Stato (7.703.429 kmq; 20.109.000 ab.) federale indipendente
dal 1901 nell'ambito del Commonwealth britannico. Il suo territorio,
geograficamente, è considerato parte dell'Oceania. È situato fra i
113°9' e i 153°39' di longitudine Est e i 10°41' e 39°08'
(43°39' Tasmania compresa) di latitudine Sud. L'
A. è
circondata dall'Oceano Indiano ed è bagnata a Nord-Est dall'Oceano
Pacifico. Capitale: Canberra. Città principali: Sydney, capitale dello
Stato del Nuovo Galles del Sud; Melbourne, capitale dello Stato Victoria;
Brisbane, capitale dello Stato del Queensland; Adelaide, capitale dello Stato
dell'Australia Meridionale; Perth, capitale dello Stato dell'Australia
Occidentale; Hobart, capitale dello Stato della Tasmania; Darwin, capitale dello
Stato del Territorio del Nord. La Federazione, detta
Commonwealth of A.,
in base alla Costituzione del 1° gennaio 1901 comprende sei Stati autonomi
(Victoria, Queensland, Nuovo Galles del Sud, Australia Meridionale, Australia
Occidentale e Tasmania), ciascuno dotato di proprio Parlamento elettivo e
governatore, un Territorio e il Distretto federale della capitale. Non fanno
parte della Federazione, anche se sono amministrati da essa, l'isola di
Christmas, le isole Cocos, l'isola di Norfolk, le isole Ashmore e Cartier, il
Territorio delle Isole del Mar dei Coralli, il Territorio Antartico Australiano,
le isole Heard e McDonald. Capo dello Stato è il sovrano del Regno Unito,
localmente rappresentato da un governatore generale e da un governatore per
ciascuno degli Stati. Il potere legislativo è affidato al Parlamento
federale, composto da due Camere: il Senato e la Camera dei Rappresentanti; i
senatori sono 76, eletti a suffragio diretto per 6 anni; i rappresentanti sono
148, eletti a suffragio diretto per 3 anni (il numero dei membri è
proporzionale alla popolazione di ogni Stato). Il potere esecutivo spetta al
Consiglio esecutivo federale presieduto dal primo ministro, che è
responsabile di fronte al Parlamento. Moneta: dollaro australiano. Lingua
ufficiale: inglese. Religione: protestante; convivono minoranze cattoliche,
musulmane, buddhiste, ebree. Oltre alle popolazioni aborigene, vivono in
prevalenza Europei e discendenti di Europei. I soli Britannici rappresentano il
95% dell'intera popolazione; il rimanente 5%, oltre che dagli indigeni, è
rappresentato da Italiani, la colonia più numerosa, Greci, Olandesi,
Cinesi, Indiani, Pakistani e Polinesiani.
GEOGRAFIA
Morfologia: di forma abbastanza
simmetrica, è raccolta, tozza e arcuata, più estesa da Est a Ovest
(4.100 km) che da Nord a Sud (3.300 km fra Capo York e Capo Wilson). Le coste
sono variamente frastagliate e le maggiori insenature si trovano nelle regioni
settentrionali (Golfo di Carpentaria e Golfo di Giuseppe Bonaparte). All'interno
sono rare le quote superiori ai 1.000 m di altitudine; la media, in altezza,
è inferiore ai 600 m; nella parte centro-orientale del continente si
sviluppa una zona di terre basse e presso il lago Eyre si trova una depressione
situata a 12 m sotto il livello del mare. L'
A. è di antichissima
origine e costituisce una di quelle terre che i geologi chiamano "zolle
continentali", alla stessa stregua della penisola arabica, del Deccan, del
continente africano e di altre regioni della Terra che, in epoche geologiche non
molto lontane, erano completamente coperte dal mare. Il basamento è
costituito da rocce metamorfiche e cristalline, di antica origine, sulle quali
poggiano formazioni più recenti. Si ritiene che l'
A., dal punto di
vista geologico, risalga a circa 150 milioni di anni fa. I litorali sono di due
tipi ben distinti, e cioè alti e rocciosi lungo i lati orientali e
occidentali; mentre sono bassi, sabbiosi e fasciati da dune a Nord e a Sud.
Tipiche sono poi le formazioni coralline, che si ergono per una lunghezza di
oltre 2.400 km lungo le coste nord-orientali, da Capo York fino a Capo Sandy,
formando la
Grande Barriera Corallina. Seguendo la linea costiera che va
da Capo York verso Ovest, si incontra la profonda insenatura chiamata Golfo di
Carpentaria: tale insenatura presenta coste scarsamente incise nel tratto fino
alla Blue Mud Bay, punto in cui inizia invece una lunga serie di frastagliature,
che si inseriscono quasi ininterrottamente lungo la Terra di Arnhem, per aprirsi
poi nel Golfo di Giuseppe Bonaparte. Anche le coste del Kimberley sono molto
tormentate e inospitali (tanto che la zona è abitata solo da alcune
tribù indigene) e soltanto dopo Capo Leveque l'andamento costiero assume
un aspetto uniforme, che continua fino a Capo Nord Ovest. Anche il tratto
successivo, che scende verso Sud, non è molto frastagliato, ad eccezione
di Shark Bay (baia degli Squali) e di Denham Sound. Le isole che caratterizzano
i mari costieri lungo la parte settentrionale e occidentale del continente,
spesso di origine corallina, sono quasi del tutto assenti nel settore
dell'Oceano Indiano che bagna le regioni comprese fra Capo Nord Ovest e Capo
Naturaliste. In questo punto soltanto piccole insenature incidono il continente
che, a Sud, presenta unicamente la Grande Baia Australiana, caratterizzata da
coste basse, sabbiose e uniformi. Ad Est la baia è limitata da Capo
Catastrofe, che segna l'inizio del Golfo di Spencer, separato dal Golfo di Saint
Vincent dalla stretta penisola di York. Questa profonda insenatura è
protetta, verso Sud, dalla grande Isola dei Canguri. Continuando verso Est, il
litorale prosegue verso la parte più meridionale del continente,
corrispondente al territorio dello Stato di Victoria; in questo tratto, l'unica
insenatura degna di rilievo è costituita da Port Philip Bay, in fondo
alla quale si trova la città di Melbourne. Dopo il Wilson's Promontory,
la costa comincia a risalire verso Nord ed è per lo più rocciosa;
il litorale non presenta importanti insenature per un lungo tratto, ma solo
piccole frastagliature, che ospitano tuttavia città molto importanti,
quali Sydney, Newcastle e Brisbane. A Nord di quest'ultima il litorale ripiega
dolcemente verso Nord-Ovest ed è contornato dalla già menzionata
Grande Barriera Corallina. Le uniche due insenature notevoli sono rappresentate
dalla Hervey Bay e dalla Baia della Principessa Carlotta, situata a Sud di Capo
York. A Sud della città di Melbourne, nel Mare di Tasman, sorge l'isola
di Tasmania, che dai geografi è considerata parte del continente. Il Mare
di Tasman separa l'
A. dalla Nuova Zelanda mentre più a Nord il
Mare dei Coralli, che bagna la Grande Barriera, la divide dalle isole della
Melanesia. Superato il Golfo di Carpentaria si trova il Mare d'Arafura che, per
mezzo dello Stretto di Torres, disgiunge l'
A. dalla Nuova Guinea e dalle
Piccole Isole della Sonda. Quanto alla configurazione verticale, il continente
australiano si presenta come un vasto tavolato desertico, di altezza in media
inferiore ai 300 m; su alcuni lati è limitato da rilievi che assumono il
valore di montagne soltanto nelle regioni orientali. Al centro del tavolato, che
si trova a essere notevolmente depresso in alcune zone, si innalzano due gruppi
di rilievi: le Macdonnel Ranges (che raggiungono i 1.510 m s/m.) e, più a
Sud, la Musgrave Range (che raggiungono i 1.515 m s/m.). Nelle regioni
occidentali dell'
A. si osserva un insieme di increspature costituite da
rocce nude e da vaste aree sabbiose, caratterizzate dai
creeks (conche
salate simili agli
uadi arabi). Soltanto il monte Bruce supera i 1.000 m
di altezza (1.277 m), mentre le gibbosità hanno un'altitudine media fra i
300 e i 400 m. Fra i rilievi meridionali e quelli del Kimberley, si estende il
Gran Deserto Sabbioso, ai lati del quale sono incisi i letti di corsi d'acqua
quasi sempre asciutti. Più a Sud si incontra il Deserto di Gibson, che
lambisce la catena dei Musgrave, nella parte centrale del tavolato. Tutta questa
zona occidentale è scarsamente abitata a causa dell'estrema
siccità che la caratterizza; colture e allevamenti sono possibili infatti
soltanto in prossimità delle coste. Le alture del Kimberley, nella parte
settentrionale, non raggiungono i 600 m di altitudine. Ben diversa è la
parte orientale del continente, caratterizzata da un susseguirsi di colline e di
montagne che costituiscono un'unica catena, nota con il nome di Alpi
Australiane. Questo sistema montuoso si innalza a poco a poco, dolcemente,
dall'interno verso il mare, per scendere poi rapidamente lungo la costa. La
catena si sviluppa a forma di arco, con la massima convessità situata
all'altezza di Brisbane, da Victoria alla penisola di Capo York (esclusa), nel
Queensland. L'altezza massima è raggiunta dal Monte Kosciusko (2.230 m),
dai Barrington Tops (1.585 m) e, a Nord, dal monte Bartle Frère (1.611
m). Le Alpi Australiane sono geograficamente suddivise nei gruppi seguenti, a
partire da Nord verso Sud: Great Dividing Range, Monti del Queensland, catena
della Nuova Inghilterra, Monti Liverpool, Monti Azzurri e Monti Flinders. Nella
parte meridionale del Paese, si estende il Gran Deserto Vittoria, preceduto,
andando verso il mare, da una grande fascia costiera paludosa limitata, ad Est,
dalle Gawler Ranges e a Nord della quale si trovano alcuni laghi salati; da Sud
verso Nord si estende, invece, la catena Flinders, che tocca i 1.119 m s/m. Ad
Est di queste montagne si stendono le vaste pianure bagnate dai fiumi che
scendono dalle Alpi Australiane. Nel Grande Bacino Artesiano, corrispondente al
Bassopiano mediano, viene compresa anche una parte del bacino del fiume Murray,
il maggiore del Paese. I già citati Monti Macdonnel e i Monti Musgrave
costituiscono l'ossatura centrale dell'
A. Il Paese è, in
definitiva, una regione inospitale, circondata da ogni lato da deserti aridi,
dove il terreno è solo coperto parzialmente dai terribili
scrubs,
ammassi di rovi impossibili da attraversare. ║
Idrografia:
l'
A. non è un Paese ricco di acque. Prevalgono i
creeks,
che sono torrenti a corso temporaneo e che generalmente non arrivano a sboccare
in mare ma vanno a formare (neppure in tutti i casi) lagune interne e laghi
salati. Tra questi i più importanti sono l'Amadeus, il Macdonald e il
Mackay, che circondano i rilievi centrali; il Disappointment, il Carnegie, il
Barlee, nella parte occidentale del Paese; tutti questi laghi d'estate rimangono
completamente prosciugati. Esteso è il lago Eyre, nello Stato
dell'
A. Meridionale, che si trova a 12 m sotto il livello del mare. Altri
laghi di una certa importanza sono rappresentati dal Torrens, dal Frome e dal
Gairdner che, con altri piccoli laghetti, costellano l'
A.
