Centro in provincia di Novara, a 212 m s/m., sulla sponda
sud-occidentale del Lago Maggiore. Frequentata stazione climatica e di
villeggiatura, capolinea dei servizi di battelli e aliscafi sul lago,
A.
presenta industrie del settore dolciario, dell'abbigliamento, dei profumi, dei
giocattoli, delle materie plastiche e della lavorazione del cuoio. 16.382 ab.
CAP 28041. • St. - In epoca romana
A. fu
una stazione militare posta sulla strada verso la Val d'Ossola e il Sempione.
Durante il Medioevo fece parte della contea di Stazzona e divenne un fiorente
centro commerciale. Nell'XI sec. passò sotto il dominio dell'arcivescovo
di Milano e dal XIII sec. fu sotto la signoria dell'abate del monastero di S.
Salvatore. Nel XII sec. accolse molti fuoriusciti milanesi che lasciarono la
città dopo il saccheggio del Barbarossa. Dopo il 1265 entrò a far
parte dei possedimenti viscontei e vi rimase fino al 1439 quando Filippo Maria
Visconti la cedette in feudo a Vitaliano Borromeo. Rimase ai Borromeo fino al
1743 quando venne annessa al Regno di Sardegna in seguito al Concordato di
Worms. Più tardi entrò a far parte della Repubblica Cisalpina e
successivamente del Regno d'Italia. • Arte -
A. è famosa per l'enorme statua in rame dedicata a S. Carlo
Borromeo (nato ad
A. nel 1538), posta su una collina a 2 km dalla
cittadina. Eretta tra il 1690 e il 1697 su un modello di Cerano, è alta
23,4 m ed è posta su un piedistallo alto 16,7 m. Attraverso una
lunghissima scala interna è possibile salire fino alla testa della
statua, da dove si può ammirare un suggestivo panorama.
A.
conserva inoltre una chiesa romanica dedicata ai santi Gratiniano e Felino
(nella quale è custodita una tavola del Bergognone), la collegiata
rinascimentale di S. Maria, la chiesa della Madonna di Piazza del XVI sec. e la
casa del Podestà del XV sec.