(o
Absburgo). Dinastia austriaca che prese il nome dal
castello di Habichtsburg, situato sulla cima del Wulfelsberg, che riuniva alcune
terre, nelle valli della Reuss e dell'Aay (Argovia), governate nei secc. X e XI
da modesti feudatari, insigniti in seguito del titolo di conti, presto
convertito in quello di duchi. Pare che il capostipite del casato sia stato un
certo
Gontrano il Ricco, probabilmente di origine alsaziana o svizzera.
Egli sarebbe morto nel 900. Primo conte d'
A. storicamente accertato fu
Werner II, morto nel 1096. Questi avrebbe ingrandito le proprietà
della famiglia ricevendo altre terre e poteri giurisdizionali in Alsazia e poi
nella Svizzera centrale (Schwytz e Unterwalden). In tal modo i successori di
Werner divennero i signori più potenti della Germania meridionale, tanto
che nel 1273 l'allora principe d'
A. Rodolfo IV fu eletto re di Germania e
dei Romani, cioè imperatore, col nome di
Rodolfo I. Nel 1278
l'antica Marca orientale - l'
Osterreich, ovvero l'Austria - la Stiria, la
Carinzia, la Carniola e la Moravia divennero dominio degli
A. L'Austria,
eretta in ducato, venne assegnata ai figli di Rodolfo (m. 1291)
Alberto I
(m. 1308) e
Rodolfo (m. 1290). Da quel momento la Casa degli
A.,
divenuta una delle prime dell'Impero, fu anche indicata come Casa d'Austria.
Alla morte di Rodolfo I, gli elettori, anziché Alberto elessero
Adolfo
di Nassau (1291-1298). Avendo tentato costui di regnare dispoticamente, i
principi lo spodestarono eleggendo al suo posto il rivale
Alberto I
d'Austria, che divenne così imperatore. Nel 1298 egli uccise in battaglia
il suo avversario Adolfo. È di Alberto I che Dante parla nella
Divina
Commedia lamentandosi che egli nulla abbia voluto fare per l'Italia. Dopo la
morte di questo imperatore la corona passò prima alla Casa di Lussemburgo
e poi alla Casa di Baviera. I feudatari, infatti, si erano ribellati
all'autorità di Alberto che aveva mantenuto un regime tirannico, volgendo
ad altre Case principesche la loro scelta. Fino al 1438 la corona di imperatore
non cinse più la testa degli
A. In quell'anno, infatti, venne
eletto
Alberto II d'Austria che regnò due anni soltanto; gli
succedette nel 1440
Federico III (m. 1493). La fortuna della Casa
d'
A. è dovuta al matrimonio di Alberto II con Elisabetta, figlia
dell'imperatore Sigismondo che alla sua morte lasciò al genero il regno
di Ungheria e quello di Boemia. La potenza degli
A., enormemente
accresciuta grazie a quella eredità, spinse gli elettori a nominare
imperatore lo stesso Alberto II.
Federico III era suo cugino e fu
l'ultimo imperatore incoronato a Roma (1452). Sotto il suo lungo Regno Federico
III perse però la Svizzera, l'Ungheria e la Boemia. Federico, alquanto
debole come sovrano, tentò numerose riforme ma invano, a causa
dell'ostilità dei principi elettori. Tuttavia Federico riuscì a
dare in moglie al proprio figlio Massimiliano, Maria di Borgogna; tale unione
garantì alla Casa d'Austria il possesso delle Fiandre, dei Paesi Bassi,
del Brabante, del Lussemburgo e di vari altri importanti territori. Eredi
diretti di Federico III furono
Massimiliano I imperatore (m. 1519), che
assicurò alla sua dinastia la successione nei Regni d'Aragona e di
Castiglia grazie al matrimonio fra il figlio dell'imperatore,
Filippo il
Bello (m. 1506), e Giovanna figlia di Ferdinando d'Aragona e di Isabella di
Castiglia. Da queste nozze nacque nel 1500, a Gand, il futuro imperatore
Carlo V, capostipite della Casa d'Austria-Spagna, il sovrano "sui cui
domini non tramontava mai il sole". Egli abdicò nel 1556 dividendo il suo
vasto regno tra il figlio
Filippo II e il fratello
Ferdinando che,
in seguito alla successione, divennero rispettivamente rappresentanti del ramo
spagnolo e del ramo austriaco degli
A. A Filippo II del ramo spagnolo (re
di Spagna, dei Paesi Bassi e dei possedimenti italiani) successero nel 1598
Filippo III (m. 1621),
Filippo IV (1621-1665) e
Carlo II
(1665-1700). Per quanto riguarda il ramo tedesco degli
A., esso
iniziò, come già detto, con
Ferdinando I, fratello di Carlo
V, che entrò in possesso dell'Austria, della Stiria, della Carinzia e
della Carniola; ebbe inoltre il titolo di imperatore e re dei Romani (dal 1530);
le nuove colonie d'oltremare scoperte da Colombo appartenevano invece alla
corona di Spagna. Alla morte di Ferdinando I (1564) i territori vennero divisi
tra i suoi tre figli:
Massimiliano II (imperatore; 1564-1576),
Ferdinando (Tirolo) e
Carlo (Stiria). Massimiliano diede via
libera, nei suoi territori, al Protestantesimo; due dei suoi figli,
Rodolfo
II (m. 1612) e
Mattia (m. 1619) divennero imperatori; alla morte di
Mattia scoppiò la guerra civile che prese il nome di guerra dei
Trent'anni (1618-1648). Erede di Mattia fu
Carlo di Stiria, figlio di
Ferdinando I, che divenne imperatore col nome di
Ferdinando II (m. 1637).
