vittoria laburista durante le elezioni che ebbero luogo nel 1972. L'avvento di un governo laburista, guidato da Gough Whitlam, segnò importanti mutamenti nell'ambito delle relazioni e delle alleanze internazionali australiane (ad esempio la fondazione, nel 1974, dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico, a cui l'A. partecipò con la Nuova Zelanda, la Papua Nuova Guinea e l'Indonesia); ma anche nell'ambito delle scelte politiche ed economiche (ad esempio l'avvicinamento agli Stati asiatici, soprattutto al Giappone, e l'allontanamento dall'area di influenza della Gran Bretagna e degli Stati Uniti). La costante opposizione della coalizione liberal-agraria alla politica di Whitlam sfociò in una crisi costituzionale, che si risolse nel 1975 con lo scioglimento delle Camere da parte del rappresentante della Gran Bretagna e con la formazione di un governo provvisorio guidato dal conservatore Malcom Fraser, che venne riconfermato alle elezioni anticipate del 1977. La politica di Fraser, volta al mantenimento della spesa pubblica, al contenimento dei salari e a una maggior rigidità fiscale, venne duramente contrastata dai sindacati. Il 5 marzo 1983 il Partito laburista vinse le elezioni e il suo leader Bob Hawke procedette alla formazione del nuovo governo. Il neoprimo ministro, appoggiato indirettamente dai movimenti pacifisti e antinuclearisti, attuò una linea politica che era il frutto del compromesso fra ideali di progresso e tendenze conservatrici e che gli guadagnò la nomea di "Reagan del Pacifico". Hawke ottenne una serie di lusinghieri successi in campo economico, riuscendo a comporre le tensioni sociali grazie a un patto tra imprenditori e sindacati. Nelle elezioni politiche anticipate del 1984 i laburisti, nonostante la perdita di cinque seggi, conservarono la maggioranza assoluta; durante le elezioni del 1987, Hawke ottenne il terzo mandato consecutivo, nonostante la diminuzione percentuale dei voti attribuiti al suo partito rispetto alle precedenti consultazioni. L'assenteismo del tradizionale elettorato progressista venne attribuito alla disillusione verso la politica governativa che si era spostata su posizioni di centro. Pur ridimensionando la politica decisamente filoamericana dei governi di centro-destra, Hawke evitò di assumere posizioni di rottura, cosicché la crisi del patto di Alleanza con gli Stati Uniti e gli altri Paesi dell'area (ANZUS), più che ai laburisti australiani fu da attribuirsi ai neozelandesi, i quali mantennero un atteggiamento rigido rispetto al rifiuto di accogliere nei porti e nelle basi militari mezzi a propulsione nucleare. Nel 1988, all'insegna dello slogan Living together (vivere insieme), l'A. festeggiò il suo duecentesimo anniversario. Le celebrazioni furono però turbate da diversi fatti, quali le proteste degli aborigeni che rivendicavano i loro diritti sulle terre degli avi, da problemi economici (l'insufficiente livello delle esportazioni) e dal malumore dell'elettorato di sinistra. Nonostante le difficoltà economiche, dovute al debito estero in continuo aumento e alla scarsità di richieste di materie prime di cui l'A. abbonda, è un Paese ricco. Le elezioni politiche del 1990 riconfermarono al potere, per la quarta volta consecutiva, il partito di Hawke, che peraltro venne nominato nuovamente capo del Governo. In politica estera l'A. continuò sulla linea dei precedenti orientamenti filoamericani (appoggiando gli alleati durante la guerra del Golfo) e filocambogiani. Nel 1991 si verificò un cambio della guardia al vertice del Partito laburista, e quindi anche del Governo, alla cui guida venne nominato Paul Keating. La nuova consultazione elettorale, svoltasi all'inizio del 1993, confermò il Partito laburista al potere per la quinta volta consecutiva. A livello programmatico, il rinnovato governo mirò all'incremento delle esportazioni e allo sviluppo dell'economia tramite una serie di microriforme. Contemporaneamente vennero messe a punto le modalità per un totale e definitivo affrancamento dalla corona britannica e per la creazione della Repubblica federale. Le istanze indipendentiste dell'A. suscitarono le reazioni della Gran Bretagna; crebbe la tensione tra i due Paesi soprattutto in seguito all'attentato, fortunatamente sventato, ai danni del Principe Carlo in visita in A. nel gennaio del 1994. Le elezioni parlamentari del marzo 1996 misero fine a 13 anni di governo laburista. John Howard, leader della coalizione liberal-nazionale, fu eletto primo ministro. Il Governo Howard introdusse notevoli cambiamenti in politica interna, proponendo un programma ispirato al liberismo economico e basato su una radicale riforma fiscale e su un ampio piano di privatizzazioni. Allo scopo di rafforzare la propria maggioranza, indebolita dall'opposizione laburista e da contrasti sulle privatizzazioni, nell'ottobre 1998 il Governo indisse elezioni anticipate: Howard riuscě a conservare la carica