Arcivescovo di Milano. Eletto nel 1072 per azione dei
patarini, affinché desse impulso alla riforma del clero. Fu appoggiato da
Alessandro II, ma non poté prendere possesso della sede per l'opposizione
e l'ostilità dell'imperatore Enrico IV e dei suoi seguaci milanesi, che
nel 1075 gli preferirono l'arcivescovo Tedaldo. Fu costretto a riparare a Roma,
dove curò la
Defloratio canonum, raccolta dei diritti e dei doveri
degli ecclesiastici (m. 1083 o 1085).