Tendenza a svolgere con particolare zelo il lavoro di
preparazione e di esecuzione di un'attività soprattutto politica,
sindacale, sociale o religiosa. • Geol. - Azione
incessante delle forze interne del globo terrestre, volta a formare la sua
crosta. • Filos. - L'
a., unitamente al
volontarismo, si contrappone all'intellettualismo e presenta un evidente
carattere irrazionalistico, poiché in esso l'intelletto e la coscienza
sono posti al servizio di un atto irrazionale. Tipica concezione attivistica
è quella di Schopenhauer, il cui volontarismo fu poi ripreso da
Nietzsche, sviluppandosi quindi nelle varie forme di
a. contemporaneo. In
Schopenhauer, la volontà, per realizzarsi, si serve della
rappresentazione e l'intelletto (coscienza) si pone al servizio della
volontà. Esso però finisce col ribellarsi alla volontà di
cui è figlio e schiavo, così che la volontà di vivere
arriva a negare se stessa. Anche in Nietzsche la volontà di potenza
finisce col distruggere se stessa. Pertanto, l'
a., inteso come
volontarismo puro, rimanda al termine dialettico che nega la coscienza o il
pensiero. All'
a. si richiama gran parte della filosofia spagnola
contemporanea, a cominciare da Angel Ganivet. Suoi ispiratori furono Nietzsche e
Ibsen, oltre a Calderón che, nel simbolismo della "vita-sogno", aveva
indicato l'unica via di uscita possibile, l'evasione, quando l'
a.
fiaccato ripiega su se stesso. La vita e l'opera di Ganivet sono la
testimonianza della crisi di smarrimento di un'età e di una generazione
che, perduta la fede nei vecchi valori trascendenti, insoddisfatta del
positivismo, cercò di colmare il vuoto interiore con un irrefrenabile
a., più velleitario che volontaristico. Sulle sue orme si pose M.
de Unamuno, portavoce di un
a. pragmatico-religioso, che si esprime in un
senso di libertà vivissimo e in una rivolta individualistica e sfrenata,
nella quale non ha importanza l'oggetto contro cui essa si dirige, ma il
soggetto, cioè l'io-individuo che si ribella. Argomento di tutta l'opera
di Unamuno è l'uomo, la vita realmente vissuta, l'essenza irripetibile e
finita del singolo. In Unamuno, l'
a. vitalistico di Nietzsche e la morale
eroica della drammaturgia di Ibsen si uniscono alla disperazione, propria della
filosofia esistenziale di Kierkegaard. Anche nella metafisica idealistica di G.
Gentile sono presenti elementi irrazionalistici derivati non da Hegel, ma da
Nietzsche. L'
a. della concezione gentiliana culmina nella dottrina
dell'
atto puro. Unica realtà, per Gentile, è
l'
attività dell'io, assoluto, universale. Il singolo individuo, il
soggetto empirico, non è che un oggetto dell'io assoluto; l'io, essendo
assoluta creatività, è assoluta libertà. Il pensiero, se
è libertà, non teoria, cioè contemplazione di una
realtà, è continua creazione, cioè
attività.
Con la sua dottrina attivistica, Gentile fornì al Fascismo italiano una
facciata hegeliana. • Pedag. - L'insieme dei
sistemi educativi che, soprattutto sulla base delle teorie pedagogiche di J.
Dewey, sostengono la necessità di basare l'educazione
sull'attività spontanea del fanciullo, più che sui tradizionali
metodi di educazione libresca e nozionistica. Il termine
a. era stato
usato per la prima volta in campo pedagogico dal francese Pierre Bovet (Ecole
Active), nel 1917, come evoluzione di un rinnovamento già in atto in
Germania. La pedagogia di Dewey, chiaramente influenzata dalla psicologia
dell'età evolutiva, insegna a educare il fanciullo dall'interno,
attraverso lo sviluppo spontaneo dei suoi interessi, e non dall'esterno,
attraverso l'azione autoritaria dell'educatore. I vari insegnamenti devono avere
una giustificazione psicologica che abbia come punto di partenza le esigenze di
crescita e di sviluppo del fanciullo e grande importanza devono assumere
nell'educazione l'attività fisica e il lavoro manuale attraverso cui si
sviluppa il senso sociale dell'individuo. Grazie ai contributi di numerosi
pedagoghi dell'
a., tra cui citiamo anche E. Claparède e O.
Decroly, nascono numerosissime "scuole nuove", sia in America che in Europa,
come per esempio quella di Maria Montessori. In Italia l'
a. è
stato studiato e diffuso principalmente da Ernesto Codignola e dai suoi
collaboratori nella rivista "Scuola e Città", a partire dal
1945.