di premier solo grazie all'alleanza con il Partito nazionale. Dopo un lungo dibattito sull'eventuale passaggio dello Stato alla forma repubblicana, il progetto venne sottoposto a referendum e respinto nel novembre 1999. Nella stessa occasione fu anche bocciata la proposta di introdurre un preambolo alla Costituzione, che avrebbe riconosciuto la popolazione aborigena come la prima ad avere abitato il Paese. Inoltre il rifiuto, da parte di Howard, di presentare scuse ufficiali per i soprusi attuati per secoli dai coloni nei confronti degli indigeni aggravň il malcontento dei nativi, che promossero manifestazioni di protesta in occasione delle Olimpiadi del settembre 2000. Nel gennaio 2001 l'A. celebrň i 100 anni di vita della Federazione. Nel 2001 dovette fronteggiare l'emergenza immigrazione: a fine agosto il Governo fu chiamato a risolvere la vicenda del cargo norvegese Tampa che, dopo aver soccorso un'imbarcazione indonesiana carica di 400 profughi, si vide rifiutare da Canberra l'attracco nelle acque territoriali australiane. La situazione si sbloccň solo quando venne accettata la proposta del Governo australiano di ospitare i profughi in cambio di denaro. Dopo gli attentati dell'11 settembre contro le Torri Gemelle e il Pentagono, il primo ministro Howard assicurň pieno appoggio militare agli Stati Uniti nell'attacco contro l'Afghanistan. Le elezioni generali di novembre confermarono per la terza volta Howard, che venne votato per la linea dura adottata nei confronti degli immigrati e per la posizione tenuta dopo gli attentati dell'11 settembre. Nel 2002 il Paese venne sconvolto dalla morte di 88 turisti connazionali uccisi durante il grave attentato messo in atto a Bali il 12 ottobre, probabilmente da cellule dell'organizzazione terroristica Al-Qaeda. La minaccia del terrorismo suscitň forti preoccupazioni nel Gabinetto Howard, che intensificň la cooperazione con Washington, rafforzň la legislazione antiterroristica e inviň forze militari in Iraq (gennaio 2003) a fianco degli Stati Uniti, scatenando la reazione dell'opinione pubblica interna. Nel maggio 2003 la tradizionale stabilitŕ del governatorato locale fu contrastata dalle dimissioni del governatore generale Peter Hollingworth, coinvolto in uno scandalo sessuale (quando era arcivescovo anglicano di Brisbane, dal 1990 al 2001, aveva coperto episodi di pedofilia fra il clero nella sua diocesi). Il 9 ottobre 2004 si tennero le elezioni federali, nelle quali si fronteggiarono per il rinnovamento della Camera dei rappresentanti e di metŕ del Senato i due schieramenti conservatore e progressista, guidati rispettivamente dal Partito liberale di John Howard e dal Partito laburista di Mark Latham. A prevalere fu Howard, al suo quarto mandato consecutivo, che poté contare sulla soliditŕ economica australiana ispirata al modello liberista, sul disinteresse dell'elettorato per l'impegno militare in Iraq (a cui i laburisti avrebbero voluto porre fine) e sull'inesperienza politica di Latham. Nell'ottobre 2005 il conservatore Howard, con l'intento di rendere il Paese piů competitivo sul mercato mondiale, introdusse nuove misure senza precedenti, quali la libertŕ di licenziamento anche senza "giusta causa" e la possibilitŕ da parte del Governo di dichiarare uno sciopero illegale se comporta un danno all'economia.

L'AUSTRALIA DALLA SCOPERTA AL COMMONWEALTH
XVI sec.
Prime esplorazioni lungo la costa settentrionale ad opera di navigatori portoghesi.
1605-06
P. Quieroz e L. Vaez de Torres giungono alle Nuove Ebridi, battezzate Tierra Australia del Espiritu Santo
1606
W. Janszoon, T. Hertoge e A. Tasman scoprono il nuovo continente cui danno il nome di Nuova Olanda.
L.V. de Torres attraversa lo stretto che da lui ha preso il nome.
W. Janszoon esplora la costa occidentale della penisola di York.
1616
D. Hartogszoom raggiunge per la prima volta la costa occidentale del continente che attribuisce alla Terra Australis.
1642
L'olandese A. Tasman scopre la Terra di van Diemen, la futura Tasmania.
1642-43
Circumnavigazione della Tasmania e scoperta della Nuova Zelanda.
1688
W. Dampier esplora le coste nord-occidentali.
1770
J. Cook esplora la costa orientale e scopre il Nuovo Galles del Sud. Gli inglesi iniziano ad interessarsi dell'Australia come possibile luogo di deportazione dei detenuti.
1788
Invio dei primi deportati inglesi che, sbarcati a Port Jackson, fondano la colonia del Nuovo Galles del Sud.
1787-90
Prime deportazioni nella regione attorno a Sydney e costituzione di piccoli insediamenti coloniali.
1787-1822
Continuano le esplorazioni delle coste da parte di G. Bass, N. Baudin, M. Flinders, J. Grant, J. Murray.
J. MacArthur avvia i primi allevamenti di pecore che costituiranno il principale nucleo dell'economia dell'intero Paese.
1813
W. Ch. Wentworth, G. Blaxland e W. Lawson iniziano l'esplorazione dell'interno del Paese grazie alla scoperta di un valico attraverso i Monti Azzurri.
