(dal greco
artería e
scleròs:
duro). Med. - Complesso di modificazioni morfologiche e strutturali di tipo
degenerativo a danno delle arterie, consistente generalmente nell'allungamento,
nella perdita di elasticità, nella tortuosità e nell'ispessimento
di queste ultime. Tale processo degenerativo comporta una serie di disturbi che
variano in dipendenza del carattere della malattia. Infatti, si possono avere
varie forme di
a.: l'
a. generalizzata, che si verifica quando
l'indurimento interessa tutto il sistema arterioso; l'
a. viscerale, che
colpisce particolarmente le viscere; l'
a. cerebrale, che colpisce la zona
omonima; l'
a. femorale, che ha luogo quando l'indurimento si verifica
negli arti. L'insieme di modificazioni provocate dall'
a. interessa
indistintamente tutti gli individui, che ne vengono colpiti però in modo
molto soggettivo, e rappresenta un evento normale nel corso della vecchiaia.
L'
a. insorge per svariati motivi di natura fisiologica, fisiopatologica e
patologica. Sembra appurato che gli individui di sesso maschile siano soggetti
più precocemente di quelli di sesso femminile a tale processo
degenerativo; inoltre risulta che determinati stati neuropsichici insoliti
(quali, ad esempio, emozioni intense) possano affrettare le condizioni di
alterazione delle arterie che caratterizzano tale malattia. Vi sono poi elementi
tossici di natura esogena (quali il tabacco, l'alcool) e di natura endogena
(quali il diabete, l'insufficienza renale, la gotta, l'ipercolesterolemia), che
provocano influenze nocive e così pure gli stati ipertensivi in generale.
I disturbi causati dall'
a. consistono in genere in uno stato di
insufficienza coronarica (che provoca quindi problemi a carico dell'aorta
toracica e delle arterie coronariche); problemi a livello cardiaco
(miocardiopatia arteriosclerotica), del cervello (decadimento mentale, cefalee,
stato di torpore), dell'arteria polmonare e delle mesenteriche, dei vasi degli
arti inferiori, dell'occhio e dei reni. Questi disturbi sono in genere dovuti al
fatto che gli organi e i tessuti vengono irrorati da una minore quantità
sanguigna; oppure al fatto che i vasi si ostruiscono in seguito a una trombosi o
a un embolo. L'
a. non ha un iter comune e sempre uguale nei diversi
individui: a volte il processo degenerativo può durare, in forma leggera,
per anni; a volte invece la malattia si manifesta in modo violento e rapido e
con un decorso grave. Il diabete, la lue, l'obesità sono inoltre fattori
che aggravano la malattia. Per prevenire o comunque rallentare i processi legati
all'
a. si consiglia di seguire un sano regime igienico e alimentare:
infatti risultano del tutto nocivi stress fisici e mentali; i fattori tossici
precedentemente citati (alcool e tabacco); l'eccessivo consumo di caffè e
vino. Nella cura vera e propria della malattia si fa ricorso a composti iodici,
teofillinici, vasodilatatori ad azione prolungata, certi ipocolesterolemizzanti,
alcuni ormoni o estratti di organi.