centro-meridionale. Unico fiume a corso permanente è il Murray, lungo
più di 2.000 km; nasce nelle Alpi Australiane e riceve le acque dei suoi
affluenti Darling (oltre 2.000 km di lunghezza) e Murrumbidgee (1.600 km circa).
Tanto il Murray che il Darling sono navigabili per un lungo tratto, ma
limitatamente ai periodi di piena. Corso stagionale hanno invece i fiumi
Warburton, Cooper e Diamantina, che scendono dalle Alpi verso il lago Eyre. Pure
stagionali sono il Flinders, il Gilbert e il Nicholson, che sboccano nel Golfo
di Carpentaria. Pochi, e a carattere di
creeks, sono i corsi d'acqua che
scendono verso l'Oceano Indiano, lungo le coste occidentali del Paese. ║
Clima: per quanto sia circondata da ogni lato dagli oceani, l'
A.,
- sprovvista com'è di grandi rilievi montuosi, a eccezione che nella sua
parte orientale - presenta un clima caldo e molto secco. Poche sono infatti le
precipitazioni, concentrate oltretutto lungo le regioni delle Alpi Australiane,
che riescono a fermare i monsoni umidi provenienti dall'Asia. Nella zona
meridionale del Paese, le precipitazioni piovose si verificano soprattutto nel
Kimberley e nella più arida Terra di Arnhem. Il clima diventa tuttavia
temperato mediterraneo, con piogge invernali, nelle zone costiere meridionali.
Le regioni desertiche centrali presentano invece, d'estate, temperature che si
aggirano intorno ai 57°C (nel mese di gennaio). Le precipitazioni a
carattere nevoso si hanno soltanto sulle Alpi Australiane, che superano i 1.500
m, zona nella quale la temperatura nei mesi invernali (e cioè luglio e
agosto) scende anche al di sotto dello zero. ║
Flora: nelle regioni
a Nord-Est, dove il clima assume caratteri tropicali o sub-tropicali, cresce la
palma da cocco e vaste zone sono coperte da foreste tropicali, caratterizzate in
prevalenza dalla presenza di araucarie, lauracee, papaie, pandani, piante
epifite, liane e felci arborescenti. Sui rilievi abbondano le conifere e,
soprattutto nella fascia delle Alpi, vegetano gli eucalipti, i cedri, gli
jarrah, i pini, le acacie. La zona a occidente delle Alpi presenta invece le
caratteristiche della steppa, mentre nei deserti sono tipiche le formazioni a
scrubs, di cui si è già detto. Altre zone hanno invece
l'aspetto di savane e qui non manca, ad esempio, il baobab; altre ancora,
caratterizzate da una media altitudine, sono tipiche per la vegetazione, detta
brush, costituita da un bosco molto rado, formato da eucalipti e acacie.
║
Fauna: caratteri particolari presenta inoltre la fauna, dovuta al
fattore di isolamento del continente, cosa che ha favorito la conservazione di
specie del tutto assenti in altre regioni della Terra. L'
A. è il
regno dei marsupiali, mammiferi che sono stati posti, dagli zoologi, sui gradini
più bassi della scala sistematica di questa classe. Tra essi i più
noti sono i canguri, il vembati, il koala, l'opossum. Tipici di questo
continente sono l'echidna e l'ornitorinco. Tra i carnivori meritano di essere
ricordati il gatto indigeno (dasiuro), il topo saltatore (gerboa), il dingo
(cane selvatico) ecc. Tra gli uccelli, il cigno nero (preso a simbolo
dell'
A.), l'uccello lira, i vari uccelli del paradiso, l'aquila bianca,
l'emù e molte specie di pappagalli. Certe zone desertiche sono inoltre
abitate da stranissimi sauri, veri fossili viventi, quali il rettile
moloch, dal corpo ricco di spine. In
A. vivono pure i coccodrilli;
anche le acque marine sono popolatissime di esemplari di pesci d'acqua dolce.
Gravi danni alle coltivazioni sono causati dal coniglio che, dopo essere stato
importato nel continente, si è
rinselvatichito.
Cartina dell'Australia
ECONOMIA
In questo Paese essenzialmente agricolo fino
all'inizio del XX sec., il processo di industrializzazione è iniziato
solo nel periodo compreso fra le due guerre mondiali e ad esso è seguito
lo sfruttamento delle immense ricchezze minerarie. ║
Risorse
minerarie: le risorse minerarie, costituite soprattutto da oro, carbone,
rame, avevano richiamato moltissimi lavoratori in
A. già fin dal
secolo scorso; successivamente questo settore fu abbandonato per lungo periodo,
anche perché gli operai che giungevano dall'Europa preferivano dedicarsi
alla coltivazione della terra piuttosto che affrontare le fatiche della miniera.
Durante e dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla notevole richiesta di
materie prime, l'industria mineraria subì un fortissimo incremento e le
ricerche effettuate portarono alla riscoperta di nuovi e importanti giacimenti,
oggi largamente sfruttati. Attualmente i minerali estratti dal sottosuolo
comprendono, oltre all'oro, al carbone e al rame, anche argento, piombo, zinco,
bauxite (alluminio), manganese, aminato, ferro e lignite. Notevole
quantità di energia elettrica è ricavata da fonti termiche, cui si
aggiunge lo sfruttamento delle acque del fiume Snowy, grazie alla costruzione di
impianti sui Monti Snowy. ║
Agricoltura: l'agricoltura è
notevolmente ostacolata dal clima; la metà degli ettari che vengono
coltivati è utilizzata a prato per l'allevamento di bovini e, in
particolare, di vacche da latte. Quasi ovunque gli agricoltori sono costretti a
ricorrere all'irrigazione artificiale, ricavando l'acqua dai fiumi a corso
costante (Darling, Murray) e sfruttando le acque freatiche - in genere molto
profonde - per mezzo di pozzi artesiani. I prodotti di più larga
produzione sono costituiti tuttora da frumento, orzo, avena, mais, sorgo. Nelle
coltivazioni industriali primeggiano la canna da zucchero, il cotone, il lino e
le arachidi. Fra i prodotti ortofrutticoli, la maggior produzione è
rappresentata da patate, pomodori, mele, pere, ananas, banane e agrumi. Nelle
regioni meridionali vengono coltivati con successo anche la vite e il tabacco.
║
Allevamento: la base dell'economia australiana è
rappresentata dagli allevamenti di bestiame, nonostante che nell'ultimo secolo
abbiano subito gravi danni a causa della siccità e della distruzione dei
pascoli operata dai conigli rinselvatichiti. Di grandissima importanza è
l'allevamento degli ovini. Questo enorme patrimonio, quasi interamente formato
da razze pregiate, ha posto l'
A. in testa alla classifica dei Paesi
produttori di lana. I principali centri di allevamento ovino si trovano nel
bacino del Darling, dove esistono vastissimi pascoli naturali. Nel Queensland e
nel Nuovo Galles del Sud si trovano invece i maggiori allevamenti di bovini.