1815
Fondazione di Bathurst.
1817-45
Esplorazione del bacino del Murray. L. Leichhardt ed E.G. Wakefield esplorano la regione del Qeensland e attraversano lo stretto di Torres.
1823
Istituzione del New South Wales Judicature Act che decreta la separazione dell'Australia dalla Tasmania, rimasta l'unico luogo di deportazione.
1850
Riorganizzazione amministrativa delle colonie e concessione dell'autogoverno al Nuovo Galles del Sud, all'Australia Meridionale, alla Tasmania e al Vittoria.
1851
Scoperta dell'oro presso Bathrust e presso Melbourne; inizio dell'emigrazione dall'Inghilterra e creazione di nuovi insediamenti.
1862
J.M. Stuart compie la prima traversata del Paese da Sud a Nord.
1873
P.E. Warburton, E. Giles e D. Lindsay iniziano l'esplorazione all'interno dei deserti centro-occidentali.
1901
Proclamazione del Commonwealth of Australia, confederazione di sei Stati (Tasmania, Qeensland, Nuovo Galles del Sud, Vittoria, Australia Meridionale, Australia Occidentale), dominion dell'Impero britannico.
1911
Il Territorio del Nord entra a far parte del Commonwealth.

ANTROPOLOGIA

Varie e contrastanti sono le ipotesi riguardanti i primi insediamenti umani in A. Secondo alcuni studiosi gli aborigeni giunsero in A. circa 12.000 anni fa, e forse anche prima, arrivati nella "terra incognita" dalla Nuova Guinea, dopo aver attraversato lo stretto di Torres; questa gente non sarebbe stata originaria della vicina isola Neoguineese, ma avrebbe attraversato tutta l'Indonesia. Si tratterebbe quindi di popolazioni asiatiche abituate alla pesca in mare, probabilmente antenati degli attuali Malesi, dei quali alcuni antropologi avrebbero riscontrato tracce strutturali nei componenti alcune tribù dell'Australia Settentrionale; l'ipotesi sarebbe confermata dalla scoperta della presenza, lungo le coste del Mare di Arafura, a Nord del continente, di motivi decorativi propri dell'Indonesia e dello strumento musicale giunto fino a noi col nome di adgeridoo, pure di origine malese. Il popolamento da parte di questi asiatici sarebbe avvenuto per successive migrazioni. Secondo altri studiosi, invece, i primi abitanti dell'A. sarebbero stati negroidi di statura pigmea, stanziatisi nella Nuova Guinea fin dal Pleistocene. A questi ultimi abitatori sarebbero poi succeduti popoli appartenenti a quella che viene detta "cultura tasmaniana" e provenienti, forse, dall'Indocina. Secondo i calcoli effettuati con il radiocarbonio su alcuni resti fossili, l'esistenza di questi uomini di origine tasmaniana risalirebbe a circa undicimila o diecimila anni prima di Cristo. Più tardi sarebbero avvenute migrazioni di stirpi australoidi, seguite da ondate di negridi malesiani, gli stessi che si sarebbero diffusi in tutta l'area del Pacifico. In tempi più vicini (circa 1.500 anni a.C.), nel continente sarebbero poi approdati gli Austronesiani, genti di origine asiatica caratterizzati da un misto di elementi mongoloidi ed europoidi. Nel 1606 il navigatore spagnolo Luis Vaez Torres constatò che il livello di vita degli aborigeni era estremamente primitivo. Diciassette anni dopo, l'olandese Jan Cartenz inviò al suo re una relazione, dalla quale risultava che non c'era nessuna possibilità di commerciare con gli aborigeni australiani. Forse anche questo fu uno dei motivi per cui l'Olanda non si interessò mai a quelle nuove terre. Gli indigeni australiani sono caratterizzati da una corporatura snella, con una muscolatura abbastanza sviluppata nella parte superiore del corpo e molto meno in quella inferiore. La statura e il colore della pelle presentano un largo limite di variabilità, e così pure il cranio. Ciò starebbe a dimostrare le diverse origini di vari gruppi etnici locali. La statura oscilla tra i 166 cm (tribù meridionali) e i 174 cm (indigeni settentrionali). I capelli, abbastanza lunghi e ondulati, sono piuttosto chiari durante l'età giovanile, mentre diventano scuri, di un bruno a volte quasi nero, con il passare dell'età. Esistono però molti casi di biondismo non attribuibile a incroci con europei, in quanto non ci sono altri elementi caratterizzanti eventuali contatti fra le due razze. I maschi hanno baffi e barba folta e il grado di pelosità è notevole in ambedue i sessi. La pelle, in generale, è di color bruno-rossiccio, di varie gradazioni e con tendenza anche all'arancione presso le tribù del Nord. La testa ha forma allungata e molto alta, con indici cefalici varianti da 70 (A. settentrionale) a 74,7 nelle regioni centro-meridionali. L'indice scheletrico è compreso fra i 46,6 e i 49,6; mentre l'indice facciale passa dai 73,4 degli Aranda centrali agli 85,9 delle popolazioni nordiche; l'indice nasale varia dai 94,8 degli Aranda meridionali ai 106,6 degli Aranda settentrionali. I Tasmaniani si differenziavano notevolmente dagli Australiani propriamente detti per il fatto di essere più bassi e tarchiati, con faccia larga, fronte alta, naso di forma