(dal francese
assignat). Nome dato ai primi biglietti
di Stato che vennero emessi in Francia, durante la Rivoluzione. Si trattava di
un titolo di debito pubblico, che aveva la caratteristica di essere un mezzo di
pagamento a corso forzato, ma non convertibile in moneta metallica e pagabile
con il provento della vendita dei beni del clero. Gli
a. ebbero
inizialmente carattere di obbligazioni ipotecarie sui beni demaniali e assunsero
successivamente il valore di vera e propria cartamoneta. Il periodo di massimo
utilizzo degli
a. coincise con il periodo della Rivoluzione francese,
anche se la prima emissione di biglietti di Stato risalì al 1768 e fu
operata in Russia da Caterina II la Grande. Gli
a. furono istituiti in
Francia nel dicembre 1789, dopo che l'Assemblea Costituente, nel tentativo di
evitare la bancarotta, decise di mettere a "disposizione della Nazione" i beni
del clero (2 novembre 1789). Venne così ordinata l'emissione di un
prestito pubblico di 400 milioni di
a. del taglio di mille lire l'uno
(
livres), all'interesse del 5%, garantiti e rimborsabili in beni
nazionali, già appartenenti al clero, alla corona e alla nobiltà.
Nell'aprile del 1790 il tasso d'interesse fu portato al 3% e l'Assemblea
decretò il corso forzato degli
a. in tagli da mille, trecento e
duecento lire. Nel settembre successivo si ebbe una nuova emissione, senza
interesse, per un totale di ottocento milioni. Ridotti di taglio, gli
a.
divennero una vera e propria cartamoneta, a corso forzato. Il numero dei tagli
aumentò e le emissioni si moltiplicarono, così che i due miliardi
di
a. in circolazione emessi alla fine del 1792, nei due anni successivi
raggiunsero i quarantacinque, con conseguente inflazione e rapida svalutazione.
Il valore reale, in moneta metallica, si ridusse a un centesimo di quello
nominale. Non mancarono poi speculazioni operate da parte degli arricchiti, dal
momento che la garanzia sui beni demaniali consentì ai portatori di
acquistare terreni e altri beni immobili a prezzi irrisori. Il corso legale
degli
a. venne ufficialmente soppresso nel febbraio 1797.