Anche i cavalli e i suini vengono allevati con successo. Grazie a tali
allevamenti l'
A. è in grado di esportare enormi quantità di
latte, burro e formaggio. Anche la carne (soprattutto congelata) e le uova
vengono esportate in larga misura. Notevole sviluppo ha anche l'apicoltura,
mentre un'ulteriore fonte di ricchezza è costituita dalla pesca in mare,
concentrata soprattutto nella zona della Grande Barriera Corallina, ricchissima
di animali acquatici; così pure la caccia alla balena, che viene
praticata nei mari antartici. A tutto ciò vanno aggiunti i prodotti
forestali (legname segato e pasta di legno). ║
Industrie: con la
seconda guerra mondiale si sviluppò notevolmente l'attività
industriale, che fino a quel momento era piuttosto limitata. Importanti sono
oggi l'industria aeronautica e quella automobilistica; fiorenti anche le
industrie della gomma (pneumatici), le chimiche, le cartiere, le fabbriche di
birra, quelle di materie plastiche. Sviluppata l'industria tessile (filati di
cotone, di lana, tessuti di cotone, tessuti di lana). Sono presenti inoltre
fabbriche di acido solforico, di soda caustica, industrie alimentari,
calzaturifici, zuccherifici. ║
Commercio: il commercio con l'estero
segna una leggera prevalenza delle esportazioni, anche se si tratta di un
dislivello molto contenuto. Le merci importate sono rappresentate
prevalentemente da attrezzature e macchine per l'industria, autoveicoli,
prodotti petroliferi, metalli, prodotti alimentari e bevande, tabacco, ecc.
Vengono invece esportati: lana, carne, frumento, minerali ferrosi, carbone,
zucchero, latticini, ecc. Le esportazioni avvengono principalmente verso il
Giappone, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, mentre
l'
A. importa merci soprattutto dagli Stati Uniti, dall'Inghilterra, dal
Giappone, dalla Germania. Con l'Italia gli scambi sono favorevoli al nostro
Paese. ║
Comunicazioni: nel continente australiano esistono
ferrovie con linee in prevalenza costiere. Una rete ferroviaria abbastanza fitta
unisce numerosi centri dell'
A. Occidentale; una seconda ragnatela di
binari tocca le principali stazioni di allevamento e i porti delle regioni
sud-orientali del continente. A Nord esiste una sola linea ferroviaria, che
unisce Darwin a Daly Waters, nella Terra di Arnhem. L'
A. dispone di
numerosi porti ben attrezzati; tra essi vanno ricordati quelli di Sydney,
Melbourne, Newcastle, Adelaide, Brisbane, Fremantle, Port Kembal, Dampler.
Aeroporti di importanza internazionale si trovano a Sydney, Brisbane, Canberra,
Melbourne, Perth, Adelaide. Esiste inoltre un'intera rete di collegamenti aerei
fra tutti i centri di una certa importanza, cui provvede l'aviazione civile; per
superare le grandi distanze che separano dalle città i centri isolati,
l'aereo si è dimostrato il miglior mezzo di trasporto.
STORIA
Fin dagli inizi del XVI sec. i navigatori
dell'epoca supponevano l'esistenza, nei mari australi, di un grande continente
posto intorno al Polo Sud. Col nome di
Java Grande era segnato nelle
carte di Oronce Fine (1531) un continente australe, e la costa settentrionale
dell'
A. appare indicata in un portolano italiano del 1578. Notizie
più precise si ebbero a partire dal 1606, anno in cui l'olandese W.
Ianszoon, con la sua nave Duyfken, costeggiò le coste orientali del Golfo
di Carpentaria, provenendo dalla Nuova Guinea. Nello stesso anno anche lo
spagnolo Torres, navigando a Nord di Capo York, scoperse lo stretto che separava
l'
A. dalla Nuova Guinea, e lo chiamò Stretto di Torres. Altre
spedizioni olandesi si succedettero negli anni seguenti, ma soltanto quella del
1642, comandata da A.J. Tasman, ebbe un'importanza decisiva: Tasman, infatti,
costeggiò le regioni meridionali dell'
A., sfatando in tal modo la
leggenda secondo cui esisteva un continente esteso fin oltre il Polo Sud.
Durante quel viaggio lo stesso Tasman scoperse la grande isola situata a Sud del
Wilson's Promontory e la chiamò Isola Van Diemen, in onore dell'allora
governatore olandese delle Indie. In seguito tale isola prese il nome di
Tasmania. Nel 1644, due anni dopo la prima spedizione, Tasman ne comandò
un'altra, che navigò lungo le coste settentrionali dell'
A.;
così facendo il navigatore riuscì a stabilire, in modo
approssimativo, le dimensioni del nuovissimo continente, al quale impose il nome
di
Nuova Olanda. Tale denominazione restò in vigore fino al 1770,
anno in cui J. Cook prese possesso delle regioni sud-orientali, in nome del re
d'Inghilterra, e le chiamò Nuovo Galles del Sud. Soltanto 18 anni dopo
gli Inglesi si insediarono in quei territori; nel 1788, infatti, fondarono a
Port Jackson la prima colonia di deportati. Successivamente sorse la
città di Sydney, la più antica città australiana, mentre i
geografi britannici iniziarono i rilievi del contorno dell'immensa isola, detta
poi
A. La prima carta che mostrava l'effettivo perimetro del continente,
completata da Ph. King, fu terminata nel 1824. Verso il 1810 ebbero inizio, per
ordine del governatore britannico L. Macquarie, le esplorazioni interne e il
governatore stesso si spinse personalmente fino a Lawson, a Evans, a Hovell e a
Hume. Nel 1615 fu fondata la città di Bathurst. Il primo europeo che si
avventurò a Nord nel Victoria fu E.J. Eyre, che nel 1837 scoprì il
lago salato che da lui prese il nome. La prima traversata del continente fu
effettuata dal naturalista tedesco L. Leichhardt che, partito dalla costa
orientale dell'
A. (Golfo di Moreton), raggiunse la costa occidentale
(Port Essington) dopo aver percorso, in due anni (1844-1846), più di
3.000 km di zone inospitali. Numerosi furono in seguito i tentativi di ripetere
la traversata (Mitchell, ancora Leichhardt ecc.), ma nessuno ebbe fortuna. Buoni
risultati diede invece la spedizione dello scozzese Sturt, che scoperse la
regione irrigua del bacino del Darling (1844); meno fortunata fu la spedizione
dell'irlandese R. O'Hara Burke che nel 1860, partito da Melbourne, raggiunse le
coste del Golfo di Carpentaria. Durante il ritorno tutti i componenti la
spedizione, ad eccezione di uno, morirono. Nel corso di tutto il XIX sec., le
spedizioni all'interno del continente si susseguirono quasi ininterrottamente.
La più importante fu quella compiuta da J. McDonell Stuart che nel 1861
partì da Adelaide e, ripercorrendo in parte l'itinerario di Burke,
attraversò il continente. Oggi, a circa 3 secoli dal primo insediamento
europeo in
A., esistono ancora vaste regioni inesplorate e che sono state
osservate soltanto dall'aereo. ║
Colonizzazione dell'A.: il 13
maggio 1787 undici navi, al comando del capitano inglese Arthur Philip - che fu
poi il primo governatore della colonia - partirono per l'
A. con circa
1.500 persone a bordo e, tra queste, 800 detenuti. Gli undici vascelli giunsero,
nel gennaio 1788, a Botany Bay, sulla costa orientale, ma una decina di giorni
dopo la piccola flotta si trasferì a Port Jackson, una piccola insenatura
nel luogo, dove più tardi sorse la città di Sydney. Nonostante le
difficoltà, la nuova colonia fece rapidi progressi. Negli anni
successivi, altre colonie vennero fondate a Hobart (Tasmania), lungo il Brisbane
River e a Perth. Dopo Sydney, sorsero le città di Melbourne (1834) e di
Adelaide (1836). Già verso il 1830 le colonie penali andavano diminuendo
e subirono un rapido incremento soprattutto gli allevamenti di bestiame. La
prospettiva di un facile guadagno richiamò in
A. un numero sempre
maggiore di coloni liberi. La prima metà del secolo fu caratterizzata
dalle lotte fra gli allevatori (
squatters), per la maggior parte ex
deportati che si erano appropriati delle mandrie a loro affidate, i coltivatori
(
settlers) e i coloni liberi (
free settlers). Questi ultimi,
insieme agli allevatori, diedero un forte impulso all'esplorazione del
continente. Verso il 1850 il governo britannico iniziò un'opera di
riorganizzazione amministrativa delle colonie e concesse l'autogoverno al Nuovo
Galles del Sud (da cui nel 1859 si staccò il Queensland), al Victoria,
all'Australia Meridionale e alla Tasmania. A poco a poco l'
A. si
smembrò nei vari Stati e Territori che attualmente la compongono; nel
decennio compreso tra il 1850 e il 1860, la suddivisione era già un fatto
compiuto. Nel 1851 Edward Hargraves scoperse a Bathurst, nel Nuovo Galles del
Sud, il primo giacimento d'oro. Da ogni parte del mondo giunsero allora in
A. migliaia di avventurieri, i cercatori d'oro. Da quel momento molta
gente continuò a riversarsi nel Paese tanto che, nel 1870, l'
A.
contava già una popolazione di oltre un milione e mezzo di abitanti. La
febbre dell'oro, tuttavia, concluse il suo corso in un periodo relativamente
breve di tempo e molti cercatori si trasformarono in agricoltori e in allevatori
di bestiame. Verso la fine del secolo la corsa all'oro riprese con nuovo vigore,
in seguito alla scoperta di altri giacimenti a Coolgardie, nell'
A.