triangolare, basso grado di prognatismo, capelli neri e generalmente crespi, pelle secca, rugosa, di color nero-bruno o nero opaco con riflessi violacei. I Tasmaniani, che costituiscono una razza che si è completamente estinta, vivevano divisi in una ventina di gruppi composti da un numero vario di famiglie; queste ultime erravano nei territori di caccia spostandosi regolarmente dall'interno verso la costa o viceversa, in rapporto alle stagioni. Non avevano capi ma veniva riconosciuta l'autorità dei vecchi, dei guerrieri più forti e dei cacciatori più bravi; diversamente si comportano gli Australiani, che formano piccole unità politiche - orde o clan - composte da una decina di famiglie al massimo; un certo numero di orde costituisce una tribù, ma ogni clan ha il proprio capo, al quale tutti gli altri si assoggettano. Molte tribù di aborigeni australiani sono oggi scomparse ma meritano di essere ricordate: ad esempio, quelle dei Kurnai, dei Yiun, dei Kulin, che popolavano l'A. sud-orientale; dei Kamilaroi, diffusi lungo il basso corso del Murray; degli Euahlayi e dei Widadyuri del Nuovo Galles. Procedendo da Sud verso Nord si incontravano le tribù dei Dieri, degli Aranda (tuttora esistenti), dei Warramunga, dei Binbinga, degli Allaua, dei Mara e degli Anula. Numerose tribù abitano ancor oggi la penisola di York: fra queste i Kawadij, i Koko-Yao, gli Unduamo, ecc. Stanziati nella terra di Arnhem si trovano i Mullik, i Larrakia, i Wandaran, i Nungabuyn, mentre nelle zone costiere settentrionali abitano i Nyol-Nyol, i Mangala, gli Unambal, i Kariera, i Garadyari. Lungo le coste sud-occidentali vivono i Minung, i Warrangoo, i Ballardong, mentre nella zona centrale presso l'altopiano di Atherton si incontrano le caratteristiche tribù dei Ngatjan, dei Wanjuru, degli Idingi, dei Barbaram, dei Tjapukai e dei Buluwai. La maggior parte delle tribù tuttora esistenti è in via d'estinzione e si calcola che gli aborigeni attualmente viventi siano circa 70.000.

LINGUA

Secondo padre W. Schmidt, le lingue australiane possono essere divise in due gruppi tra loro affini per la parentela genetica; secondo altri studiosi, invece, gli indigeni parlano una sola lingua. La teoria più seguita è, comunque, quella di padre Schmidt, che considera a sé stante il gruppo delle parlate meridionali (Victoria, Nuovo Galles del Sud, Queensland, eccettuata la penisola di York) che sarebbero, poi, le più antiche. Più recente sarebbe invece lo strato linguistico del gruppo settentrionale, che comprende, fra l'altro, la diffusissima lingua parlata dagli Aranda.

CULTURA

Culture indigene dell'A. e della Tasmania: la cultura tasmaniana si è spenta ormai da quasi un secolo. I Tasmaniani formavano una popolazione tra quelle a cultura meno evoluta, vissute sulla Terra in tempi storici. La loro vita economica era basata sulla raccolta e sulla caccia ed essi non conoscevano neppure il cane: infatti il dingo, il cane selvatico australiano, non giunse mai nella loro isola. Tra le principali occupazioni dei Tasmaniani, si trovava la raccolta delle alghe commestibili lungo le coste, di cui si occupavano le donne. Queste ultime infatti provvedevano anche alla pesca, tuffandosi in acqua e catturando pesci e crostacei direttamente con le mani, e alla cattura di piccoli animali, come l'opossum e il wombatt. Spettava agli uomini invece la caccia al canguro e all'otaria, animali che venivano uccisi a colpi di clava o di lancia; con la lancia gli uomini catturavano anche i pesci più grossi. Le donne inoltre raccoglievano radici, bulbi, frutti, cime di felci, funghi, ecc. La base dell'alimentazione era costituita dal pesce e, dal momento che le acque litorali erano ricchissime di pesci, crostacei e molluschi, i Tasmaniani si stanziavano più volentieri in prossimità del mare. Tuttavia si spostavano stagionalmente anche verso l'interno, per la caccia e la raccolta. Queste genti fabbricavano barche di corteccia, ma non furono mai bravi marinai; i loro canotti e le loro zattere erano troppo fragili per consentire di affrontare il mare aperto. L'organizzazione sociale era rudimentale: la popolazione era suddivisa in una ventina di tribù, formate da gruppi familiari; ogni gruppo tribale inoltre non aveva un capo, ma riconosceva l'autorità degli anziani e dei cacciatori e guerrieri più abili. Quando la Tasmania fu invasa dagli Europei, alcune tribù si unirono per combatterli e uno dei loro maggiori guerrieri fu una donna, di nome Walloa. La lingua parlata comprendeva numerosissimi dialetti, a volte talmente diversi l'uno dall'altro da divenire incomprensibili ai componenti delle tribù diverse. Fin da tempi remoti, fra i Tasmaniani veniva praticata l'esogamia, per cui una donna poteva sposare solo un uomo di altra tribù. Altissima era la mortalità infantile e perciò le famiglie non erano mai numerose. La donna, a trent'anni, non era più feconda. Tra i Tasmaniani esisteva il divorzio: