Land (21.115 kmq; 6.031.705 ab.) della Germania centrale.
Capitale: Wiesbaden, che sorge sulla riva destra del Reno. Città
principali: Francoforte sul Meno, Kassel, Darmstadt, Fulda, Hanau, Marburg e
Giessen. Comprende un territorio più vasto di quello che costituiva un
tempo la regione storica omonima. Confina con la Bassa Sassonia a Nord, con la
Sassonia e la Turingia a Est, con la Baviera a Sud-Est, con il
Baden-Württemberg a Sud, con la Renania-Palatinato e la Renania
settentrionale-Vestfalia a Ovest. Ne fanno parte, quindi, anche le regioni del
Kassel e del Nassau che non facevano parte dell'
A. storica, né di
quella esistente fra le due guerre mondiali. Non sono, invece, più
comprese nell'attuale territorio la Renania e la città di Magonza.
• Geogr. - È una regione prevalentemente
collinosa, con altitudine media di 400 m s/m., ricca di boschi e spesso
intersecata da lunghe e profonde vallate; pochi e isolati sono i rilievi che
superano i 500 m di altezza: fra questi il Vogelsberg (774 m), l'Eisenberg (636
m) e quelli che si ergono sull'Odenwald, all'estremità meridionale della
regione. I fiumi principali sono il Reno, il Neckar, il Weser, il Fulda, il Lahn
e il Meno. In
A. ci sono numerose sorgenti termali, attorno alle quali si
sono sviluppati rinomati centri di soggiorno e cura. Il clima è
continentale, con forti escursioni termiche e precipitazioni annue intorno ai
600 mm nelle valli, maggiori nelle zone montuose.
• Econ. - Importante risorsa economica è
l'agricoltura: coltivazioni di tabacco, di frutta, di ortaggi, di patate, di
barbabietola da zucchero si alternano a splendidi vigneti ed estese zone
prative. Sviluppato è anche l'allevamento (bovini e suini) e lo
sfruttamento delle foreste. Notevole risulta la produzione mineraria, che
consiste prevalentemente in lignite, minerali ferrosi e rame. Le attività
industriali sono della massima importanza e sono concentrate intorno ai grandi
centri. L'
A. fa parte del Rhein-Main Gebiet, il territorio incluso tra il
Reno e il Meno e comprendente primari poli industriali, ovvero le città
di Francoforte, Darmstadt e Wiesbaden, che rappresenta una delle zone più
industrializzate di tutta la Germania. Questa zona è caratterizzata dalla
forte disponibilità di manodopera e da ottimali vie di comunicazione. Di
fama mondiale sono alcune industrie chimiche, farmaceutiche, metallurgiche ed
elettrotecniche; notevoli le industrie tessili, calzaturiere, conserviere,
quelle della gomma e delle materie sintetiche. Le pelletterie, le concerie, le
pelliccerie e anche la produzione della carta raggiungono punte elevate; famose
sono pure alcune fabbriche di birra e manifatture di tabacchi.
• St. - La regione dell'
A. assunse il
nome attuale soltanto a partire dal 700 d.C. Prima di quell'epoca, e
antecedentemente alla conquista romana, il territorio, assieme ad altri
limitrofi, appartenne ai Germani e più specificatamente al popolo dei
Catti, che avevano scelto come capitale l'antica
Mattium. Con le campagne
di Druso, di Tiberio e di Germanico (quest'ultima dal 14 al 16 d.C.) gran parte
del territorio appartenente ai Germani passò sotto il dominio dei Romani
(con la battaglia decisiva della piana d'Idistaviso, nel 15 d.C.), che vi
fondarono numerosi
castra, specialmente nella regione del Reno. Intorno
al III sec., i Romani restrinsero i confini dell'Impero cedendo il passo agli
Alamanni, altro popolo germanico, che si insediò in quelle terre. Nel 400
circa, i Vandali Burgundi, provenienti dall'Est, spinsero verso il Sud gli
Alamanni, e per 75 anni rimasero i padroni della regione. Ma il loro regno venne
distrutto dagli Unni chiamati da Ezio,
magister militum dell'Impero
Romano d'Occidente. Verso il 511 d.C. furono i Franchi che allargarono il
proprio regno, occupando le terre a Oriente del Reno e impossessandosi del regno
dei Turingi. Nel corso dell'VIII sec., la regione fu cristianizzata da San
Bonifacio, il quale fece costruire a Fulda un primo monastero. Nel 74l Carlo
Martello assegnò a Carlomanno l'Austrasia (corrispondente più o
meno all'attuale zona dell'
A.), mentre egli stesso occupò in
seguito i territori orientali limitrofi. Alla sua morte (771) gli
subentrò Carlo Magno, fondatore dell'Impero carolingio. Dopo oltre un
secolo di dominazione carolingia, sotto il regno di Ludovico il Fanciullo le
ripetute incursioni degli Ungari portarono alla formazione di unità
autonome (Turingia, Sassonia, Baviera, ecc.). Ma già da tempo, la regione
