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Aratro.

Strumento agricolo per rompere e rovesciare il terreno. Il corpo lavorante è costituito dal vomere, a forma di triangolo o a ferro di lancia, da un dentale, provvisto di due versoi di legno, e di una o due stegole che consentono la guida; nell'a. semplice questi organi sono simmetrici mentre negli a. speciali i corpi lavoranti sono leggermente modificati in relazione al lavoro da svolgere. I tipi di a. attualmente in uso si differenziano in base al sistema di attacco alla motrice e alle caratteristiche dell'utensile applicato. I principali tipi d'a. sono: l'a. ordinario, che compie il solo rivoltamento del terreno che lavora, l'a. speciale, che provvede a più lavorazioni contemporaneamente, l'a. a trampolo, con l'estremità anteriore della bure sostenuta da una rotella, l'a. a carretto, provvisto di un avantreno che sopporta l'estremità anteriore della bure, l'a. voltorecchi, che esegue il rovesciamento sia nel senso del moto dell'a., generalmente a destra, sia in senso opposto, l'a. a bilanciere, costituito da due a. rivolti l'uno verso l'altro, l'a. a sedia, adatto alla trazione meccanica e l'a. polivomere con più organi operatori. • St. - Le origini dell'a. sono antichissime. Le prime testimonianze del suo utilizzo risalgono ai Sumeri e agli Egizi e si datano al IV millennio a.C. Nella sua forma più antica era costituito da un bastone con la punta rivolta in avanti legato all'estremità di un palo che serviva alla trazione, effettuata dall'uomo; da questo tipo, chiamato "a chiodo", diffuso prevalentemente nelle zone montane, si arrivò ad attrezzi più razionali, trainati da animali, provvisti di organi a struttura più complessa e forniti di strumenti per la guida; le modifiche interessarono particolarmente il corpo lavorante, trasformato in uncino, punta di lancia o triangolo, e il tipo di materiale utilizzato fino a passare dal legno indurito ai metalli. In epoca relativamente recente, l'a. si è trasformato in una vera e propria macchina complessa; le maggiori novità sono quelle americane, datate agli inizi del XIX sec., come l'a. multiplo, in grado di scavare contemporaneamente 10-20 solchi trascinato da una poderosa trattrice, l'erpice multiplo, la seminatrice a dischi, la zappatrice, ecc.; i maggiori progressi nel campo della meccanizzazione agricola furono conseguiti dall'America del Nord, sulla spinta delle immense terre da colonizzare e della scarsa mano d'opera a disposizione, fino ad arrivare alla prima mietitrice, ideata da Mac Cormick nel 1831.