in caso di separazione dei coniugi, la donna tornava alla propria famiglia. Prima di sposarsi, gli uomini dormivano separati dalla propria famiglia, presso piccoli fuochi. Si praticavano riti di iniziazione (scarificazione per gli uomini - altra cosa dalla circoncisione - e taglio dei capelli seguito da scarificazione sul ventre per le donne). Per la scarificazione venivano usate conchiglie e pietre taglienti. Esistevano tabù alimentari, per cui alcune tribù non potevano cibarsi di wallaby maschi e altre di wallaby femmine, anche se pare che tali restrizioni non avessero alcun rapporto con credenze totemistiche. L'abitazione era costituita da un paravento di rami e di foglie, sostenuto da paletti infissi nel terreno. Furono tuttavia trovate in Tasmania strane capanne di corteccia e di erbe intrecciate, disposte su cerchi concentrici. Forse erano destinate a cerimonie tribali o a riti a noi sconosciuti. I Tasmaniani conoscevano e usavano il fuoco, ottenuto facendo ruotare velocemente un bastoncino dentro un foro praticato in un pezzo di legno; come esca venivano utilizzati muschio ed erbe secche. In Tasmania esisteva un'industria litica limitata a raschiatoi, punteruoli, lame molto grossolane e altri oggetti usati soprattutto per lavorare il legno. Le armi erano tutte di legno, sia le lance che le clave; nelle lance la punta veniva indurita col fuoco (infatti non venivano usate punte di pietra), mentre l'arco e il propulsore erano ignorati. Gli uomini, prima delle danze o dei combattimenti, si tingevano tutto il corpo con terre rosse o con carbone; le donne invece si tingevano unicamente la faccia e il petto, ma si radevano il capo con conchiglie taglienti, mentre gli uomini si lasciavano crescere il pelo dovunque. L'abbigliamento era poverissimo: infatti andavano in giro nudi o ricoperti appena da una mantellina di pelle di canguro; si ornavano tuttavia con collane di conchiglie dai colori brillanti e con corone di fiori sul capo; ornamenti importanti erano costituiti anche da penne di uccello e denti di canguro. Nella danza gli uomini e le donne imitavano i movimenti dell'emù; la musica era fornita da canti monotoni e da una sorta di tamburo, cui si univa il rumore prodotto da due pezzi di legno battuti l'uno contro l'altro. I cadaveri venivano cremati e le ceneri deposte in buche scavate nel terreno. Non si ha notizia che fra i Tasmaniani venisse praticata l'antropofagia. La cultura australiana non è sostanzialmente diversa da quella della Tasmania; anche nel continente le popolazioni indigene sono per lo più nomadi, condizione questa necessaria per la raccolta e la caccia; tuttavia gli aborigeni australiani dispongono, di norma, di villaggi permanenti o, almeno, di centri di raccolta, ai quali periodicamente ritornano. Anche qui sono le donne e i ragazzi che provvedono alla raccolta di frutta e radici e alla cattura di insetti, larve, coleotteri e farfalle, lucertole e serpenti; ma molte tribù si nutrono anche di anfibi (batraci), uccelli e pesci. Gli uomini si dedicano soprattutto alla caccia, aiutati talvolta dalle donne e soprattutto dal dingo, il cane selvatico che hanno parzialmente addomesticato. Per snidare i piccoli animali, gli indigeni incendiano le erbe delle steppe. I pesci vengono catturati direttamente con le mani, con ami di osso o con il giavellotto. Spesso, lungo i fiumi, vengono costruiti degli sbarramenti che facilitano la pesca, oppure si servono di canotti, utilizzati anche per dare la caccia in mare ai dugonghi e alle tartarughe. Un particolare curioso è costituito dal fatto che molte tribù si cibano di vegetali considerati velenosissimi; pare tuttavia che, prima di mangiarli, li manipolino in modo da renderli innocui. La carne e molti vegetali (tuberi o radici) vengono arrostiti o cotti in forni costituiti da una buca scavata nel terreno e tappezzata di pietre riscaldate. Anticamente l'antropofagia era abbastanza comune, ma veniva praticata soprattutto in rapporto ai riti iniziatici. Gli stregoni Aranda, Turrabal, Euahlay erano specialisti di cannibalismo, ma questa era una pratica consentita soltanto a certi individui di una tribù. Il cannibalismo serviva a mantenere attivi i poteri magici. Le abitazioni, per lo più a "capanna cupoliforme", ad alveare, a pianta circolare oppure ovale, erano coperte di strati di foglie intrecciate con liane; un canaletto scavato tutto intorno impediva all'acqua piovana di penetrarvi. Nella Baia degli Squali sono state rinvenute capanne sotterranee scavate nel terreno, con il pavimento coperto di alghe marine. Una di queste era profonda ben 5 m e aveva il tetto a volta. I villaggi erano spesso attraversati da sentieri, formati da lastre di pietra. L'abbigliamento delle tribù che maggiormente hanno conservato i caratteri primitivi si riduce a una semplice cintura di cuoio, portata intorno ai fianchi, anche se, spesso, gli uomini sono completamente nudi. Le donne