Chim. - Composto derivante dalla iosciammina, principale
alcaloide della belladonna, da cui l'
a. viene estratta. L'
a.
cristallizza in aghi finissimi, che fondono a 108 °C. È inodore,
amara, di gusto sgradevole. Poco solubile nell'acqua, lo è invece nei
solventi organici quali l'alcool e il cloroformio.
• Farm. - L'
a. accelera il ritmo
cardiaco, rallenta la secrezione e diminuisce il tono intestinale, fa rilassare
la muscolatura bronchiale, dilata la pupilla. Per queste sue proprietà
viene usata in alcuni casi di cardiopatie, nell'asma bronchiale e in oculistica
come collirio. L'
a. ha molta importanza nella preparazione della
anestesie. È molto tossica e va quindi usata in dosi di milligrammi. A
dosi elevate provoca il
delirio atropinico. In caso di intossicazione da
a. si deve ricorrere alla morfina; se è stata ingerita invece
è bene praticare una lavanda e somministrare del tannino.