compresa fra la Turingia a Est e la Lotharingia (la futura Lorena) a Ovest
veniva chiamata Hessen, ovvero
A. Il territorio divenne una contea che
vide avvicendarsi, nel suo possesso feudale, prima i Corradini e poi molte altre
stirpi di nobili fino a quando, nel 1189, Federico Barbarossa ne formò un
Langraviato che venne assegnato a Ludovico III, già langravio di
Turingia. Nel 1247 il Langraviato d'
A. divenne completamente autonomo con
Enrico il Fanciullo, nominato in seguito "principe dell'Impero" per aver egli
appoggiato Adolfo di Nassau al trono di Germania. Alla morte di Ludovico il
Pacifico, l'
A. venne ripartita fra i vari eredi, ma fu ben presto
riunificata da Filippo il Magnanimo al quale, nel 1567, successero i figli
Guglielmo IV il Saggio e Giorgio I il Pio, che divisero nuovamente il territorio
in Langraviato d'
A.-Kassel (a Nord) e Langraviato d'
A.-Darmstadt
(a Sud). Il primo durò fino al 1866, quando fu annesso alla Prussia,
mentre il secondo cessò di esistere alla fine della prima guerra
mondiale, nel 1918. Il Langraviato d'
A.-Kassel ebbe a soffrire, quasi
senza tregua, delle lotte religiose e dei conflitti per l'egemonia in Europa,
cui fu costretto sovente a partecipare. Anche dopo le guerre che succedettero
alla Rivoluzione francese, per l'
A. del Nord i tempi furono molto
tormentati, tanto che, con la pace di Basilea (1795), conclusa separatamente fra
la Prussia e la Francia, il Langraviato perse i territori a Ovest del Reno. In
compenso, però, il Langraviato fu promosso a Principato Elettorale. Nel
1806, essendo principe Guglielmo I di
A.-Kassel, il territorio venne
annesso alla Westfalia, e ad esso Napoleone impose la successione di Gerolamo
Bonaparte. Dopo il 1815, quando Guglielmo I ritornò dall'esilio, dovette
far fronte alle agitazioni causate dai liberali; così fu anche per i suoi
successori. La reazione dei principi fu violenta, e questa politica portò
inevitabilmente alla deposizione della dinastia al potere. L'adesione del
principe Federico Guglielmo alla guerra che l'Austria scatenò contro la
Prussia, nonché la successiva sconfitta (1866), causarono il suo
imprigionamento e la successiva deportazione, dopodiché il principato
venne annesso alla Prussia. Le figure più illuminate della dinastia
A.-Kassel furono quelle di Carlo, il quale, servendosi di architetti
italiani, fece costruire la splendida residenza estiva, nei pressi della
città; Guglielmo, che fondò il museo d'arte fiamminga, una delle
più ricche pinacoteche della Germania; Federico II, il quale
istituì la celebre Biblioteca di Kassel. Il Langraviato di
A.-Darmstadt, trasformato poi in Granducato, ebbe una storia assai meno
movimentata di quella dell'
A. del Nord. L'inettitudine dei rappresentanti
della dinastia che lo governarono portò spesso il Paese verso la rovina,
anche per il contegno morale di vari principi, donnaioli e dissipatori. Il
Langraviato dimostrò sempre le sue simpatie per l'Austria, anche se i
suoi governanti erano luterani convinti. Notevoli, comunque, furono i benefici
ricavati dall'appoggio offerto all'Austria. Così, nel 1801, con la pace
di Lunéville poté annettersi Magonza e la Westfalia (con Ludovico
X, che fu anche il primo Granduca d'
A.-Darmstadt). Nel 1815, tuttavia,
dovette cedere la Westfalia alla Prussia (dopo la caduta di Napoleone), ma
mantenne il dominio su Magonza e su Worms. Ludovico III vide il Granducato
passare sotto la protezione della Prussia, in seguito alla sua partecipazione
alla guerra austro-prussiana a fianco degli Asburgo. Costretto a prender parte
alla guerra contro la Francia come alleato dei Prussiani, al termine del
conflitto dovette anche inchinarsi alla proclamazione del re di Prussia a
imperatore di Germania. L'ultimo rappresentante della Casa
d'
A.-Darmstadt, Ernesto Ludovico, venne deposto nel 1918, dopo la
sconfitta degli eserciti teutonici. Nella storia del Langraviato di
A.-Darmstadt bisogna includere anche quella del Langraviato
d'
A.-Homburg, che ne fece parte come Stato semiautonomo fin dal 1622. Fu
creato da Ludovico V d'
A.-Darmstadt per accontentare il fratello
Federico, al quale lo assegnò. Divenne indipendente una prima volta nel
1768, per l'interessamento di Federico V. Con l'occupazione di Napoleone i
regnanti dell'
A.-Homburg andarono in esilio, ma nel 1815 vi ritornarono,
riottenendo l'autonomia. L'ultimo langravio fu Ferdinando Enrico e, dopo la sua
morte (1866), l'
A.-Homburg entrò a far parte della Prussia,
assieme al Principato d'
A.-Kassel.