indossano invece una sorta di grembiulino di pelli di opossum, oppure sono anch'esse nude. Nelle regioni meridionali, soggette a precipitazioni, sono in uso piccoli mantelli di pelli di animali; quelli delle donne, piegati a sacco, servono a portare i lattanti. Nelle notti invernali vengono accesi fuochi intorno al villaggio o all'accampamento. Molto diffusi sono gli ornamenti corporali, dalla benda di pelle o di fibre vegetali intrecciate che funge da "fascia frontale", ai braccialetti semplici, o decorati con penne di uccello, alle collane di denti di canguro o formate da cilindretti di legno; al collo gli aborigeni portano spesso pendagli formati da conchiglie o da ciuffi di opossum. Gli Aranda portano collari ornati da ciuffi di peli di cane, da ossa di marsupiali o da artigli di aquila. Anche la pittura corporale è frequente e viene usata per le cerimonie rituali e per le danze. In tali occasioni le donne indossano grembiulini fatti con penne di emù e gli uomini si applicano sulla pelle, con sangue e con cera d'api, piume di uccelli e altro. A volte, in certe tribù, gli uomini portano copricapi alti anche più di un metro, cilindrici, o a forma piramidale. L'industria litica serve solo a preparare utensili adatti alla lavorazione del legno e per farne delle accette. Le armi sono, in genere, di legno; si tratta di lance, di bastoni, di mazze da getto e del famosissimo boomerang. L'uso di quest'ultima arma è esteso in quasi tutto il continente, ad eccezione di alcune zone settentrionali. Vari sono i tipi di imbarcazione in uso presso gli aborigeni australiani: zattere, canoe ricavate da tronchi d'albero scavati, o unite con scorza d'albero; canoe a bilanciere (doppio o singolo); barche con piattaforma anteriore per la caccia al dugongo, piroghe di vari tipi. Notevoli certi scudi ricchi di decorazioni e ricercatissimi dai collezionisti. La cultura australiana viene suddivisa dagli specialisti in tre principali gruppi: 1) cultura primitiva del boomerang; 2) cultura esogamica delle due classi; 3) cultura totemistica. La prima si sviluppò soprattutto nell'A. sud-orientale; la seconda nel Queensland e in altre zone dell'A. settentrionale e particolarmente della Terra di Arnhem e della Penisola di York. Dette culture si differenziano fra loro soprattutto per quanto concerne la vita sociale. La cultura del boomerang si diffuse fra quelle popolazioni che vivevano in piccoli gruppi locali, suddivisi a loro volta in gruppi familiari, ciascuno con un proprio territorio di caccia; l'organizzazione politica dei gruppi era semplicissima e negli affari tribali erano gli anziani a prendere ogni decisione. Frequente era la poligamia; i riti di iniziazione consistevano nell'estirpazione di uno o due denti incisivi superiori, nella depilazione, nella scarificazione e nella foratura del setto nasale. In certe tribù si tagliavano anche la falange di un dito (Altopiano centrale). I giovani non sposati vivevano separati. La cultura esogamica matriarcale delle due classi è spesso mescolata con elementi totemistici. Gli individui appartenenti alla stessa classe non possono unirsi tra loro, essendo tale unione considerata un incesto. In certe regioni domina il sistema delle 4 classi, che non permette il matrimonio neppure tra cugini. Nella stessa cultura esogamica vi sono tribù socialmente divise in ben 8 classi, fatto che costituisce un particolare esclusivo della civiltà australiana. In certe regioni dove vige questo tipo di cultura, l'uomo può avere due mogli: una principale e l'altra secondaria. Tra i Dieri, un uomo può avere più mogli secondarie. La cultura totemistica è invece di tipo patriarcale; è diffusa soprattutto fra gli Aranda, la cui società segue normalmente la discendenza paterna (come nella cultura del boomerang), ma con un'organizzazione tribale molto complessa. Si hanno numerosi clan totemici esogamici e varie classi matrimoniali. Ciascuna tribù è divisa in due fratrie, composte da 4 classi. Ogni clan riunisce individui che si ritengono discendenti dallo stesso animale, dalla stessa pianta, da un corpo celeste o da un fenomeno atmosferico, quali la pioggia o il vento. L'uccisione dell'"animale-totem" è proibita agli individui di quel dato clan, così come è proibito cibarsi della sua carne. Possono mangiarne solo in occasione dell'intichiuma, la cerimonia cioè che ha lo scopo di favorire la riproduzione e la crescita di quella specie di animale o vegetale che rappresenta il clan. Misterioso è il culto degli antenati (tjukurita), capaci di penetrare nel corpo della donna, attraverso l'ombelico, e di metterla incinta. Gli antenati sono poi in grado di rinascere in forma umana. A queste credenze è collegato l'uso del churinga, lo strumento fischiante formato da un'assicella legata a una cordicella e che vien fatta girare vorticosamente. Importantissime sono le danze (corrobori), accompagnate dal suono dei tamburi primitivi.

