(dal latino
argentum). Metallo di colore bianco e con
splendore caratteristico che si trova in natura e si estrae principalmente
dall'argentite, dalla pirargirite, dalla stromeyerite e dalla luna cornea. Il
suo simbolo chimico è
Ag. Fra tutti i metalli, è quello che
conduce meglio l'elettricità. Il suo peso atomico è di 107,88, il
numero atomico è 47, fonde a 960,5 °C e bolle a 2.212 °C; il
suo peso specifico è di 9,33 e la sua densità è pari a 10,5
g/cm
3. I suoi principali isotopi stabili sono: 107 Ag, 51,80% e 109
Ag, 48,15%. Fuso, può assorbire 20 volte il suo volume, che poi
però perde di colpo a freddo (rocciamento). Altre sue importanti
caratteristiche sono la particolare duttilità e malleabilità (in
questo è secondo solo all'oro), nonché l'ottima
conducibilità termica, oltre a quella elettrica già evidenziata.
La particolare malleabilità dell'
a. consente di ottenere lastre
dallo spessore di 3 millesimi di mm, trasparenti alla luce. All'aria non si
ossida né a caldo né a freddo, ma si annerisce per la formazione
superficiale di solfuro di
a.; non è intaccabile dagli acidi
deboli a freddo, eccezione fatta per l'acido nitrico. L'
a. forma, col
piombo, con lo zinco e con il mercurio, leghe utili per la sua estrazione dai
minerali (
a. nativo, argentite, proustite, pirargirite, luna cornea).
Infatti, il metodo più diffuso di estrazione è il processo Parkes,
secondo cui il piombo fuso a basso tenore d'
a. (0,2 - 0,5%) viene
trattato con zinco, che permette l'estrazione della gran parte dell'
a.
contenuto nel piombo. Durante il processo di raffreddamento della massa fusa, la
lega costituita da zinco e
a. solidifica più velocemente del
piombo e può così essere separata dal bagno. Si ottiene quindi un
piombo argentifero molto ricco che per coppellazione dà l'
a. Vi
sono altri due metodi per estrarre l'
a. Il primo è il metodo per
amalgamazione, secondo il quale il minerale polverizzato viene trattato con il
mercurio (che scioglie l'
a. sotto forma di amalgama) e quest'ultimo viene
distillato. Il secondo è il metodo per liscivazione, consistente nel
trasformare in un sale solubile l'
a. e nel precipitarlo poi con metalli o
reattivi. L'
a., comunque sia estratto, non è mai puro e deve
essere affinato mediante elettrolisi. ║
Composti di a.: il cloruro
(AgCl) è un precipitato biancastro derivante dal nitrato con acido
cloridrico; il bromuro (AgBr), di colore giallo, è impiegato nelle
emulsioni fotografiche; sempre nel campo della fotografia trova largo impiego il
nitrato (AgNO
3); il fluoruro (AgF) è assai solubile in acqua;
lo ioduro (AgI) è, al contrario, particolarmente insolubile, come anche
il solfuro (Ag
2S). Il
nitrato, in particolare, si trova in
commercio in bastoncini piuttosto fragili, motivo per cui viene conservato in
astucci. Trova applicazione in campo medico-farmacologico per uso interno ed
esterno, in pillole di 1 cg, misto ad argilla bianca o caolino. Insieme alla
paraffina si adopera in casi di diarrea, in diverse affezioni dello stomaco,
nell'epilessia. Per uso esterno è adoperato come caustico in tre diverse
specie: puro, sotto il nome di
pietra infernale; mescolato con una
quantità limitata di nitrato di potassio (e si ha allora il
caustico
indurito) e mescolato col nitrato di potassio nelle proporzioni di 1:2
(
caustico attenuato). Sempre esternamente, trova applicazione anche la
sua soluzione acquosa che si prepara con acqua distillata, poiché le
sostanze saline e le materie organiche che si trovano nell'acqua decomporrebbero
il sale d'
a. La pietra infernale viene impiegata in genere come
coagulante e antisettico, per esempio per cauterizzare morsicature di animali
quali le vipere, i cani idrofobi, ecc. Il caustico indurito serve a distruggere
escrescenze carnose, porri, granulazioni esuberanti, ecc., purché non si
trovino intorno agli occhi, come avviene nel tracoma, nel qual caso occorre far
uso del caustico attenuato. Si può arrestare l'azione del nitrato
d'
a. semplicemente bagnando la parte con una soluzione di cloruro sodico
(il comune sale da cucina); esso infatti decompone il nitrato in un precipitato
di cloruro e in nitrato di sodio. Tra gli altri preparati dell'
a.
ricordiamo l'
ossido, una sostanza bruna che si ottiene trattando una
soluzione di nitrato d'
a. con soda e potassa caustica. È poco
solubile nell'acqua, cui conferisce una reazione alcalina. Il precipitato
recente si scioglie in ammoniaca, lasciando, dopo l'evaporazione, dei sali di
ammoniuro d'
a. che, secchi, esplodono al minimo sfregamento. Si chiama
anche
a. fulminante e fu scoperto da Berthollet (1788). Il già
citato
ioduro, oltre che essere un buon astringente ed emostatico,
risulta efficace anche nella cura della congiuntivite causata da raffreddore
comune. Per la fabbricazione degli oggetti di argenteria
(V.) si usa normalmente una lega con rame (80% di
a. e 20% di rame) e lo stesso legante si usa anche per la coniazione di
monete. Ancora in medicina, l'
a. si usa in alcune apparecchiature e nella
messa a punto di leghe dentarie. Nell'industria in generale, trova impiego come
catalizzatore nelle reazioni chimiche (per esempio ossido di etilene da etilene
e aria). ║
Giacimenti minerari: più della metà della
produzione totale di
a. proviene dall'America, e in particolare dal
Messico, dal Canada, dagli Stati Uniti, dal Perù, dalla Bolivia e dal
Cile. • Econ. - Fin dai tempi più antichi
l'
a., come l'oro, è stato usato come principale mezzo di scambio;
la sua monetazione risale alla civiltà greca, e in particolare al VII
sec. a.C. Da allora, l'
a. è stato usato fino alle soglie del
nostro secolo, in alcuni periodi in regime di monometallismo (come nel
Medioevo), in altri in regime di bimetallismo, in particolare tra il XIII e il
XIX sec. In tale arco di tempo il rapporto di scambio tra oro e
a. rimase
piuttosto stabile, non essendo determinato dalla produzione dei metalli,
bensì da un lato dall'autorità degli Stati e dall'altro da
particolari meccanismi di autoregolazione e di circolazione monetaria. Oggi
l'
a. non definisce più l'unità monetaria ma, dato il suo
notevole valore intrinseco, rimane comunque un accumulatore di ricchezza.