A lui successe il figlio
Ferdinando III (m. 1657) che lasciò il
trono a
Leopoldo I, imperatore (m. 1705). Sotto il suo Regno ebbe luogo
la battaglia di Vienna (1683) che pose termine al dominio turco con la conquista
dell'Ungheria e di vaste zone ai lati del medio Danubio. A Leopoldo I successe
Giuseppe I, imperatore (m. 1711), che dovette continuare, forse suo
malgrado, la guerra di Successione di Spagna (dove si era spento il ramo
primogenito della famiglia). Solo con il successore di Giuseppe I, suo fratello
Carlo VI (m. 1740), ebbe termine la lunga guerra di Successione. Non
avendo egli eredi maschi lasciò il trono a sua figlia
Maria Teresa
che, avendo sposato Francesco Stefano di Lorena (1736), poté assicurare
la continuazione del casato sotto il nome di
A. - Lorena. Da questa
unione nacque il futuro imperatore
Giuseppe II (1765-1790), che si
dimostrò un vero riformatore specialmente in campo ecclesiastico.
Tuttavia, durante parte del suo Regno, le redini dell'Impero furono sempre e
saldamente tenute dalla madre Maria Teresa che può essere considerata la
vera fondatrice della potenza moderna dell'Austria. A Giuseppe II successe sul
trono un altro figlio di Maria Teresa,
Leopoldo II, che morì
però due anni dopo (1792) lasciando il titolo di imperatore a
Francesco II, che fu l'ultimo imperatore del Sacro Romano Impero e il
primo imperatore d'Austria (il Sacro Romano Impero cessò infatti di
esistere nel 1806). La casa d'
A. uscì notevolmente rafforzata dal
Congresso di Vienna perché, pur perdendo i Paesi Bassi, acquistava il
Lombardo-Veneto e la Dalmazia. Il nuovo imperatore d'Austria mutò il
proprio nome da Francesco II in
Francesco I d'Austria. A lui successe il
figlio
Ferdinando I (1835-1848) il quale fu costretto a concedere la
Costituzione e poi ad abdicare in favore di
Francesco Giuseppe che
regnò dal 1848 al 1916. Durante il suo lungo impero, che segnò la
crisi definitiva dei domini asburgici, avvennero in Austria fatti tragici che
dall'ambito familiare si rifletterono sullo stesso Stato (la fucilazione di suo
fratello Massimiliano, imperatore del Messico; la morte, in circostanze tuttora
oscure, dell'arciduca Rodolfo e della baronessina Vetsera; l'assassinio di
Francesco Ferdinando, l'arciduca caduto a Sarajevo; lo scoppio della prima
guerra mondiale). Alla morte di Francesco Giuseppe - che non aveva avuto figli -
la successione spettò ai discendenti di suo fratello Carlo Lodovico e
precisamente all'arciduca Carlo Francesco Giuseppe, figlio di Ottone; egli
assunse il nome di
Carlo I, imperatore d'Austria e di
Carlo IV
come re d'Ungheria. Egli regnò fino al 1919 quando l'Impero austriaco
venne travolto dalla guerra mondiale. Della dinastia degli
A. esiste
anche una linea di Toscana e una di Modena. La prima annovera fra i suoi
rappresentanti
Leopoldo I (succeduto come imperatore al fratello
Giuseppe II);
Ferdinando III che fu spodestato da Napoleone;
reintegrato nel granducato, morì nel 1824 lasciando come successore il
proprio figlio
Leopoldo II, che abbandonò il potere nel 1859. La
linea di Modena vide al potere l'arciduca
Ferdinando, fratello
dell'imperatore Leopoldo II; fu travolto dalla conquista napoleonica. Nel 1815
fu reintegrato nel granducato di Modena suo figlio
Francesco IV cui
successe nel 1846 il figlio
Francesco V, a sua volta deposto con la
rivoluzione del 1859; con lui si estinse questo ramo degli
A.