Re degli Ostrogoti d'Italia. Nipote e successore di
Teodorico, sotto la reggenza della madre Amalasunta, fu da lei affidato a
maestri romani, che ne curassero l'educazione, scontentando così
l'aristocrazia gota, che avrebbe voluto educarlo tradizionalmente, già
irritata dalla politica di romanizzazione seguita da Amalasunta. Morì
molto giovane, senza aver mai governato di fatto, anche se numerosi editti,
specie in materia penale, sono intestati a suo nome (516-534).