L'arte di ideare, scegliere e disporre gli accessori, gli
oggetti e le suppellettili per rendere vivibile lo spazio architettonico,
secondo un criterio che sappia conciliare armonia estetica e
funzionalità. L'
a. ha anche il compito di sottolineare, o in
taluni casi correggere, con il sapiente ricorso al colore, alla luce e alla
decorazione, le costruzioni spaziali dell'architettura. Tranne alcune eccezioni
l'
a. trova precisi limiti nelle strutture architettoniche preesistenti.
La nozione di
a. come soluzione stilistica strettamente collegata e
integrata all'architettura nasce nel periodo barocco. Prima di allora ogni
ambiente era polivalente e l'inserimento dei mobili casuale. Con il declino del
Barocco anche l'
a. subì una decadenza dei valori estetici e
qualitativi, soprattutto legata al diffondersi dei piccoli appartamenti. Poche
le eccezioni: Fontain, Percier, Adam che riassumevano la duplice figura di
architetto e arredatore. Fino alla metà dell'800 l'
a., più
che armonizzare con il carattere dell'architettura, spesso mediocre, serviva a
sottolineare le aspirazioni della nuova classe piccolo-borghese. Nella seconda
metà del secolo, con W. Morris, architettura e
a. vengono
finalmente riproposti in un'ottica più corretta, ovvero di stretta
complementarità, come due aspetti interdipendenti dello stesso problema.
In seguito, con le esperienze dell'
Art Nouveau, del Razionalismo e
dell'Organicismo, l'
a. cessa di essere ritenuto dagli architetti come
un'attività declassante, per venire finalmente riscoperto e valorizzato
come una componente essenziale dei bisogni morali e materiali dell'uomo.
• St. - Nell'antichità gli elementi
principali del mobilio domestico erano letti, sedie, cassoni. In Egitto, grazie
ai ritrovamenti archeologici di suppellettili e pitture murali nelle tombe, si
poté dedurre il tipo di
a. in uso: le case erano adorne di
pitture, di tappeti, di tende alle porte e alle finestre, con mobili in legno
prezioso, avorio, vetri, smalti e con gambe a forma di animale. Gli Assiri
usarono intagliare i mobili in avorio e in legni pregiati, mentre troni, letti,
sedie, tavoli avevano gambe ferine o a forma di colonna fitomorfa. La
civiltà cretese-micenea produsse sedie pieghevoli o semicircolari con
spalliera arcuata, troni a spalliera alta come quello di Cnosso. Famoso il letto
di Salomone in cedro con pilastri in argento e braccioli con leoni. I letti
greci ed etruschi di forma geometrica si ispirarono a quelli di Fenici e
Siriaci. Nel VI sec. a.C. compaiono i
kliné, letti con gambe
tornite, adatti sia per il riposo sia per i banchetti, e i letti con le gambe a
listelli appiattiti, decorati e intagliati. Nel V sec. i letti hanno spalliere
oblique, mentre nel periodo ellenistico sono sontuosi, anche in bronzo.