Occidentale (1892). Un certo Dunn, nel luglio del 1893, estrasse un solo pezzo
d'oro che pesava 25 kg, il famoso
Wealth of Nation. Oggi lo sfruttamento
dei giacimenti auriferi viene condotto su basi industriali. Intanto i vari Stati
(che erano allora colonie autonome della corona britannica) costituirono dei
Governi in grado non solo di risolvere i gravi problemi dell'amministrazione
creati dall'afflusso continuo di immigrati, ma capaci anche di provvedere alla
costruzione di nuovi mezzi di comunicazione fra i vari centri delle singole
colonie e fra colonia e colonia. Nel 1900 la regina Vittoria proclamò il
Commonwealth of A., che entrò in vigore l'anno successivo, con
l'apertura del primo Parlamento Australiano, la cui sede fu situata a Melbourne.
Nel 1927 il Governo Federale si trasferì a Canberra. Durante la prima
guerra mondiale, l'
A. inviò in Europa un corpo di spedizione che
comprendeva anche un grosso reparto di Neozelandesi (ANZAC:
Australian and
New Zealand Army Corps). Negli anni compresi fra il 1921 e il 1923,
l'
A. subì un'ondata di agitazioni sociali che spinse il governo a
difendere il tenore di vita degli operai; lo stesso governo tese anche ad
assicurarsi una buona parte degli arcipelaghi che circondano il continente, allo
scopo di garantire una migliore protezione da eventuali attacchi nemici. Durante
la seconda guerra mondiale l'
A. si rese utile in modo indiretto agli
Alleati, contribuendo ai rifornimenti e incrementando le proprie industrie nel
tentativo di aiutare gli eserciti combattenti alleati; con l'entrata in guerra
del Giappone, l'
A. partecipò direttamente alle campagne belliche
con le sue truppe. Lo sforzo militare si espresse soprattutto in Nuova Guinea e
nella riconquista delle isole del Pacifico cadute in mano ai Giapponesi,
Filippine comprese. Terminata la guerra, il governo australiano provvide a
stringere trattati di alleanza e a sottoscrivere un sistema di garanzie
internazionali; tema principale di tali azioni internazionali fu la lotta contro
il comunismo asiatico. Inutilmente, poi, l'
A. cercò di opporsi al
riarmo dell'esercito giapponese, e ciò portò spesso a contrasti
evidenti con gli Stati Uniti. Per ricompensare in un certo qual modo l'
A.
delle delusioni provocate con il loro comportamento internazionale, gli Stati
Uniti sottoscrissero il patto tripartito detto
ANZUS, stretto fra Stati
Uniti,
A. e Nuova Zelanda. Dopo il 1949, in seguito a una recessione
economica seguita a un periodo di esplosiva espansione, l'
A. decise vari
provvedimenti, tra i quali alcuni restrittivi dell'immigrazione di mano d'opera
e, particolarmente, della mano d'opera italiana. Questa politica venne poi
abbandonata verso il 1958. Nel 1954 la Federazione sottoscrisse il patto della
SEATO, l'organizzazione del Sud-Est asiatico analoga alla NATO. Ciò
portò, fra l'altro, a un miglioramento dei rapporti fra l'
A. e
l'Indonesia, rapporti che erano alquanto tesi a causa dello
status della
Nuova Guinea. Infine si raggiunse un chiarimento anche con il Giappone, con il
quale l'
A. concluse un trattato commerciale nel 1957: tale trattato ebbe
come conseguenza un immediato avvicinamento fra le due Nazioni. Dopo il 1958
ebbero luogo invece dei fenomeni inflazionistici che furono seguiti da un
periodo di incertezza politica (elezioni del 1961). Nuovi problemi si
presentarono per l'
A. con la richiesta britannica di entrare a far parte
della Comunità Europea. Nel 1962 il primo ministro Menzies, di linea
conservatrice, mandò un contingente di truppe nel Vietnam del Sud,
dimostrandosi fra i più intransigenti uomini politici nei riguardi del
comunismo. Nel 1963 le elezioni decretarono il successo di una coalizione
liberal-agraria (TLPA-TACP), coalizione oltranzistica e chiaramente
nazionalistica. A Menzies, nel 1966, successe il liberale Holt e dopo la sua
tragica morte, avvenuta nel 1967, fu sostituito da G. Gorton, di linea liberale,
cui succedette W. Mc Mahon (1971). Il decennio 1960-1970 fu contraddistinto da
momenti di tensione di tipo economico-sociale, dovuta a problematiche quali la
crisi nel settore dell'esportazione laniera, la polemica sul ritiro delle truppe
inviate in Vietnam, l'accordo economico con la Cina popolare e il conseguente
inizio di una politica di cooperazione col Giappone. Tutto ciò
portò alla vittoria laburista durante le elezioni che ebbero luogo nel
1972. L'avvento di un governo laburista, guidato da Gough Whitlam, segnò
importanti mutamenti nell'ambito delle relazioni e delle alleanze internazionali
australiane (ad esempio la fondazione, nel 1974, dell'Associazione delle Nazioni
del Sud-Est asiatico, a cui l'
A. partecipò con la Nuova Zelanda,
la Papua Nuova Guinea e l'Indonesia); ma anche nell'ambito delle scelte
politiche ed economiche (ad esempio l'avvicinamento agli Stati asiatici,
soprattutto al Giappone, e l'allontanamento dall'area di influenza della Gran
Bretagna e degli Stati Uniti). La costante opposizione della coalizione
liberal-agraria alla politica di Whitlam sfociò in una crisi
costituzionale, che si risolse nel 1975 con lo scioglimento delle Camere da
parte del rappresentante della Gran Bretagna e con la formazione di un governo
provvisorio guidato dal conservatore Malcom Fraser, che venne riconfermato alle
elezioni anticipate del 1977. La politica di Fraser, volta al mantenimento della
spesa pubblica, al contenimento dei salari e a una maggior rigidità
fiscale, venne duramente contrastata dai sindacati. Il 5 marzo 1983 il Partito
laburista vinse le elezioni e il suo leader Bob Hawke procedette alla formazione
del nuovo governo. Il neoprimo ministro, appoggiato indirettamente dai movimenti
pacifisti e antinuclearisti, attuò una linea politica che era il frutto
del compromesso fra ideali di progresso e tendenze conservatrici e che gli
guadagnò la nomea di "Reagan del Pacifico". Hawke ottenne una serie di
lusinghieri successi in campo economico, riuscendo a comporre le tensioni
sociali grazie a un patto tra imprenditori e sindacati. Nelle elezioni politiche
anticipate del 1984 i laburisti, nonostante la perdita di cinque seggi,
conservarono la maggioranza assoluta; durante le elezioni del 1987, Hawke
ottenne il terzo mandato consecutivo, nonostante la diminuzione percentuale dei
voti attribuiti al suo partito rispetto alle precedenti consultazioni.
L'assenteismo del tradizionale elettorato progressista venne attribuito alla
disillusione verso la politica governativa che si era spostata su posizioni di
centro. Pur ridimensionando la politica decisamente filoamericana dei governi di
centro-destra, Hawke evitò di assumere posizioni di rottura,
cosicché la crisi del patto di Alleanza con gli Stati Uniti e gli altri
Paesi dell'area (ANZUS), più che ai laburisti australiani fu da
attribuirsi ai neozelandesi, i quali mantennero un atteggiamento rigido rispetto
al rifiuto di accogliere nei porti e nelle basi militari mezzi a propulsione
nucleare. Nel 1988, all'insegna dello slogan
Living together (vivere
insieme), l'
A. festeggiò il suo duecentesimo anniversario. Le
celebrazioni furono però turbate da diversi fatti, quali le proteste
degli aborigeni che rivendicavano i loro diritti sulle terre degli avi, da
problemi economici (l'insufficiente livello delle esportazioni) e dal malumore
dell'elettorato di sinistra. Nonostante le difficoltà economiche, dovute
al debito estero in continuo aumento e alla scarsità di richieste di
materie prime di cui l'
A. abbonda, è un Paese ricco. Le elezioni
politiche del 1990 riconfermarono al potere, per la quarta volta consecutiva, il
partito di Hawke, che peraltro venne nominato nuovamente capo del Governo. In
politica estera l'
A. continuò sulla linea dei precedenti
orientamenti filoamericani (appoggiando gli alleati durante la guerra del Golfo)
e filocambogiani. Nel 1991 si verificò un cambio della guardia al vertice
del Partito laburista, e quindi anche del Governo, alla cui guida venne nominato
Paul Keating. La nuova consultazione elettorale, svoltasi all'inizio del 1993,
confermò il Partito laburista al potere per la quinta volta consecutiva.
A livello programmatico, il rinnovato governo mirò all'incremento delle
esportazioni e allo sviluppo dell'economia tramite una serie di microriforme.
