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Ascite.

(dal greco askós: otre). Med. - Malattia che consiste nell'accumulo di liquido libero, di natura essudatizia o trasudatizia, nella cavità peritoneale. Diversi sono le cause di questo versamento di liquido: peritonite, cirrosi epatica o compressioni dell'ilo del fegato, patologie provocate da una stasi meccanica del circolo della vena porta; cardiopatie scompensate, dovute a una stasi nel circolo venoso generale; patologie dei vasi capillari; malattie a livello renale; circolazione anomala del chilo nel dotto toracico. La quantità di liquido può variare da qualche dl fino a 15-20 l e variabile è anche la natura e l'aspetto del liquido stesso: il colore infatti è ambrato o, nel caso di itterizia, giallo-verdastro; l'aspetto invece può essere sieroso, citrino, chiloso, emorragico. In presenza di a. l'addome assume un aspetto tumefatto e a forma di otre; le pareti si presentano tese e l'ombelico è sporgente. Non esiste un'unica cura della malattia, in quanto l'a. viene trattata in modo diverso a seconda della natura e quindi della causa della malattia stessa. Nel caso di peritoniti specifiche, la medicina tradizionale impiega un trattamento di tipo medicamentoso, a base di chemioterapici e antibiotici tubercolari, e uno di tipo fisico, attraverso la somministrazione di raggi ultravioletti. In presenza di forme trasudative, si fa invece ricorso a diuretici, cardiotonici, vitamine e, in alcuni casi, sieroalbumine o trasfusioni di plasma. La paracentesi viene invece utilizzata solamente quando si hanno versamenti molto copiosi, che provocano quindi complicazioni meccaniche a livello circolatorio o respiratorio. Quando l'a. è di modeste proporzioni può passare inosservata anche allo stesso ammalato; quando invece la malattia assume proporzioni notevoli, si verificano frequentemente singhiozzo, dispnea e talora vomito; la pelle dell'addome si fa pallida, liscia, lucente, le vene della superficie dell'addome diventano dilatate. Il decorso della malattia può essere lungo.