(dal greco
apologéomai: parlo in mia difesa)._
Scienza della attestazione, dimostrazione e difesa razionale di tutto quanto si
riferisce alla religione. ║
A. cattolica: parte della teologia che
ha come scopo la dimostrazione del valore del fatto religioso contro i non
credenti e la dimostrazione contro i cristiani non cattolici che la Chiesa
romana è la sola fondata da Gesù Cristo.
• Encicl. - L'
a. si sviluppò nei
primi secoli dell'era cristiana. I più celebri apologisti del II sec.
furono Quadrato e Aristide, Atenagora, San Giustino, Teofilo, Ireneo di Smirne.
Questi autori scrissero brevi trattati in lingua greca, in difesa della
religione cristiana per difenderla contro le accuse dei pagani. L'
a. in
lingua latina si diffuse in particolare nel periodo delle persecuzioni. Tra le
opere più significative si ricordano l'
Octavius di Minucio Felice
e l'
Apologeticum di Tertulliano. Altri autori furono Clemente
Alessandrino, San Cipriano, Arnobio, Lattanzio, Commodiano, Eusebio di Cesarea e
Agostino. Nel Medioevo furono scritte la
Summa catholicae fidei contra
gentiles (per la conversione dei Musulmani) di San Tommaso d'Aquino e
Pugio fidei adversus Mauros et ludeos (1278) di Raimondo Martini. Durante
i secc. XVII e XX l'
a. fu influenzata dal razionalismo e tentò di
conferire alla fede un fondamento razionale. In questo periodo si distinsero
personaggi quali Bossuet, Pascal, il vescovo anglicano Berkeley. Tra le opere
del XIX sec. vanno ricordate
Il genio del Cristianesimo di Chateaubriand,
Le conferenze del padre Lacordaire, gli
Studi filosofici sul
Cristianesimo (1842-45) di Auguste Nicolas.