ARTE

L'arte australiana autoctona è stata da sempre condizionata dall'assoluto isolamento e dalla povertà dell'ambiente in cui sono vissute queste popolazioni nomadi di cacciatori e di raccoglitori: essa è infatti rimasta, sotto molti aspetti, al livello dell'età della pietra. Di conseguenza è impossibile la formulazione di una cronologia delle varie manifestazioni artistiche che sono in ogni caso prodotti di un'antica tradizione la quale, attraverso i secoli, non ha avuto varianti né interruzioni. All'esame di tali manifestazioni, risulta immediata la constatazione che esse furono sempre dettate da fortissime credenze religiose, alla base delle quali si è sempre trovato il legame che unisce l'uomo ai propri antenati. Le più importanti espressioni dell'arte indigena australiana sono costituite dai petroglifi, ovvero le incisioni eseguite su pareti di roccia, su massi erratici o anche sul suolo; le pitture rupestri, in genere effettuate nell'interno delle caverne o su pareti ben protette da speroni di roccia; le pitture su corteccia, stilisticamente affini a quelle su roccia; i disegni su sabbia, eseguiti con vari pigmenti colorati - in genere nero e rosso su fondo punteggiato di bianco - nei quali predominano i motivi geometrici; i dendroglifi, incisioni praticate su alberi espressamente decorati. I petroglifi nel distretto di Kimberley vengono eseguiti anche oggi sulle pareti di gallerie naturali, che servono come centri totemici. Petroglifi, dendroglifi, pitture su roccia ricorrono spesso insieme a motivi naturalistici raffiguranti animali terrestri o marini, oppure le loro sole impronte; i più belli, fra questi disegni, si trovano nel distretto di Sydney. Molto rare sono invece le raffigurazioni antropomorfe, rappresentanti generalmente esseri mitici, come nel caso delle pitture su roccia che si trovano nella zona del fiume Calder. Bellissime sono le pitture su corteccia rinvenute nella Terra di Arnhem, di solito raffiguranti pesci e altri animali marini. Per tali pitture i colori maggiormente usati sono il nero, che viene ricavato dal carbone vegetale, il rosso e il giallo, forniti da terre d'ocra, e il bianco (caolino); questi pigmenti vengono disciolti in acqua e poi deposti sulla superficie da dipingere con le dita o con rudimentali pennelli formati da rametti sfilacciati a una estremità. Notevoli e assai suggestive sono le immagini di mani, ottenute in negativo sul fondo colorato, riunite in composizioni di grande effetto. Tipiche dell'arte australiana anche le cosiddette "pitture ai raggi X", che rappresentano un animale del quale si vedono anche lo scheletro e gli organi interni. Molto suggestive sono anche le Wondjina, figure umane stilizzatissime di aspetto spettrale; sono sempre di grandi dimensioni (anche 5 m di altezza o di lunghezza) e raffigurate, in genere, in posizione orizzontale. Il loro volto è di forma rotonda, bianco e circondato da un misterioso alone; naso e occhi sono dipinti in nero, mentre la bocca manca totalmente. I Wondjina, secondo la mitologia australiana, sarebbero gli esseri soprannaturali che hanno creato l'A. Nell'A. del Nord, a Delamere, si possono ammirare le immagini dei "fratelli fulmine", eroi mitici, oggetto di venerazione da parte di molte tribù. Gli indigeni provvedono a ridipingerle ogni anno, durante la stagione delle piogge. In occasione di particolari cerimonie religiose, gli aborigeni eseguono curiosi disegni sulla sabbia, che poi distruggono regolarmente quando le cerimonie sono finite. Questi disegni, ottenuti con pigmenti colorati, presentano generalmente motivi geometrici, ma spesso raffigurano anche animali. Nel Flinders Range esistono incisioni rupestri che raffigurano orme di Diprotodon, un grande marsupiale estinto ormai da lunghissimo tempo. Fra i soggetti abbastanza comuni non mancano i disegni a carattere sessuale. Le pitture più antiche sono ritenute, dagli attuali aborigeni, opere dei mimi, genii o spiriti maligni, che vivrebbero tuttora, invisibili, nella regione della Terra d'Arnhem. Rarissime sono le opere di scultura; si conoscono soltanto le goranara, figure di legno rappresentanti lo spirito dei morti e tuttora usate nelle cerimonie religiose. Con la corteccia vengono poi fabbricate delle rozze bambole, che raffigurano le anime dei defunti. Meritano l'appellativo di "artistici" anche molti oggetti di uso quotidiano e, in particolare, gli scudi, i boomerang, le pagaie delle piroghe e vari tipi di recipienti. Questi oggetti, a differenza delle altre manifestazioni artistiche dettate per lo più dallo spirito religioso, presentano decorazioni di carattere profano, in prevalenza geometriche. Fra gli scudi più "belli" sono da ricordare quelli anche oggi fabbricati e decorati nel Queensland, ricchi di disegni abilmente incisi e colorati