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Auspicio.

(dal latino auspicium). Divinazione, cioè interpretazione della volontà divina tratta da varie manifestazioni, in particolare dal volo degli uccelli. Inizialmente l'osservazione del volo degli uccelli per scopi divinatori era detta augurio e, nell'antica Roma, esisteva un apposito collegio sacerdotale, la cui istituzione veniva attribuita allo stesso fondatore della città. I membri di questo collegio (inizialmente in numero di cinque, poi di nove e successivamente, al tempo di Cesare, di sedici) erano nominati a vita e avevano l'incarico di interpretare la volontà degli dei riguardo alle azioni da compiersi. L'interpretazione riguardava, oltre al volo degli uccelli, anche il loro canto; inoltre veniva preso in esame il comportamento dei polli sacri (a. pullaria) e quello degli animali quadrupedi che avessero attraversato uno spazio consacrato (a. ex quadrupedibus). L'osservazione avveniva per interpretare varie forme di presagio, sia malauguranti (a. ex diris) che benauguranti; queste includevano inoltre l'interpretazione di vari fenomeni atmosferici, quali tuoni, fulmini ecc. (a. caelestia). Col passare del tempo, l'istituto sacerdotale e la pratica dell'interpretazione si ridussero a pura formalità, mentre subentrarono altre pratiche divinatorie, arricchite da elementi tratti dalle pratiche magiche di origine orientale. ║ Per estens. - Augurio, circostanza che serve di presagio. ║ Favore, protezione di un personaggio importante, che costituisce un buon presagio.