Tendenza all'astratto. •
Arte - Corrente artistica le cui opere escludono la rappresentazione reale del
mondo esterno. Le origini del movimento sono da collocare agli inizi del
Novecento, nell'ambito delle avanguardie russe, tedesche, ceche e ungheresi, ma
le sue radici affondano già nel Cubismo e nella pittura fauve. Da queste
due matrici presero le mosse la tendenza razionale, basata sulla purezza della
forma ridotta alla sua elementarietà geometrica, e quella emozionale,
giocata sulla funzione espressiva del colore; i due filoni ebbero la prima
definizione sistematica nel volume
Lo spirituale dell'arte (1912) di V.
Kandinskij a cui si deve anche la fondazione del gruppo "Blaue Reiter", il
movimento tedesco che esaltava la libera espressione dell'istinto nell'arte e
nella musica. Correnti astrattiste si svilupparono anche in Francia e in Russia
dove, dopo la prima guerra mondiale, maturarono il filone suprematista collegato
alla figura di Malevic, e quello costruttivista fondato da Tatlin. Sempre in
questo periodo, sorsero in Europa la famosa scuola del "Bauhaus", guidata
dall'architetto W. Gropius e la rivista "De Stijl", fondata in Olanda da Th. van
Doeburg che raccolse artisti come H. Richter, G. Vantongerloo e G.T. Rietveld.
Le prime esperienze astratte in Italia sono riconducibili ad A. Magnelli,
ispirato da un chiaro
a. geometrico, ma la formazione di un vero e
proprio gruppo astrattista è collocabile solo nel 1934 con V.
Ghiringhelli, O. Bogliardi, M. Reggiani e A. Soldati. Dopo la seconda guerra
mondiale l'
a. si ramificò nell'
a. postcubista,
nell'
impressionismo astratto, di ispirazione prevalentemente
naturalistica, nell'
espressionismo astratto, diffusissimo in America,
basato sul contrasto fra le macchie di colore e l'
a. grafico influenzato
dall'arte orientale, volto all'esaltazione della funzione espressiva del
segno.
Vassilij Kandinskij: “Primo acquarello astratto”(1910)
Jackson Pollock: “Figura stenografica”, 1942 (New York, The Museum of Modern Art)
Richard Paul Lohse: “Otto serie sistematiche di colore in ordine verticale”, 1955-69, part. (Venezia, Biennale 1972)