Politico e uomo di Stato ateniese. Figlio di Lisimaco
(V.). Di famiglia nobile, si segnalò come
stratego a Maratona (490) e divenne arconte eponimo nel 489-88. Ostracizzato
quando prevalse la politica marittima di Temistocle (482), rientrò in
patria per una amnistia generale prima di Salamina e combatté come
stratego del contingente ateniese a Platea (479). Partecipò in seguito
all'azione contro i Persiani a Cipro e a Bisanzio (478). Negli ultimi anni della
vita ebbe il sopravvento su Temistocle e favorì l'affermazione di Cimone.
Morì in povertà malgrado avesse amministrato per anni le finanze
della Confederazione delica. La tradizione gli riconosce prudenza politica e
rara integrità morale (540-467 a.C. circa)