Padre e dottore della Chiesa, vescovo d'Alessandria
d'Egitto. Consumò tutta l'esistenza in difesa della fede, mediante
un'opera dottrinaria e teologica che ebbe grande importanza nella successiva
evoluzione dogmatica, nella concezione dei misteri e nella netta separazione fra
ragione e fede. Fu inoltre molto attivo nella lotta contro le eresie, in
particolare quella degli Ariani. Fu diverse volte deposto dalla sua carica e
mandato prima in esilio, a Roma (primavera del 339), poi nel deserto della
Tebaide (febbraio del 356) e ancora esiliato due volte, finché
poté morire nella sua Alessandria il 2 maggio 373. Sua opera principale:
Discorsi contro gli Ariani. Scrisse anche sul monachismo contribuendo
alla sua diffusione specialmente con la biografia di S. Antonio, anacoreta
egiziano (Alessandria 295 circa-373.).