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Asti.

Città del Piemonte e capoluogo della provincia omonima. Sorge su un colle a 123 m s/m., nella media valle del Tanaro, presso la confluenza del torrente Borbore con la Versa. 73.311 ab. CAP 14100. • Econ. - Dal punto di vista economico la città è sempre stata un importante centro per il commercio agricolo e in particolare vinicolo (Moscato, Barolo, Barbera, Grignolino, Dolcetto). Le principali industrie sono quelle collegate alla produzione del vino (tra cui imballaggi e vetro). Sono sviluppate l'industria meccanica (componentistica per auto, moto e biciclette), elettromeccanica, alimentare, della pelle e dell'abbigliamento. • St. - Colonia e municipio in epoca romana (Hasta Pompeia), fu sede vescovile dal V sec., dopodiché subì le invasioni gotiche. Divenne Ducato longobardo nel VI sec., quindi contea franca e Comune dopo il 1000; fu saccheggiata dal Barbarossa nel 1155. Nel sec. XII riuscì a imporsi su gran parte del Monferrato e godette di una notevole prosperità economica, grazie alle attività bancarie e tessili. Nel XIV sec. la città passò ai Savoia, poi ai Visconti e agli Orléans. Contesa tra Sforza e Savoia, con la Pace di Cambrai (1529) passò definitivamente ai Savoia e seguì le sorti di tale regione. Dal 1799 al 1814, con Napoleone, venne annessa alla Francia e fu capoluogo del dipartimento del Tanaro. • Arte - La città è formata da una parte moderna e da un nucleo centrale antico (il cosiddetto "recinto dei nobili"), ricco di edifici medievali e di monumenti. Pochi sono i monumenti di origine romana conservati fino ad oggi. Tra essi ricordiamo la Torre Rossa, di forma cilindrica su base romana in pietra, risalente all'VIII sec., la Torre Comentina, con una caratteristica merlatura, nonché la Torre de Regibus, di forma ottagonale. Il nucleo antico della città, intorno a Piazza Roma, presenta una chiara impronta medievale, caratterizzato da vie strette e irregolari e da abitazioni in stile ottimamente conservate. Tra i secc. XIII e XV, nel periodo di maggiore prosperità della città, vennero costruiti numerosi edifici in stile gotico, in mattoni. È questo anche il periodo delle caratteristiche case a torre, abitate dalla nobiltà e conservate fino ai nostri giorni. E ancora è il periodo del rinnovamento o rifacimento di molte delle costruzioni artistiche preesistenti, come per esempio il battistero romanico di San Pietro, a base ottagonale. Tra le altre ricordiamo la cattedrale dell'Assunta (1324-54), la collegiata di S. Secondo (secc. XIII-XV), oltre a molte abitazioni della nobiltà locale (i Roero, i Della Rovere, ecc.). La chiesa di San Pietro in Consavia risale al 1467. Dalla metà del XV sec. iniziò un lungo periodo di scarsissima attività artistica ed edilizia. ║ Provincia di A. (1.511 kmq; 210.238 ab.): è la più piccola e la meno popolata del Piemonte dopo Biella. Fu costituita nel 1935 con i comuni più a occidente fino ad allora appartenenti alla provincia di Alessandria. È situata nella valle del Tanaro, che la divide in due zone separate, e comprende il Monferrato (alto e basso) e le Langhe. A Sud confina con parte delle stesse Langhe e a Nord con le colline del Po. La provincia costituisce un importantissimo centro agricolo. Le colline del Monferrato sono infatti particolarmente ricche di vigneti, la cui produzione di vini è assai famosa. Si producono anche, sebbene in misura inferiore, ortaggi e frutta. Notevole è l'allevamento del bestiame. Le industrie sono scarse, poiché si trovano principalmente nel capoluogo. Tra esse citiamo i setifici, i linifici, le maglierie, oltre a industrie metallurgiche e vetrarie. I centri principali, oltre ad A., sono: Nizza Monferrato, Canelli, Costigliole d'Asti, Moncalvo e San Damiano.
Asti: la facciata della cattedrale (XIV sec.)