La coscienza delle proprie percezioni, cioè la
riflessione che sta alla base degli atti conoscitivi.
• Filos. - Per Cartesio e Leibniz l'
a.
è la conoscenza chiara e distinta. Kant distingue l'
a. empirica,
cioè l'atto per mezzo del quale le rappresentazioni sono presenti al
soggetto, dall'
a. trascendentale, l'atto per mezzo del quale il soggetto
è cosciente della sintesi unitaria e oggettiva delle rappresentazioni
stesse. • Psicol. - Utilizzato in passato con
diversi significati da vari autori, è oggi passato in disuso.
Abitualmente si intendeva per
a. la coscienza vivida e chiara di un
oggetto, raggiunta attraverso un processo di percezione e attenzione. In
particolare, importante per la psicologia dell'educazione fu il concetto di
a. sviluppato da Herbart nella prima metà del XIX sec.; secondo
questo autore, l'
a. è l'atto con cui le idee vecchie accolgono e
assimilano le nuove, formando un tutto unico: l'
a., dunque, dipenderebbe
dall'esperienza.