Scienza che studia i corpi celesti e i movimenti che li
governano, con particolare riferimento al sistema solare e ai suoi costituenti
(Sole, pianeti e asteroidi, meteore, comete e così via). Nel suo insieme
l'
a. può essere suddivisa in quattro rami principali: l'
a.
descrittiva o
cosmografia, che descrive gli astri o i fenomeni
osservati senza ricorrere a leggi fisiche o matematiche, l'
astrometria,
che studia le posizioni degli astri e le loro variazioni, l'
astrofisica,
che si occupa della struttura e delle caratteristiche fisiche e chimiche dei
corpi celesti, e la
cosmogonia, che studia l'evoluzione del cosmo nel
presente e nel passato. L'
a. è senz'altro la più antica
delle scienze e ha contribuito notevolmente all'evoluzione del pensiero in
generale. Essa è nata dall'interesse dell'uomo per i fenomeni naturali,
al fine di convivere con essi e di trarne vantaggio nelle esigenze della vita
quotidiana. Gli antichi Caldei, così come gli Egizi, i Greci e i Cinesi
si limitavano all'osservazione dei fenomeni celesti visibili a occhio nudo, per
fini religiosi o semplicemente pratici. Nonostante la mancanza di strumenti
ausiliari, furono fatte notevoli scoperte astronomiche, tra cui la
periodicità delle eclissi lunari, o lunazioni, le eclissi solari,
l'osservazione delle comete, la definizione delle costellazioni e la conseguente
formazione dello zodiaco, nonché altri fenomeni che consentirono, tra
l'altro, la messa a punto di calendari particolarmente precisi presso
popolazioni diverse. A partire dal IV sec. a.C., la scuola astronomica di
Alessandria ospitò molti tra i maggiori studiosi di
a.
dell'antichità. In particolare, Aristarco (III sec. a.C.) fu il primo
assertore della teoria eliocentrica del nostro sistema, Eratostene (III-II sec.
a.C.) riuscì a calcolare, con una buona approssimazione, la lunghezza
della circonferenza della Terra, Ipparco (II sec. a.C.) mise a punto il primo
catalogo stellare, scoprendo anche la precessione degli equinozi, e infine
Tolomeo (II sec. d.C.) riunì nella sua opera
Almagesto tutte le
conoscenze astronomiche del suo tempo, oltre a preziose osservazioni personali
scaturite da studi assai approfonditi. Questo testo resterà la base di
tutti gli studi astronomici fino all'epoca di Copernico (1473-1543). La scienza
astronomica vera e propria, considerata cioè in senso moderno,
iniziò nel XVI e XVII sec. Copernico, nel 1543, con la sua opera
De
revolutionibus orbium coelestium, impresse una svolta decisiva agli studi
astronomici, spodestando la Terra dalla sua posizione al centro dell'universo,
così come era stata indicata da Aristotele, e riconoscendola come un
pianeta che, insieme a tutti gli altri, ruotava intorno al Sole immobile. Le
teorie copernicane incontrarono una certa resistenza. Un accanito oppositore fu
il danese Tycho Brahe, deciso assertore del geocentrismo. Successivamente G.
Keplero (1571-1630), avvalendosi degli studi e delle osservazioni di Brahe,
elaborò le tre ben note leggi fondamentali che governano il moto dei
pianeti intorno al Sole. Egli sosteneva che le orbite descritte dai pianeti sono
ellissi, smentendo il concetto di moto circolare perfetto, con il Sole in un
fuoco. Galileo Galilei (1564-1642) durante gli stessi anni mise a punto e
impiegò un cannocchiale per l'indagine celeste che gli permise notevoli
scoperte, tra le quali le macchie solari e i rilievi lunari, le fasi di Venere e
alcuni satelliti di Giove. Le sue osservazioni sono contenute nell'opera
Sidereus nuncius. Su queste basi, Isaac Newton formulò le leggi
sulla gravitazione universale, le quali consentirono di calcolare esattamente le
orbite planetarie, determinando di conseguenza l'esatta posizione dei pianeti.
Da allora vennero affrontati e risolti calcoli astronomici sempre più
complessi, i quali portarono, tra l'altro, alla scoperta, avvenuta nel 1846, del
pianeta Nettuno e in seguito di Plutone. Al 1670 risale la costituzione del
primo significativo osservatorio astronomico, a Parigi, dopodiché furono
fondati quello di Greenwich, di Berlino, nonché, per quanto riguarda
l'Italia, di Bologna (1712). Durante i primi decenni del XX sec. le teorie
relativistiche di Einstein hanno apportato una breve correzione numerica alla
legge di Newton. I moti propri delle stelle furono scoperti da E. Halley nel
1715, il quale per primo fu anche in grado di calcolare l'orbita di una cometa
che porta il suo nome. In seguito W. Herschel scoprì Urano,
dimostrò che anche il Sole ha un moto proprio e, nel 1803, scoprì
le stelle doppie e infine stabilì un modello generale della Via Lattea.
