Massa gassosa che avvolge la Terra e in genere gli altri
pianeti del sistema solare e alcuni loro satelliti. Il termine indica anche
l'involucro più esterno, costituito da gas ionizzati ad alta temperatura,
che avvolge le stelle, in particolare il Sole. ║ Per estens. - L'aria che
si respira in un dato ambiente. ║ Fig. - Ambiente in senso spirituale,
clima psicologico. • Geofis. - L'
a.
terrestre si estende dalla superficie della Terra fino a una zona di
transizione, che non è un vero e proprio limite superiore, bensì
un'area in cui i gas tendono a sfuggire nello spazio interplanetario a causa
della progressiva riduzione dell'attrazione gravitazionale. Per quanto riguarda
la massa atmosferica, essa è racchiusa per il 50% nei primi 5 km di
altezza e per il 75% se si considerano i primi 10. Fino a queste quote, la
composizione dell'
a. risulta pressoché costante, con modeste
variazioni, e comprende un miscuglio di gas formato prevalentemente da azoto e
ossigeno, elementi fondamentali per consentire la vita sulla Terra. Una notevole
importanza riveste anche l'anidride carbonica, le cui concentrazioni cambiano
per effetto dell'attività delle piante (fotosintesi clorofilliana),
nonché delle attività industriali. Tra gli altri principali
componenti sono il pulviscolo atmosferico (fino a 20 km di altezza), il vapore
acqueo, l'ozono. Una ulteriore importantissima funzione dell'
a. terrestre
è quella di proteggere il pianeta dalle radiazioni solari ultraviolette e
dalle altre particelle provenienti dal Sole, oltre che dall'impatto delle
meteoriti che, salvo casi eccezionali, si disintegrano già negli strati a
noi più lontani. L'origine dell'
a. terrestre è
presumibilmente secondaria, in seguito all'emissione di gas dalla crosta
terrestre, dopo la formazione della Terra stessa. La sua composizione si
è via via modificata, influenzata dapprima dalle attività di tipo
geologico e geochimico, e in seguito da quelle legate agli esseri viventi. Tale
influenza è sempre stata di tipo reciproco, per via dell'effetto degli
agenti atmosferici (V.). ║
Struttura
dell'a.: l'
a. è divisa in vari strati. A seconda delle
variazioni di temperatura, rispetto all'altezza (è questa la suddivisione
più comune), si distinguono la troposfera, la stratosfera, la mesosfera e
la termosfera. La
troposfera è la parte più bassa
dell'
a. e la sua altezza varia dai 16 ai 18 km. La sua temperatura
è decrescente man mano che ci si allontana dalla Terra (6 °C per
ogni km). Oltre a contenere il 75% della massa d'aria della Terra, la troposfera
ospita il vapore acqueo, dal quale dipendono i processi meteorologici. Tra la
troposfera e la stratosfera vi è una zona di transizione detta
tropopausa, caratterizzata dalle cosiddette correnti a getto, veri e
propri venti che si spostano ad alta velocità, fino a raggiungere i 330
km/h. La
stratosfera si estende fino a circa 40 km dalla Terra, con una
temperatura che dai –55 °C nel punto di contatto con la tropopausa
risale fino a 0 °C, mantenendosi però pressoché costante nei
primi 20 km. L'aumento di temperatura è dovuto alla formazione di ozono,
il quale, assorbendo i raggi solari ultravioletti nocivi, consente la vita sul
nostro pianeta. Nella stratosfera l'aria è assai rarefatta e in quiete e
i suoi componenti tendono a distribuirsi a seconda del loro peso. Il vapore
acqueo è presente in scarsa misura. Dopo un'altra zona di transizione, la
stratopausa, si trova la
mesosfera, che si estende a partire da 50
km dalla Terra fino a 80 km. In un primo tempo la temperatura tende ancora a
salire, sempre grazie alla presenza dell'ozono, particolarmente rilevante,
dopodiché scende rapidamente fino a raggiungere i –70 °C. In
questo strato si osservano i fenomeni dell'emissione di luce da parte dell'aria
e della trasformazione della radiazione cosmica primaria, a grande energia e
proveniente dallo spazio, in radiazione cosmica secondaria, a energia più
bassa, fenomeno cui è dovuta la formazione di uno strato atmosferico di
ioni (particelle con carica elettrica), detto strato D. Sempre nella mesosfera
si verificano la combustione delle meteoriti, ovvero le cosiddette stelle
cadenti, nonché le più basse aurore polari. Un terzo strato di
transizione è costituito dalla
mesopausa, con temperature
bassissime (da –70 °C a –100 °C). Questa zona è
caratterizzata dalla formazione delle cosiddette nubi nottilucenti, originate
probabilmente dalla cristallizzazione per congelamento del vapore acqueo ancora
presente in basse quantità. La
termosfera, che arriva a un'altezza
di circa 650 km da terra, è caratterizzata da un rapido aumento della
temperatura, dalla presenza di gas ionizzati o allo stato atomico e dalla totale
assenza di anidride carbonica, di vapore acqueo e di ozono. In questa zona si
verificano notevoli fenomeni elettrici e geomagnetici, tra cui le aurore polari.
