(in spagnolo
Asturias, Principado de).
Comunità autonoma (10.604 kmq; 1.087.885 ab.) e provincia della Spagna
settentrionale, che si estende dai Monti Cantabrici (a Sud) al golfo di
Biscaglia (a Nord). Confina a Ovest con la Galizia, a Sud e ad Est con la
Castiglia-León, mentre a Nord è bagnata dall'Oceano Atlantico.
Capoluogo: Oviedo. Città principali: Mieres, Sama de Langredo, Gijon.
• Geogr. - Dal punto di vista morfologico,
presenta una zona interna montuosa, con alte cime (Peña de Cerredo, 2.678
m; Peña Ubiña, 2.417 m; Peña Rubia, 1.930 m), pareti
rocciose aspre e dirupate, gole profonde attraversate da torrenti abbondanti.
Verso la costa il rilievo si leviga notevolmente, ma questa si mostra nel
complesso ugualmente alta e rocciosa. Il clima è piovoso e freddo
nell'interno, più mite e meno piovoso sulla costa.
• Econ. - L'attività economica prevalente
della popolazione è costituita dall'allevamento del bestiame nella zona
interna, dove sono sviluppati i boschi e i pascoli, dall'agricoltura nella zona
centrale (cereali, frutta e ortaggi), dalla pesca e dalle industrie lungo la
zona costiera. Esistono, nell'interno, miniere di ferro, zinco e soprattutto
carbone. • St. - Anticamente la regione fu
abitata dagli Asturi, popolazione presumibilmente di origine celtica, che venne
assoggettata dai Romani dopo una strenua resistenza (dal 25 a.C.). Venne divisa
in due gruppi in epoca augustea (22 a.C.):
Augustani e
Transmontani. Inserite poi nella Spagna Citeriore, le
A. furono da
Caracalla elevate a provincia autonoma col nome di
Hispania nova Citerior
Antoniana. Importanti centri urbani della regione furono Asturica Augusta,
Bracara Augusta e Legio. Nel 711 Onorio le cedette ai Visigoti, i quali nel 718
costituirono il Regno delle
A., eleggendo come loro primo re Pelayo.
Questo re si trovò ad affrontare per primo gli attacchi degli Arabi, i
quali avevano invaso la penisola iberica. Dopo di lui anche i re Fruela, Alfonso
I e Alfonso II il Casto dovettero resistere alle pressioni arabe. Ma dopo di
loro i vari re che si succedettero sul trono delle
A. nei secc. IX e X, e
in particolare Ordoño I, si valsero, per combattere contro i Musulmani,
dell'aiuto potente e determinante dei re carolingi. Infine con la morte di
Alfonso III il Grande (866-909), il Regno delle
A. venne smembrato nei
Regni delle
A. di León e
di Galizia, per riunirsi di nuovo,
nel 924, questa volta sotto la denominazione di
Regno di León. A
partire dal 1388, ai principi ereditari di Spagna venne concesso il titolo di
principe delle A. • Arte - La cosiddetta
arte asturiana prende avvio da un'influenza proveniente dall'architettura
visigotica. Si sviluppò così un'arte preromanica asturiana,
visibile ancora oggi, tra l'altro, nella cattedrale di San Salvador, nelle
chiese di San Miguel, Santa Leocadia e San Tirso. Il periodo di maggiore
espressione di questa architettura asturiana risale al periodo di Ramiro I
(842-850, chiese di Santa Maria de Naranco, Santa Cristina de Lena); poi sempre
più numerosi furono gli influssi orientali (chiese di San Pedro de Nora,
San Salvador de Presca). Particolarmente sviluppata e interessante è,
accanto a quella architettonica, l'arte pittorica delle
A., oltre ai
capolavori, giunti fino a noi, dell'arte orafa locale (Liber Testamentorum, Cruz
de la Victoria, ecc.). In seguito l'arte locale si aprì notevolmente
anche agli influssi provenienti dall'Europa (chiesa romanica di San Juan a
Amandi, palazzo in stile barocco del Campo Sagrado a
Oviedo).
La chiesa di Santa Maria de Paranco, nelle Asturie