Nel 1801, l'italiano G. Piazzi scoprì il primo pianetino, Cerere. Verso
la metà del XX sec. l'
a. moderna ricevette un grande impulso con
le applicazioni della fotografia e della spettroscopia; i telescopi elettronici
ne costituiscono l'applicazione più moderna. Le ricerche più
importanti sono avvenute nel corso degli ultimi cento anni e si sono estese in
particolare anche alla struttura esterna e interna dei corpi celesti, oltre che
allo studio degli stadi di sviluppo di questi ultimi, dalle origini alla fase
statica. Le conquiste più recenti dell'
a. (ad esempio quella fatta
nel 1992 riguardante una nuova regione del Sistema Solare, la fascia di Kuiper,
composta da una serie di centinaia di corpi minori, tra cui Quaoar, fino ad allora
il più grande pianetino trans-plutoniano, individuato da ricercatori californiani
nel 2002) sono dovute, oltre
che all'adozione di sempre più grandi e potenti telescopi, all'impiego di
sonde spaziali e di satelliti che offrono la possibilità di creare
laboratori spaziali permanenti e di osservare l'universo dall'esterno
dell'atmosfera terrestre. Indispensabili in questo senso le sofisticate
tecniche delle ricerche fatte da
Terra hanno consentito di conseguire risultati di grande importanza, grazie
all'applicazione dei calcolatori elettronici come strumenti ausiliari di ricerca
e di trasformazione degli impulsi in immagini, oltre che per la rapida
elaborazione dei dati raccolti dai vari strumenti. Una tra le branche più
interessanti dell'
a. moderna è sicuramente quella spaziale che,
grazie a strumenti di osservazione molto avanzati, ha già consentito di
raccogliere una grande quantità di informazioni e di fare continue
scoperte. Ne è conseguenza la nascita di nuove branche specializzate
dell'
a. tra cui quella della
geologia extraterrestre, conseguente
all'invio di veicoli spaziali e all'esplorazione della Luna e dei vari pianeti
del sistema solare. Le
osservazioni effettuate mediante satelliti presentano rilevanti vantaggi
rispetto a quelle effettuate da Terra, poiché non sono soggette alla
rifrazione atmosferica e consentono di determinare con precisione la posizione
delle stelle sulla sfera celeste. Inoltre, esse consentono l'osservazione di
stelle anche di debole luminosità, quindi non visibili da Terra, per
effetto dell'assorbimento e della turbolenza atmosferica. Pertanto, grazie alle
nuove tecniche di osservazione spaziale, sono state acquisite una serie di
conoscenze galattiche ed extragalattiche. Molto avanzate sono ormai le ricerche
sul sistema solare, grazie alle quali sono stati modificati calcoli e teorie
anche del recente passato. Secondo quanto è stato acquisito dagli
astrofisici, il Sole funziona utilizzando l'energia termonucleare e, attraverso
una lunga serie di reazioni nucleari, converte continuamente idrogeno ed elio.
Una frazione piccolissima dell'energia solare (sepolta sotto uno spessissimo
mantello inerte che abbassa l'altissima temperatura centrale) arriva sulla
Terra. Esattamente come il Sole, tutte le stelle devono bruciare combustibile
termonucleare, ma molto varia è la velocità con cui questa
operazione si compie: alcune stelle bruciano a un ritmo quasi esplosivo,
risplendendo centinaia di migliaia di volte più del Sole, altre hanno
invece una luce molto fioca e sono caratterizzate da lunghissima vita. In
presenza di queste due caratteristiche estreme, non sussiste possibilità
di vita su di un pianeta, ma gli astronomi non escludono la possibilità
di vita su qualcuno dei sistemi planetari. Ma per il momento questa
considerazione non ha trovato alcun riscontro scientifico. Va infine rilevato
che un ulteriore notevolissimo impulso verso ancora più approfondite
conoscenze astronomiche è senza dubbio dato dallo studio delle radiazioni
elettromagnetiche provenienti dal cielo su di una gamma di lunghezze d'onda che
va dai raggi gamma alle onde radio, ossia l'intero spettro. Lo studio di tali
radiazioni, consentito grazie alla messa a punto di strumenti sofisticatissimi,
è ancora ai suoi inizi e si possono pertanto intravedere notevoli e
interessanti sviluppi per il futuro.
Il pianeta Saturno ripreso il 21 luglio 1981
La Terra mentre sta sorgendo dietro la Luna , ripresa dall' Apollo 11.
Rappresentazione del sistema copernicano in un planisfero dell'atlante “Coleum stellatum” di Julius Schiller (Augusta 1627). Roma, Museo Copernicano, Osservatorio astronomico
Il celebre osservatorio di Jaipur (India)