Caratteristici dell'epoca romana imperiale sono i letti a foggia di divani dalle
spalliere alte; il triclinio, cioè tre
kliné (letti)
intorno al tavolo del banchetto; due tipi di seggiole greche, quella con gambe
innervate all'esterno e con spalliera curva e quella con zampe; il divano unico
semicircolare; la monopodia, un tavolino con un solo piede. Il tavolo, che
nell'antica Grecia era piccolo, in legno, rettangolare, poi circolare, con gambe
ferine, a Roma si arricchisce e ha gambe in bronzo, argento, avorio. Sono
diffusi i tavoli rettangolari per sostenere suppellettili, accanto a quelli con
sportelli tipo armadio. L'armadio, diffusosi in Grecia in periodo ellenistico,
era stato preceduto dal cassone in legno con i piedi fermi. A Pompei si trovano
cassoni e armadi in legno, decorati in bronzo. L'antica casa greca e romana era
poi completata da incensieri, candelabri in bronzo o marmo, tripodi e sostegni
di lebeti. In epoca ellenistica imperiale si diffuse l'uso di tappeti, tende,
cuscini, coperte dai colori vivaci, stucchi, mosaici, pitture alle pareti,
rilievi marmorei. ║
Stili: in epoca medievale e specie a partire
dal '400 in Toscana, in concomitanza con l'ascesa economica di mercanti e
banchieri, la concezione di
a. cambia: i mobili - benché poco
numerosi - sono più massicci, le pareti affrescate o rivestite di arazzi;
nel vasellame, sino ad allora in metallo, appaiono le decorazioni in maiolica;
vetrate e infissi sono in materiali più preziosi. Con il Rinascimento
nasce l'
a. inteso come esperienza artistica (ad esempio lo studiolo del
duca di Urbino nel Palazzo Ducale e l'appartamento di Maria d'Este in Palazzo
Ducale a Mantova). Con il Barocco si afferma l'uso di affiancare ai mobili di
uso pratico quelli solo decorativi, come le consolles, le specchiere, i divani
delle sale di rappresentanza, richiesti dal tono sempre più fastoso delle
corti europee del XVII sec. Nascono gli stili, che per molto tempo saranno
destinati a rimanere confinati nella Nazione d'origine. Il Barocco ha la sua
manifestazione terminale nello stile Luigi XIV, ispirato alle forme grandiose
del Rinascimento. Ad esso fece seguito una ricerca di forme più leggere e
libere che domineranno il Rococò e che saranno improntate a levità
e virtuosismo, evidenti nello stile Luigi XV e nella moda delle lacche veneziane
e orientali. Per reazione, con lo stile Luigi XVI si ha un ritorno al
Classicismo: le linee sono semplici e tali rimarranno in epoca napoleonica con
lo stile Impero. Con la Restaurazione e Luigi Filippo il gusto si fa mediocre.
Si imitano, spesso con brutti risultati, gli stili precedenti, specie del '700.
In questo periodo nascono il comodino e l'armadio a specchio; la carta viene a
sostituire le stoffe per tappezzare le pareti. In Inghilterra, invece, a partire
dalla metà del '600, si avvicendarono diversi stili: William and Mary,
seguito nei primi anni del '700 dal Queen Mary e, fino al termine dello stesso
secolo, dal Georgiano. Lo stile Regency e poi Vittoriano contrassegnarono
l'
a. inglese dell'800. La Spagna passò dallo stile Filippo IV,
protrattosi dal 1640 al 1700 circa, al Filippo V, che durò fino al 1760.
Seguirono il Carlino, sino all'inizio dell'800, il Ferdinandino, fino al 1830, e
infine l'Isabellino. L'inizio del '900 coincide con una reazione al gusto
imperante del secolo precedente. Il Liberty, discutibile sul piano del gusto,
ebbe però il merito di esprimere il bisogno di rinnovamento, poi accolto
e portato a compiuta espressione dall'architettura moderna. Con le esperienze
dei maestri dell'
a., con la conoscenza delle scuole danese e giapponese,
le forme si fanno geometriche e lisce, i legni lucidi, le stoffe in tinta unita;
infine vengono introdotti nuovi materiali, come i metalli per i letti. Per amore
di semplicità e praticità l'uso di quadri, vasellami e tendaggi
viene notevolmente ridotto. Manifestazioni come la Triennale di Milano hanno
l'indiscusso merito di far conoscere a un pubblico sempre più vasto
problemi e soluzioni dell'
a., oggi considerato nella più ampia
accezione di "architettura d'interni". L'ambito problematico che pertiene a
questa rinnovata disciplina contempla anche la creazione di spazi destinati a
edifici pubblici, quali scuole, ospedali, uffici. ║
A. teatrale e
cinematografico: per progettare la scenografia di uno spettacolo teatrale o
di un set cinematografico, ha assunto grande importanza la collaborazione di un
arredatore che sovraintenda alla scelta e alla disposizione di mobili e
suppellettili di scena, al fine di creare un'ambientazione perfettamente
coerente dal punto di vista stilistico e narrativo. Anche questo particolare
aspetto, infatti, è ormai assurto al rango di elemento integrante della
stessa azione teatrale o cinematografica.