Contemporaneamente vennero messe a punto le modalità per un totale e
definitivo affrancamento dalla corona britannica e per la creazione della
Repubblica federale. Le istanze indipendentiste dell'
A. suscitarono le
reazioni della Gran Bretagna; crebbe la tensione tra i due Paesi soprattutto in
seguito all'attentato, fortunatamente sventato, ai danni del Principe Carlo in
visita in
A. nel gennaio del 1994. Le elezioni parlamentari del marzo
1996 misero fine a 13 anni di governo laburista. John Howard, leader della
coalizione liberal-nazionale, fu eletto primo ministro. Il Governo Howard introdusse notevoli
cambiamenti in politica interna, proponendo un programma ispirato al liberismo economico e
basato su una radicale riforma fiscale e su un ampio piano di privatizzazioni. Allo scopo di
rafforzare la propria maggioranza, indebolita dall'opposizione laburista e da contrasti sulle
privatizzazioni, nell'ottobre 1998 il Governo indisse elezioni anticipate: Howard riuscě
a conservare la carica di premier solo grazie all'alleanza con il Partito nazionale. Dopo un
lungo dibattito sull'eventuale passaggio dello Stato alla forma repubblicana, il progetto
venne sottoposto a referendum e respinto nel novembre 1999. Nella stessa occasione fu anche
bocciata la proposta di introdurre un preambolo alla Costituzione, che avrebbe riconosciuto la
popolazione aborigena come la prima ad avere abitato il Paese. Inoltre il rifiuto, da parte di
Howard, di presentare scuse ufficiali per i soprusi attuati per secoli dai coloni nei confronti
degli indigeni aggravň il malcontento dei nativi, che promossero manifestazioni di
protesta in occasione delle Olimpiadi del settembre 2000. Nel gennaio 2001 l'
A.
celebrň i 100 anni di vita della Federazione. Nel 2001 dovette fronteggiare
l'emergenza immigrazione: a fine agosto il Governo fu chiamato a risolvere la vicenda del
cargo norvegese Tampa che, dopo aver soccorso un'imbarcazione indonesiana carica di 400
profughi, si vide rifiutare da Canberra l'attracco nelle acque territoriali australiane.
La situazione si sbloccň solo quando venne accettata la proposta del Governo australiano
di ospitare i profughi in cambio di denaro. Dopo gli attentati dell'11 settembre
contro le Torri Gemelle e il Pentagono, il primo ministro Howard assicurň pieno
appoggio militare agli Stati Uniti nell'attacco contro l'Afghanistan. Le elezioni
generali di novembre confermarono per la terza volta Howard, che venne votato per la
linea dura adottata nei confronti degli immigrati e per la posizione tenuta dopo gli
attentati dell'11 settembre. Nel 2002 il Paese venne sconvolto dalla morte di 88 turisti
connazionali uccisi durante il grave attentato messo in atto a Bali il 12 ottobre,
probabilmente da cellule dell'organizzazione terroristica Al-Qaeda. La minaccia
del terrorismo suscitň forti preoccupazioni nel Gabinetto Howard, che intensificň
la cooperazione con Washington, rafforzň la legislazione antiterroristica e inviň
forze militari in Iraq (gennaio 2003) a fianco degli Stati Uniti, scatenando la reazione
dell'opinione pubblica interna. Nel maggio 2003 la tradizionale stabilitŕ
del governatorato locale fu contrastata dalle dimissioni del governatore
generale Peter Hollingworth, coinvolto in uno scandalo sessuale (quando era
arcivescovo anglicano di Brisbane, dal 1990 al 2001, aveva coperto episodi di pedofilia
fra il clero nella sua diocesi). Il 9 ottobre 2004 si tennero le elezioni federali, nelle
quali si fronteggiarono per il rinnovamento della Camera dei rappresentanti e di metŕ del
Senato i due schieramenti conservatore e progressista, guidati rispettivamente dal Partito
liberale di John Howard e dal Partito laburista di Mark Latham. A prevalere fu Howard, al
suo quarto mandato consecutivo, che poté contare sulla soliditŕ economica australiana
ispirata al modello liberista, sul disinteresse dell'elettorato per l'impegno militare
in Iraq (a cui i laburisti avrebbero voluto porre fine) e sull'inesperienza politica di
Latham. Nell'ottobre 2005 il conservatore Howard, con l'intento di rendere il Paese piů
competitivo sul mercato mondiale, introdusse nuove misure senza precedenti, quali la
libertŕ di licenziamento anche senza "giusta causa" e la possibilitŕ da parte del Governo
di dichiarare uno sciopero illegale se comporta un danno all'economia.
L'AUSTRALIA DALLA SCOPERTA AL COMMONWEALTH
|
XVI
sec. Prime esplorazioni lungo la
costa settentrionale ad opera di navigatori portoghesi.
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1605-06 P.
Quieroz e L. Vaez de Torres giungono alle Nuove Ebridi, battezzate Tierra
Australia del Espiritu Santo
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1606 W.
Janszoon, T. Hertoge e A. Tasman scoprono il nuovo continente cui danno il nome
di Nuova Olanda. L.V. de Torres
attraversa lo stretto che da lui ha preso il
nome. W. Janszoon esplora la costa
occidentale della penisola di York.
|
1616 D.
Hartogszoom raggiunge per la prima volta la costa occidentale del continente che
attribuisce alla Terra Australis.
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1642 L'olandese
A. Tasman scopre la Terra di van Diemen, la futura Tasmania.
|
1642-43 Circumnavigazione
della Tasmania e scoperta della Nuova Zelanda.
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1688 W.
Dampier esplora le coste nord-occidentali.
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1770 J.
Cook esplora la costa orientale e scopre il Nuovo Galles del Sud. Gli inglesi
iniziano ad interessarsi dell'Australia come possibile luogo di
deportazione dei detenuti.
|
1788 Invio
dei primi deportati inglesi che, sbarcati a Port Jackson, fondano la colonia del
Nuovo Galles del Sud.
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1787-90 Prime
deportazioni nella regione attorno a Sydney e costituzione di piccoli
insediamenti coloniali.
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1787-1822 Continuano
le esplorazioni delle coste da parte di G. Bass, N. Baudin, M. Flinders, J.
Grant, J. Murray. J. MacArthur avvia i
primi allevamenti di pecore che costituiranno il principale nucleo
dell'economia dell'intero Paese.
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1813 W.
Ch. Wentworth, G. Blaxland e W. Lawson iniziano l'esplorazione
dell'interno del Paese grazie alla scoperta di un valico attraverso i
Monti Azzurri.
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1815 Fondazione
di Bathurst.
|
1817-45 Esplorazione
del bacino del Murray. L. Leichhardt ed E.G. Wakefield esplorano la regione del
Qeensland e attraversano lo stretto di Torres.
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1823 Istituzione
del New South Wales Judicature Act che decreta la separazione
dell'Australia dalla Tasmania, rimasta l'unico luogo di
deportazione.
|
1850 Riorganizzazione
amministrativa delle colonie e concessione dell'autogoverno al Nuovo
Galles del Sud, all'Australia Meridionale, alla Tasmania e al
Vittoria.
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1851 Scoperta
dell'oro presso Bathrust e presso Melbourne; inizio dell'emigrazione
dall'Inghilterra e creazione di nuovi insediamenti.
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1862 J.M.
Stuart compie la prima traversata del Paese da Sud a Nord.
|
1873 P.E.
Warburton, E. Giles e D. Lindsay iniziano l'esplorazione all'interno
dei deserti centro-occidentali.
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1901 Proclamazione
del Commonwealth of Australia, confederazione di sei Stati (Tasmania, Qeensland,
Nuovo Galles del Sud, Vittoria, Australia Meridionale, Australia Occidentale),
dominion dell'Impero britannico.
|
1911 Il
Territorio del Nord entra a far parte del Commonwealth.
|
ANTROPOLOGIA
Varie e contrastanti sono le ipotesi riguardanti
i primi insediamenti umani in
A. Secondo alcuni studiosi gli aborigeni
giunsero in
A. circa 12.000 anni fa, e forse anche prima, arrivati nella
"terra incognita" dalla Nuova Guinea, dopo aver attraversato lo stretto di
Torres; questa gente non sarebbe stata originaria della vicina isola
Neoguineese, ma avrebbe attraversato tutta l'Indonesia. Si tratterebbe quindi di
popolazioni asiatiche abituate alla pesca in mare, probabilmente antenati degli
attuali Malesi, dei quali alcuni antropologi avrebbero riscontrato tracce
strutturali nei componenti alcune tribù dell'Australia Settentrionale;
l'ipotesi sarebbe confermata dalla scoperta della presenza, lungo le coste del
Mare di Arafura, a Nord del continente, di motivi decorativi propri
dell'Indonesia e dello strumento musicale giunto fino a noi col nome di
adgeridoo, pure di origine malese. Il popolamento da parte di questi
asiatici sarebbe avvenuto per successive migrazioni. Secondo altri studiosi,
invece, i primi abitanti dell'
A. sarebbero stati negroidi di statura
pigmea, stanziatisi nella Nuova Guinea fin dal Pleistocene. A questi ultimi
abitatori sarebbero poi succeduti popoli appartenenti a quella che viene detta
"cultura tasmaniana" e provenienti, forse, dall'Indocina. Secondo i calcoli
effettuati con il radiocarbonio su alcuni resti fossili, l'esistenza di questi
uomini di origine tasmaniana risalirebbe a circa undicimila o diecimila anni
prima di Cristo. Più tardi sarebbero avvenute migrazioni di stirpi
australoidi, seguite da ondate di negridi malesiani, gli stessi che si sarebbero
diffusi in tutta l'area del Pacifico. In tempi più vicini (circa 1.500
anni a.C.), nel continente sarebbero poi approdati gli Austronesiani, genti di
origine asiatica caratterizzati da un misto di elementi mongoloidi ed europoidi.
