Stats Tweet

Aria.

Mus. - Forma musicale, generalmente vocale, ma anche strumentale, di tipo strofico. Con il termine si designa, in particolare, un brano per voce solista articolato in diverse sezioni. La parola a. cominciò a essere usata già verso la fine del 1400 nelle composizioni a più voci, dove una melodia si ripeteva a ogni strofa, emergendo dalla trama polifonica. Solamente a partire dal 1600 il termine acquistò il pieno significato che ancor oggi gli si attribuisce. L'a. divenne l'elemento fondamentale, tanto nel melodramma quanto nell'oratorio e nella cantata, della vocalità drammatica, sotto il nome di "Grande a.". Formata in origine da due sole parti, A e B, non tardò ad acquistarne una terza, detta da capo, soprattutto con Luigi Rossi e Alessandro Scarlatti. Il da capo riprendeva il motivo della prima parte. Durante l'esecuzione delle a., i cantanti facevano sfoggio di virtuosismi, arricchendo la melodia con trilli, vocalizzi e altre acrobazie canore. Spesso l'a. veniva preceduta da un "recitativo" che preparava l'atmosfera espressiva. Nel corso dell'Ottocento i compositori scrissero sulla partitura gli eventuali abbellimenti che il cantante doveva eseguire, per evitare che quest'ultimo, come spesso invece accadeva, esagerasse nei suoi virtuosismi esibizionistici. Benedetto Marcello mise alla berlina quella che era diventata una vera mania dei cantanti: nel suo libro Il teatro alla moda, egli compone una dura satira di quel mal costume. Oltre a quelle contenute nei melodrammi, negli oratori e nelle cantate, furono chiamate a. anche particolari melodie che erano fine a se stesse, come l'a. di corte, l'a. popolare, l'air à boire e così via. All'interno dei melodrammi stessi, si usava distinguere le a. a seconda del loro carattere; c'erano così le a. di bravura, di mezzo carattere, di portamento, e l'a. cantabile. In teatro l'a. veniva spesso accompagnata dal solo clavicembalo, con la presenza del maestro al cembalo. Soltanto più tardi, l'accompagnamento venne fornito dall'orchestra. Del tutto indipendente dall'a. vocale, in quanto non fu assolutamente influenzata da questa forma musicale, è l'a. strumentale, la quale trasse origine dalla canzone francese del Cinquecento.