Tecn. - Apparecchio che aspira un fluido (o anche un solido
in sospensione) da un locale o da un serbatoio e lo scarica all'esterno. Lo
scopo dell'
a. è di recuperare sostanze che sono contenute in mezzi
gassosi (in genere prodotti da combustione), togliere eventuali esalazioni o
polveri dannose, areare locali dove sono immagazzinate merci (stive delle navi,
magazzini, ecc.), rinnovare l'aria nei pubblici locali quali teatri,
cinematografi, ecc. Gli
a. si suddividono, a seconda della loro
destinazione, in
a. industriali e in
a. per uso domestico. Questi
ultimi vengono prevalentemente usati nelle cucine e agiscono per lo più
nelle canne fumarie, per affrettare l'allontanamento del vapore acqueo o dei
fumi prodotti dalla cottura dei cibi. Altri
a. vengono impiegati nelle
case e vengono applicati ai vetri delle finestre, per areare gli ambienti. Gli
a. sono costituiti, quasi sempre, da un ventilatore che, per mezzo di un
convogliatore annesso, provvede all'espulsione dell'aria inquinata. Gli
a. industriali funzionano più o meno come quelli domestici ma,
attraverso più ventilatori collegati ad appositi convogliatori, sono
posti, di norma, in vicinanza di sorgenti molto inquinanti, quali possono essere
ad esempio certe apparecchiature chimiche, impianti di verniciatura (a spruzzo)
e così via. Lo scarico dei vapori all'esterno può avvenire
direttamente e attraverso speciali "separatori" o filtri. Gli
a.
industriali possono essere di vari tipi: quelli più comuni sono
costituiti da ventilatori dotati di pale a elica che agiscono al contrario
rispetto a quelle impiegate per rinfrescare un ambiente; la rotazione della
ventola aspira l'aria da una faccia e la espelle da quella opposta (
a.
elicoidali). Diversamente agisce l'
a. centrifugo, nel quale la
ventola rotante manda l'aria, per forza centrifuga, verso la parte periferica e
la elimina, mentre aspira l'aria pulita dalla zona centrale. Gli
a. a getto
fluido sfruttano invece un getto liquido (di solito d'acqua) che circola
rapidamente; tale getto crea una depressione e quindi un vuoto relativo, che
richiama il fluido da aspirare in una apposita camera; da questo recipiente,
poi, il fluido viene estratto per trascinamento da parte del getto d'acqua.
Questo tipo di
a. è spesso impiegato anche in medicina, oltre che
nei laboratori di fisica e di chimica, per aspirare eventuali liquidi patologici
(ad esempio ascessi, versamenti) o gas contenuti nelle cavità del
corpo.