Nel 1606 il navigatore spagnolo Luis Vaez Torres constatò che il livello
di vita degli aborigeni era estremamente primitivo. Diciassette anni dopo,
l'olandese Jan Cartenz inviò al suo re una relazione, dalla quale
risultava che non c'era nessuna possibilità di commerciare con gli
aborigeni australiani. Forse anche questo fu uno dei motivi per cui l'Olanda non
si interessò mai a quelle nuove terre. Gli indigeni australiani sono
caratterizzati da una corporatura snella, con una muscolatura abbastanza
sviluppata nella parte superiore del corpo e molto meno in quella inferiore. La
statura e il colore della pelle presentano un largo limite di
variabilità, e così pure il cranio. Ciò starebbe a
dimostrare le diverse origini di vari gruppi etnici locali. La statura oscilla
tra i 166 cm (tribù meridionali) e i 174 cm (indigeni settentrionali). I
capelli, abbastanza lunghi e ondulati, sono piuttosto chiari durante
l'età giovanile, mentre diventano scuri, di un bruno a volte quasi nero,
con il passare dell'età. Esistono però molti casi di biondismo non
attribuibile a incroci con europei, in quanto non ci sono altri elementi
caratterizzanti eventuali contatti fra le due razze. I maschi hanno baffi e
barba folta e il grado di pelosità è notevole in ambedue i sessi.
La pelle, in generale, è di color bruno-rossiccio, di varie gradazioni e
con tendenza anche all'arancione presso le tribù del Nord. La testa ha
forma allungata e molto alta, con indici cefalici varianti da 70 (
A.
settentrionale) a 74,7 nelle regioni centro-meridionali. L'indice scheletrico
è compreso fra i 46,6 e i 49,6; mentre l'indice facciale passa dai 73,4
degli Aranda centrali agli 85,9 delle popolazioni nordiche; l'indice nasale
varia dai 94,8 degli Aranda meridionali ai 106,6 degli Aranda settentrionali. I
Tasmaniani si differenziavano notevolmente dagli Australiani propriamente detti
per il fatto di essere più bassi e tarchiati, con faccia larga, fronte
alta, naso di forma triangolare, basso grado di prognatismo, capelli neri e
generalmente crespi, pelle secca, rugosa, di color nero-bruno o nero opaco con
riflessi violacei. I Tasmaniani, che costituiscono una razza che si è
completamente estinta, vivevano divisi in una ventina di gruppi composti da un
numero vario di famiglie; queste ultime erravano nei territori di caccia
spostandosi regolarmente dall'interno verso la costa o viceversa, in rapporto
alle stagioni. Non avevano capi ma veniva riconosciuta l'autorità dei
vecchi, dei guerrieri più forti e dei cacciatori più bravi;
diversamente si comportano gli Australiani, che formano piccole unità
politiche - orde o clan - composte da una decina di famiglie al massimo; un
certo numero di orde costituisce una tribù, ma ogni clan ha il proprio
capo, al quale tutti gli altri si assoggettano. Molte tribù di aborigeni
australiani sono oggi scomparse ma meritano di essere ricordate: ad esempio,
quelle dei
Kurnai, dei
Yiun, dei
Kulin, che popolavano
l'
A. sud-orientale; dei
Kamilaroi, diffusi lungo il basso corso
del Murray; degli
Euahlayi e dei
Widadyuri del Nuovo Galles.
Procedendo da Sud verso Nord si incontravano le tribù dei
Dieri,
degli
Aranda (tuttora esistenti), dei
Warramunga, dei
Binbinga, degli
Allaua, dei
Mara e degli
Anula.
Numerose tribù abitano ancor oggi la penisola di York: fra queste i
Kawadij, i Koko-Yao, gli Unduamo, ecc. Stanziati nella terra di Arnhem si
trovano i
Mullik, i
Larrakia, i
Wandaran, i
Nungabuyn, mentre nelle zone costiere settentrionali abitano i
Nyol-Nyol, i
Mangala, gli
Unambal, i
Kariera, i
Garadyari. Lungo le coste sud-occidentali vivono i
Minung, i
Warrangoo, i
Ballardong, mentre nella zona centrale presso
l'altopiano di Atherton si incontrano le caratteristiche tribù dei
Ngatjan, dei
Wanjuru, degli
Idingi, dei
Barbaram,
dei
Tjapukai e dei
Buluwai. La maggior parte delle tribù
tuttora esistenti è in via d'estinzione e si calcola che gli aborigeni
attualmente viventi siano circa 70.000.
LINGUA
Secondo padre W. Schmidt, le lingue australiane
possono essere divise in due gruppi tra loro affini per la parentela genetica;
secondo altri studiosi, invece, gli indigeni parlano una sola lingua. La teoria
più seguita è, comunque, quella di padre Schmidt, che considera a
sé stante il gruppo delle parlate meridionali (Victoria, Nuovo Galles del
Sud, Queensland, eccettuata la penisola di York) che sarebbero, poi, le
più antiche. Più recente sarebbe invece lo strato linguistico del
gruppo settentrionale, che comprende, fra l'altro, la diffusissima lingua
parlata dagli Aranda.
CULTURA
Culture indigene dell'A. e della Tasmania:
la cultura tasmaniana si è spenta ormai da quasi un secolo. I Tasmaniani
formavano una popolazione tra quelle a cultura meno evoluta, vissute sulla Terra
in tempi storici. La loro vita economica era basata sulla raccolta e sulla
caccia ed essi non conoscevano neppure il cane: infatti il dingo, il cane
selvatico australiano, non giunse mai nella loro isola. Tra le principali
occupazioni dei Tasmaniani, si trovava la raccolta delle alghe commestibili
lungo le coste, di cui si occupavano le donne. Queste ultime infatti
provvedevano anche alla pesca, tuffandosi in acqua e catturando pesci e
crostacei direttamente con le mani, e alla cattura di piccoli animali, come
l'opossum e il wombatt. Spettava agli uomini invece la caccia al canguro e
all'otaria, animali che venivano uccisi a colpi di clava o di lancia; con la
lancia gli uomini catturavano anche i pesci più grossi. Le donne inoltre
raccoglievano radici, bulbi, frutti, cime di felci, funghi, ecc. La base
dell'alimentazione era costituita dal pesce e, dal momento che le acque litorali
erano ricchissime di pesci, crostacei e molluschi, i Tasmaniani si stanziavano
più volentieri in prossimità del mare. Tuttavia si spostavano
stagionalmente anche verso l'interno, per la caccia e la raccolta. Queste genti
fabbricavano barche di corteccia, ma non furono mai bravi marinai; i loro
canotti e le loro zattere erano troppo fragili per consentire di affrontare il
mare aperto. L'organizzazione sociale era rudimentale: la popolazione era
suddivisa in una ventina di tribù, formate da gruppi familiari; ogni
gruppo tribale inoltre non aveva un capo, ma riconosceva l'autorità degli
anziani e dei cacciatori e guerrieri più abili. Quando la Tasmania fu
invasa dagli Europei, alcune tribù si unirono per combatterli e uno dei
loro maggiori guerrieri fu una donna, di nome
Walloa. La lingua parlata
comprendeva numerosissimi dialetti, a volte talmente diversi l'uno dall'altro da
divenire incomprensibili ai componenti delle tribù diverse. Fin da tempi
remoti, fra i Tasmaniani veniva praticata l'esogamia, per cui una donna poteva
sposare solo un uomo di altra tribù. Altissima era la mortalità
infantile e perciò le famiglie non erano mai numerose. La donna, a
trent'anni, non era più feconda. Tra i Tasmaniani esisteva il divorzio:
in caso di separazione dei coniugi, la donna tornava alla propria famiglia.
Prima di sposarsi, gli uomini dormivano separati dalla propria famiglia, presso
piccoli fuochi. Si praticavano riti di iniziazione (scarificazione per gli
uomini - altra cosa dalla circoncisione - e taglio dei capelli seguito da
scarificazione sul ventre per le donne). Per la scarificazione venivano usate
conchiglie e pietre taglienti. Esistevano tabù alimentari, per cui alcune
tribù non potevano cibarsi di wallaby maschi e altre di wallaby femmine,
anche se pare che tali restrizioni non avessero alcun rapporto con credenze
totemistiche. L'abitazione era costituita da un paravento di rami e di foglie,
sostenuto da paletti infissi nel terreno. Furono tuttavia trovate in Tasmania
strane capanne di corteccia e di erbe intrecciate, disposte su cerchi
concentrici. Forse erano destinate a cerimonie tribali o a riti a noi
sconosciuti. I Tasmaniani conoscevano e usavano il fuoco, ottenuto facendo
ruotare velocemente un bastoncino dentro un foro praticato in un pezzo di legno;
come esca venivano utilizzati muschio ed erbe secche. In Tasmania esisteva
un'industria litica limitata a raschiatoi, punteruoli, lame molto grossolane e
altri oggetti usati soprattutto per lavorare il legno. Le armi erano tutte di
legno, sia le lance che le clave; nelle lance la punta veniva indurita col fuoco
(infatti non venivano usate punte di pietra), mentre l'arco e il propulsore
erano ignorati. Gli uomini, prima delle danze o dei combattimenti, si tingevano
tutto il corpo con terre rosse o con carbone; le donne invece si tingevano
unicamente la faccia e il petto, ma si radevano il capo con conchiglie
taglienti, mentre gli uomini si lasciavano crescere il pelo dovunque.