La termosfera è sede degli strati ionizzati a maggiore densità
elettronica, che costituiscono la parte più importante della zona
chiamata ionosfera. Tra termosfera ed esosfera vi è la
termopausa,
dove termina l'aumento della temperatura. L'
esosfera presenta una
temperatura costante e una rarefazione via via maggiore, motivo per il quale non
è possibile stabilirne un limite superiore. La suddivisione in base alla
composizione chimica risulta più complessa, a causa di tutte le varie
combinazioni che si incontrano. Lo strato posto tra il suolo e i 100 km circa
d'altezza si chiama
omosfera. Ha una composizione chimica abbastanza
costante, caratterizzata principalmente dalla presenza di ossigeno e azoto. Al
di sopra si trova l'
eterosfera, composta di gas leggeri come azoto,
idrogeno ed elio. Oltre i 2.000 km è situata la corona di idrogeno che
circonda la terra; fino ai 20.000 km sono presenti particelle con carica
elettrica, la cui energia cinetica raggiunge temperature elevatissime. In questa
zona sono situate le cosiddette fasce di Van Allen, fasce di radiazione interna
(costituita da protoni) ed esterna (costituita da elettroni).
• Meteor. - Il
vapore acqueo, localizzato
principalmente nella troposfera, è il composto chimico più
importante presente nell'
a. dal punto di vista meteorologico: esso
proviene dall'evaporazione delle acque superficiali e dalla traspirazione delle
piante. Il vapore acqueo diminuisce con l'aumentare dell'altezza, fino a mancare
del tutto. L'acqua atmosferica dà origine a tutti i fenomeni
meteorologici, quali la pioggia, la neve, la grandine e così via. La
varietà dei climi presenti sul nostro pianeta è determinata dalle
differenze di intensità di radiazione solare alle diverse latitudini
della superficie terrestre, nonché alla diversa conformazione fisica di
quest'ultima (oceani, pianure, catene montuose, ecc.). In tal modo si giunge a
definire una tipologia climatica generale. Le condizioni del tempo poi sono
influenzate dalla circolazione dell'
a., a sua volta influenzata da
diversi fattori (come per esempio la pressione). Il tempo è in genere
maggiormente costante nelle zone situate in prossimità dell'equatore.
Allontanandosi verso i poli, il clima è sempre più variabile,
soprattutto nell'emisfero boreale. • Agr. - Le
piante compiono continuamente degli scambi gassosi con l'
a. che le
circonda: per mezzo della respirazione assorbono ossigeno ed emettono biossido
di carbonio. Con la
fotosintesi lo scambio è inverso. L'
a.
fornisce l'acqua necessaria alle piante e di conseguenza tutti i fenomeni
atmosferici sono fattori indispensabili alla vita delle piante. L'influenza del
clima può causare variazioni assai rilevanti nei prodotti di uno stesso
tipo di terreno, in condizioni ambientali
differenti.
Divisione regionale dell'atmosfera. La curva rappresenta l'andamento della temperatura in rapporto alla quota