(dal greco
apostéllo: invio). Nel Nuovo
Testamento, i discepoli di Gesù Cristo inviati ad annunciare il messaggio
del Vangelo. Si può pensare anche a una influenza della parola ebraica
shaliah, che indicava chi era mandato in missione. La missione sarebbe
stata assegnata agli
a. dopo la risurrezione del Cristo: quindi gli
a. sono coloro che avendo visto Cristo risorto e avendo ricevuto lo
Spirito Santo annunciano il verbo cristiano. Sul numero degli
a. non si
è sicuri e varie sono le notizie che si ricavano dal Nuovo Testamento.
Per Luca (Luca 6, 14-15) gli
a. erano dodici (un
a. per ognuna
delle 12 tribù d'Israele) ed erano quelli che avevano seguito
l'insegnamento di Gesù: Simone detto Pietro, Andrea suo fratello;
Giacomo, col fratello Giovanni; Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di
Alfeo, Simone Cananeo, Giuda lo Zelota e Giuda Iscariota. Questo è
l'elenco dato nel Vangelo di Matteo (10, 2), mentre in quello di Luca (6, 12) si
parla di un Giuda di Giacomo al posto di Taddeo, e Simone il Cananeo viene
designato come lo Zelota, come si legge anche in Atti, 1, 13. Secondo Paolo il
gruppo degli
a. era invece più numeroso ed egli stesso si
considerava inviato dal Risorto pur non avendone seguito l'insegnamento. Gli
a. avevano il compito di reggere la nuova Chiesa, di diffondere il
messaggio dell'imminente regno di Dio, condividendo le sofferenze del Cristo per
essere poi essi stessi glorificati. • Icon. -
Fin dai primi secoli dell'arte cristiana si diffusero le immagini degli
a. Tra i secc. III e IV si propagò l'immagine degli
a.
attorno a Gesù, vestiti con tuniche e con mantelli e con in mano il
rotulo (catacombe romane, Santa Prudenziana a Roma, S. Lorenzo a Milano). Nel IV
sec. vennero rappresentati simbolicamente come agnelli o colombe. In seguito
l'immagine si uniformò a quella del filosofo antico di aspetto senile con
barba e con in mano il rotulo e talvolta il simbolo del martirio. Ricorrente,
è soprattutto nel Rinascimento, la scena dell'ultima cena.