sfarzosamente. Oggetti decorati da disegni profani, ma che in se stessi hanno già un fondamento religioso, sono rappresentati dai rombi e dai churinga; forse per la loro destinazione legata al culto degli antenati, sono questi gli oggetti che presentano una maggiore accuratezza nella decorazione. I rombi sono costituiti da tavolette di legno, di dimensioni variabili dai 5 cm al metro di lunghezza, di forma rettangolare oppure ovale; attraverso un foro praticato a una estremità viene legata una cordicella, in modo da rendere possibile la roteazione rapida dell'oggetto al di sopra della testa; il movimento rotatorio produce, per mezzo del rombo, un suono variamente modulato. I churinga (o tjurunga) hanno la stessa forma dei rombi e sono di pietra (i più corti), o di legno (gli esemplari più lunghi, che raggiungono talvolta la lunghezza di 5 m). Essi dispongono però di una cordicella, mediante la quale si possono far ruotare; i churinga vengono manovrati direttamente con le mani. Tanto i rombi che i churinga si trovano in quasi tutte le regioni australiane. Per "graffire" oggetti, alberi o altri utensili di legno, gli aborigeni usano denti di opossum, che hanno anche un significato religioso. Come le arti figurative, anche la musica australiana è quasi del tutto ispirata alle credenze e ai riti magico-religiosi. Per quanto il patrimonio strumentale sia formato da pochi strumenti di legno o di pietra, il valore spirituale della musica indigena è altissimo, dal momento che riflette gli atti, i gesti di un unico, prodigioso rituale, che è quello della vita stessa. I canti e le danze di queste genti sembrano infatti rispondere alle esigenze segrete di un superiore ordine dell'universo, mentre le feste - clamorose al pari di quelle africane - appaiono come una disposizione ai significati più umani e terreni dell'esistenza, sotto il pressante predominio della sessualità. Quando cantano, gli Australiani emettono suoni sui registri bassi e, quasi sempre, sottovoce; il testo viene pronunciato in genere assai velocemente e con una continua inversione dell'ordine di successione delle parole; tutto ciò perché gli Arrhungkwiltha, gli spiriti del male, non possano coglierne il significato. Il canto ha il potere di allontanare gli spiriti cattivi, specialmente quando ad esso si accompagnano i sibili dei churinga, i rumori dei bastoni sacri, dei rombi e delle pietre battute l'una contro l'altra. Oltre a un certo tipo di musica sacra, gli Australiani eseguono anche una musica profana, che serve da supporto alle cerimonie drammatiche basate su soggetti storici, naturalistici o comunque legati alla comune vita di tutti i giorni. I cori sono formati da una voce solista, impostata su un solo registro acuto, e dal coro propriamente detto, che procede sempre all'unisono ed è per lo più misto; l'accompagnamento è dato dal battito di bacchette di legno sul terreno. Durante le cerimonie iniziatiche e in quelle religiose, viene usato anche il digieridu, uno strumento costituito da una canna di legno provvista di un bocchino di cera indurita. Il digieridu emette una voce simile a quella di un registro d'organo. Altri strumenti sono rappresentati dalle "bacchette", due asticciole di cui una di legno duro molto risonante e l'altra, più piccola, di legno dolce, che vengono battute l'una contro l'altra; il suono prodotto è simile a quello del gong. Nella Terra di Arnhem viene usato l'ubar, un tamburo di legno cavo, e un altro tamburo a mano, tipico per la pelle di iguana che vi è tesa superiormente. Altre volte i suoni percussivi si ottengono battendo una pelle d'animale tesa fra le cosce e percuotendo un rotolo, formato da cortecce vegetali. Tra le danze, particolarmente suggestivo è il corrobori, una rappresentazione mimata che precede i riti di iniziazione. Quasi sempre questo balletto è accompagnato da cori che cantano inni terminanti con la formula acclamativa "e - i" corrispondente, in un certo qual modo, all'"amen" delle preghiere ebraico-cristiane. Riti segreti esclusivamente femminili vengono eseguiti al suono di strumenti, mentre un coro femminile canta particolari inni; contemporaneamente ha luogo una danza, in cui le donne ballano come se fossero in trance. Fra le musiche australiane sono testimoniati anche "ninnenanne", "canti totemici" e "canti da viaggio", eseguiti senza il ballo. Esistono anche oggi particolari danze guerresche e altre danze che imitano i movimenti degli animali, in cui i protagonisti sono generalmente mascherati; si tratta, normalmente, di danze in circolo oppure di balli a schiere contrapposte, tutti assai suggestivi.
La cattedrale di St. John di Fremantle

Brisbane: la cattedrale di St. Stephen

Uno scorcio di Darwin

St. John Street nel centro di Launceston, in Tasmania

Panorama di Sydney

Sydney: veduta sul ponte