L'abbigliamento era poverissimo: infatti andavano in giro nudi o ricoperti
appena da una mantellina di pelle di canguro; si ornavano tuttavia con collane
di conchiglie dai colori brillanti e con corone di fiori sul capo; ornamenti
importanti erano costituiti anche da penne di uccello e denti di canguro. Nella
danza gli uomini e le donne imitavano i movimenti dell'emù; la musica era
fornita da canti monotoni e da una sorta di tamburo, cui si univa il rumore
prodotto da due pezzi di legno battuti l'uno contro l'altro. I cadaveri venivano
cremati e le ceneri deposte in buche scavate nel terreno. Non si ha notizia che
fra i Tasmaniani venisse praticata l'antropofagia. La cultura australiana non
è sostanzialmente diversa da quella della Tasmania; anche nel continente
le popolazioni indigene sono per lo più nomadi, condizione questa
necessaria per la raccolta e la caccia; tuttavia gli aborigeni australiani
dispongono, di norma, di villaggi permanenti o, almeno, di centri di raccolta,
ai quali periodicamente ritornano. Anche qui sono le donne e i ragazzi che
provvedono alla raccolta di frutta e radici e alla cattura di insetti, larve,
coleotteri e farfalle, lucertole e serpenti; ma molte tribù si nutrono
anche di anfibi (batraci), uccelli e pesci. Gli uomini si dedicano soprattutto
alla caccia, aiutati talvolta dalle donne e soprattutto dal dingo, il cane
selvatico che hanno parzialmente addomesticato. Per snidare i piccoli animali,
gli indigeni incendiano le erbe delle steppe. I pesci vengono catturati
direttamente con le mani, con ami di osso o con il giavellotto. Spesso, lungo i
fiumi, vengono costruiti degli sbarramenti che facilitano la pesca, oppure si
servono di canotti, utilizzati anche per dare la caccia in mare ai dugonghi e
alle tartarughe. Un particolare curioso è costituito dal fatto che molte
tribù si cibano di vegetali considerati velenosissimi; pare tuttavia che,
prima di mangiarli, li manipolino in modo da renderli innocui. La carne e molti
vegetali (tuberi o radici) vengono arrostiti o cotti in forni costituiti da una
buca scavata nel terreno e tappezzata di pietre riscaldate. Anticamente
l'antropofagia era abbastanza comune, ma veniva praticata soprattutto in
rapporto ai riti iniziatici. Gli stregoni Aranda, Turrabal, Euahlay erano
specialisti di cannibalismo, ma questa era una pratica consentita soltanto a
certi individui di una tribù. Il cannibalismo serviva a mantenere attivi
i poteri magici. Le abitazioni, per lo più a "capanna cupoliforme", ad
alveare, a pianta circolare oppure ovale, erano coperte di strati di foglie
intrecciate con liane; un canaletto scavato tutto intorno impediva all'acqua
piovana di penetrarvi. Nella Baia degli Squali sono state rinvenute capanne
sotterranee scavate nel terreno, con il pavimento coperto di alghe marine. Una
di queste era profonda ben 5 m e aveva il tetto a volta. I villaggi erano spesso
attraversati da sentieri, formati da lastre di pietra. L'abbigliamento delle
tribù che maggiormente hanno conservato i caratteri primitivi si riduce a
una semplice cintura di cuoio, portata intorno ai fianchi, anche se, spesso, gli
uomini sono completamente nudi. Le donne indossano invece una sorta di
grembiulino di pelli di opossum, oppure sono anch'esse nude. Nelle regioni
meridionali, soggette a precipitazioni, sono in uso piccoli mantelli di pelli di
animali; quelli delle donne, piegati a sacco, servono a portare i lattanti.
Nelle notti invernali vengono accesi fuochi intorno al villaggio o
all'accampamento. Molto diffusi sono gli ornamenti corporali, dalla benda di
pelle o di fibre vegetali intrecciate che funge da "fascia frontale", ai
braccialetti semplici, o decorati con penne di uccello, alle collane di denti di
canguro o formate da cilindretti di legno; al collo gli aborigeni portano spesso
pendagli formati da conchiglie o da ciuffi di opossum. Gli Aranda portano
collari ornati da ciuffi di peli di cane, da ossa di marsupiali o da artigli di
aquila. Anche la pittura corporale è frequente e viene usata per le
cerimonie rituali e per le danze. In tali occasioni le donne indossano
grembiulini fatti con penne di emù e gli uomini si applicano sulla pelle,
con sangue e con cera d'api, piume di uccelli e altro. A volte, in certe
tribù, gli uomini portano copricapi alti anche più di un metro,
cilindrici, o a forma piramidale. L'industria litica serve solo a preparare
utensili adatti alla lavorazione del legno e per farne delle accette. Le armi
sono, in genere, di legno; si tratta di lance, di bastoni, di mazze da getto e
del famosissimo boomerang. L'uso di quest'ultima arma è esteso in quasi
tutto il continente, ad eccezione di alcune zone settentrionali. Vari sono i
tipi di imbarcazione in uso presso gli aborigeni australiani: zattere, canoe
ricavate da tronchi d'albero scavati, o unite con scorza d'albero; canoe a
bilanciere (doppio o singolo); barche con piattaforma anteriore per la caccia al
dugongo, piroghe di vari tipi. Notevoli certi scudi ricchi di decorazioni e
ricercatissimi dai collezionisti. La cultura australiana viene suddivisa dagli
specialisti in tre principali gruppi: 1) cultura primitiva del boomerang; 2)
cultura esogamica delle due classi; 3) cultura totemistica. La prima si
sviluppò soprattutto nell'
A. sud-orientale; la seconda nel
Queensland e in altre zone dell'
A. settentrionale e particolarmente della
Terra di Arnhem e della Penisola di York. Dette culture si differenziano fra
loro soprattutto per quanto concerne la vita sociale. La cultura del boomerang
si diffuse fra quelle popolazioni che vivevano in piccoli gruppi locali,
suddivisi a loro volta in gruppi familiari, ciascuno con un proprio territorio
di caccia; l'organizzazione politica dei gruppi era semplicissima e negli affari
tribali erano gli anziani a prendere ogni decisione. Frequente era la poligamia;
i riti di iniziazione consistevano nell'estirpazione di uno o due denti incisivi
superiori, nella depilazione, nella scarificazione e nella foratura del setto
nasale. In certe tribù si tagliavano anche la falange di un dito
(Altopiano centrale). I giovani non sposati vivevano separati. La cultura
esogamica matriarcale delle due classi è spesso mescolata con elementi
totemistici. Gli individui appartenenti alla stessa classe non possono unirsi
tra loro, essendo tale unione considerata un incesto. In certe regioni domina il
sistema delle 4 classi, che non permette il matrimonio neppure tra cugini. Nella
stessa cultura esogamica vi sono tribù socialmente divise in ben 8
classi, fatto che costituisce un particolare esclusivo della civiltà
australiana. In certe regioni dove vige questo tipo di cultura, l'uomo
può avere due mogli: una principale e l'altra secondaria. Tra i Dieri, un
uomo può avere più mogli secondarie. La cultura totemistica
è invece di tipo patriarcale; è diffusa soprattutto fra gli
Aranda, la cui società segue normalmente la discendenza paterna (come
nella cultura del boomerang), ma con un'organizzazione tribale molto complessa.
Si hanno numerosi clan totemici esogamici e varie classi matrimoniali. Ciascuna
tribù è divisa in due fratrie, composte da 4 classi. Ogni clan
riunisce individui che si ritengono discendenti dallo stesso animale, dalla
stessa pianta, da un corpo celeste o da un fenomeno atmosferico, quali la
pioggia o il vento. L'uccisione dell'"animale-totem" è proibita agli
individui di quel dato clan, così come è proibito cibarsi della
sua carne. Possono mangiarne solo in occasione dell'
intichiuma, la
cerimonia cioè che ha lo scopo di favorire la riproduzione e la crescita
di quella specie di animale o vegetale che rappresenta il clan. Misterioso
è il culto degli antenati (
tjukurita), capaci di penetrare nel
corpo della donna, attraverso l'ombelico, e di metterla incinta. Gli antenati
sono poi in grado di rinascere in forma umana. A queste credenze è
collegato l'uso del
churinga, lo strumento fischiante formato da
un'assicella legata a una cordicella e che vien fatta girare vorticosamente.
Importantissime sono le danze (
corrobori), accompagnate dal suono dei
tamburi primitivi.
