Filosofo e apologista cristiano. Indirizzò a Marco
Aurelio e a Commodo nel 177 una
Supplica per i cristiani, in cui
confutava le accuse mosse ai correligionari di ateismo e incesto e invocava
anche per essi la libertà di fede e di culto concessa nell'Impero ai
praticanti delle altre religioni. Altra opera a noi pervenuta è la
Resurrezione dei morti, in cui mostrava come razionalmente credibile la
resurrezione dei morti. Letterariamente
A. si eleva su tutti gli
apologisti per la perfezione della forma e la bellezza della lingua (Atene II
sec. d.C.).