ARTE
L'arte australiana autoctona è stata da
sempre condizionata dall'assoluto isolamento e dalla povertà
dell'ambiente in cui sono vissute queste popolazioni nomadi di cacciatori e di
raccoglitori: essa è infatti rimasta, sotto molti aspetti, al livello
dell'età della pietra. Di conseguenza è impossibile la
formulazione di una cronologia delle varie manifestazioni artistiche che sono in
ogni caso prodotti di un'antica tradizione la quale, attraverso i secoli, non ha
avuto varianti né interruzioni. All'esame di tali manifestazioni, risulta
immediata la constatazione che esse furono sempre dettate da fortissime credenze
religiose, alla base delle quali si è sempre trovato il legame che unisce
l'uomo ai propri antenati. Le più importanti espressioni dell'arte
indigena australiana sono costituite dai petroglifi, ovvero le incisioni
eseguite su pareti di roccia, su massi erratici o anche sul suolo; le pitture
rupestri, in genere effettuate nell'interno delle caverne o su pareti ben
protette da speroni di roccia; le pitture su corteccia, stilisticamente affini a
quelle su roccia; i disegni su sabbia, eseguiti con vari pigmenti colorati - in
genere nero e rosso su fondo punteggiato di bianco - nei quali predominano i
motivi geometrici; i dendroglifi, incisioni praticate su alberi espressamente
decorati. I petroglifi nel distretto di Kimberley vengono eseguiti anche oggi
sulle pareti di gallerie naturali, che servono come centri totemici. Petroglifi,
dendroglifi, pitture su roccia ricorrono spesso insieme a motivi naturalistici
raffiguranti animali terrestri o marini, oppure le loro sole impronte; i
più belli, fra questi disegni, si trovano nel distretto di Sydney. Molto
rare sono invece le raffigurazioni antropomorfe, rappresentanti generalmente
esseri mitici, come nel caso delle pitture su roccia che si trovano nella zona
del fiume Calder. Bellissime sono le pitture su corteccia rinvenute nella Terra
di Arnhem, di solito raffiguranti pesci e altri animali marini. Per tali pitture
i colori maggiormente usati sono il nero, che viene ricavato dal carbone
vegetale, il rosso e il giallo, forniti da terre d'ocra, e il bianco (caolino);
questi pigmenti vengono disciolti in acqua e poi deposti sulla superficie da
dipingere con le dita o con rudimentali pennelli formati da rametti sfilacciati
a una estremità. Notevoli e assai suggestive sono le immagini di mani,
ottenute in negativo sul fondo colorato, riunite in composizioni di grande
effetto. Tipiche dell'arte australiana anche le cosiddette "pitture ai raggi X",
che rappresentano un animale del quale si vedono anche lo scheletro e gli organi
interni. Molto suggestive sono anche le
Wondjina, figure umane
stilizzatissime di aspetto spettrale; sono sempre di grandi dimensioni (anche 5
m di altezza o di lunghezza) e raffigurate, in genere, in posizione orizzontale.
Il loro volto è di forma rotonda, bianco e circondato da un misterioso
alone; naso e occhi sono dipinti in nero, mentre la bocca manca totalmente. I
Wondjina, secondo la mitologia australiana, sarebbero gli esseri
soprannaturali che hanno creato l'
A. Nell'
A. del Nord, a Delamere,
si possono ammirare le immagini dei "fratelli fulmine", eroi mitici, oggetto di
venerazione da parte di molte tribù. Gli indigeni provvedono a
ridipingerle ogni anno, durante la stagione delle piogge. In occasione di
particolari cerimonie religiose, gli aborigeni eseguono curiosi disegni sulla
sabbia, che poi distruggono regolarmente quando le cerimonie sono finite. Questi
disegni, ottenuti con pigmenti colorati, presentano generalmente motivi
geometrici, ma spesso raffigurano anche animali. Nel Flinders Range esistono
incisioni rupestri che raffigurano orme di
Diprotodon, un grande
marsupiale estinto ormai da lunghissimo tempo. Fra i soggetti abbastanza comuni
non mancano i disegni a carattere sessuale. Le pitture più antiche sono
ritenute, dagli attuali aborigeni, opere dei
mimi, genii o spiriti
maligni, che vivrebbero tuttora, invisibili, nella regione della Terra d'Arnhem.
Rarissime sono le opere di scultura; si conoscono soltanto le
goranara,
figure di legno rappresentanti lo spirito dei morti e tuttora usate nelle
cerimonie religiose. Con la corteccia vengono poi fabbricate delle rozze
bambole, che raffigurano le anime dei defunti. Meritano l'appellativo di
"artistici" anche molti oggetti di uso quotidiano e, in particolare, gli scudi,
i boomerang, le pagaie delle piroghe e vari tipi di recipienti. Questi oggetti,
a differenza delle altre manifestazioni artistiche dettate per lo più
dallo spirito religioso, presentano decorazioni di carattere profano, in
prevalenza geometriche. Fra gli scudi più "belli" sono da ricordare
quelli anche oggi fabbricati e decorati nel Queensland, ricchi di disegni
abilmente incisi e colorati sfarzosamente. Oggetti decorati da disegni profani,
ma che in se stessi hanno già un fondamento religioso, sono rappresentati
dai
rombi e dai
churinga; forse per la loro destinazione legata al
culto degli antenati, sono questi gli oggetti che presentano una maggiore
accuratezza nella decorazione. I
rombi sono costituiti da tavolette di
legno, di dimensioni variabili dai 5 cm al metro di lunghezza, di forma
rettangolare oppure ovale; attraverso un foro praticato a una estremità
viene legata una cordicella, in modo da rendere possibile la roteazione rapida
dell'oggetto al di sopra della testa; il movimento rotatorio produce, per mezzo
del rombo, un suono variamente modulato. I
churinga (o
tjurunga)
hanno la stessa forma dei
rombi e sono di pietra (i più corti), o
di legno (gli esemplari più lunghi, che raggiungono talvolta la lunghezza
di 5 m). Essi dispongono però di una cordicella, mediante la quale si
possono far ruotare; i
churinga vengono manovrati direttamente con le
mani. Tanto i
rombi che i
churinga si trovano in quasi tutte le
regioni australiane. Per "graffire" oggetti, alberi o altri utensili di legno,
gli aborigeni usano denti di opossum, che hanno anche un significato religioso.
Come le arti figurative, anche la musica australiana è quasi del tutto
ispirata alle credenze e ai riti magico-religiosi. Per quanto il patrimonio
strumentale sia formato da pochi strumenti di legno o di pietra, il valore
spirituale della musica indigena è altissimo, dal momento che riflette
gli atti, i gesti di un unico, prodigioso rituale, che è quello della
vita stessa. I canti e le danze di queste genti sembrano infatti rispondere alle
esigenze segrete di un superiore ordine dell'universo, mentre le feste -
clamorose al pari di quelle africane - appaiono come una disposizione ai
significati più umani e terreni dell'esistenza, sotto il pressante
predominio della sessualità. Quando cantano, gli Australiani emettono
suoni sui registri bassi e, quasi sempre, sottovoce; il testo viene pronunciato
in genere assai velocemente e con una continua inversione dell'ordine di
successione delle parole; tutto ciò perché gli
Arrhungkwiltha, gli spiriti del male, non possano coglierne il
significato. Il canto ha il potere di allontanare gli spiriti cattivi,
specialmente quando ad esso si accompagnano i sibili dei
churinga, i
rumori dei bastoni sacri, dei
rombi e delle pietre battute l'una contro
l'altra. Oltre a un certo tipo di musica sacra, gli Australiani eseguono anche
una musica profana, che serve da supporto alle cerimonie drammatiche basate su
soggetti storici, naturalistici o comunque legati alla comune vita di tutti i
giorni. I cori sono formati da una voce solista, impostata su un solo registro
acuto, e dal coro propriamente detto, che procede sempre all'unisono ed è
per lo più misto; l'accompagnamento è dato dal battito di
bacchette di legno sul terreno. Durante le cerimonie iniziatiche e in quelle
religiose, viene usato anche il
digieridu, uno strumento costituito da
una canna di legno provvista di un bocchino di cera indurita. Il
digieridu emette una voce simile a quella di un registro d'organo. Altri
strumenti sono rappresentati dalle "bacchette", due asticciole di cui una di
legno duro molto risonante e l'altra, più piccola, di legno dolce, che
vengono battute l'una contro l'altra; il suono prodotto è simile a quello
del gong. Nella Terra di Arnhem viene usato l'
ubar, un tamburo di legno
cavo, e un altro tamburo a mano, tipico per la pelle di iguana che vi è
tesa superiormente. Altre volte i suoni percussivi si ottengono battendo una
pelle d'animale tesa fra le cosce e percuotendo un rotolo, formato da cortecce
vegetali. Tra le danze, particolarmente suggestivo è il
corrobori,
una rappresentazione mimata che precede i riti di iniziazione. Quasi sempre
questo balletto è accompagnato da cori che cantano inni terminanti con la
formula acclamativa "e - i" corrispondente, in un certo qual modo, all'"amen"
delle preghiere ebraico-cristiane. Riti segreti esclusivamente femminili vengono
eseguiti al suono di strumenti, mentre un coro femminile canta particolari inni;
contemporaneamente ha luogo una danza, in cui le donne ballano come se fossero
in
trance. Fra le musiche australiane sono testimoniati anche
"ninnenanne", "canti totemici" e "canti da viaggio", eseguiti senza il ballo.
Esistono anche oggi particolari danze guerresche e altre danze che imitano i
movimenti degli animali, in cui i protagonisti sono generalmente mascherati; si
tratta, normalmente, di danze in circolo oppure di balli a schiere contrapposte,
tutti assai suggestivi.
La cattedrale di St. John di Fremantle
Brisbane: la cattedrale di St. Stephen
Uno scorcio di Darwin
St. John Street nel centro di Launceston, in Tasmania
Panorama di Sydney
Sydney: veduta sul ponte