Nome di tre ghiottoni romani, vissuti rispettivamente ai
tempi di Silla, Tiberio e Traiano. Il secondo pare abbia divorato in cibi 100
milioni di sesterzi. Rimasto con 10 milioni si uccise per timore di non poter
più soddisfare i piaceri della gola. È generalmente identificato
con
Marco Gavio A., il gastronomo romano vissuto sotto Augusto e Tiberio,
e considerato l'autore del
De re coquinaria, testo concernente la
gastronomia romana, opera da molti critici ritenuta redatta da più
autori. È considerato l'inventore della cosiddetta
salsa d'A., o
Esca Apicii, condimento molto usato dai Romani e da cui viene il moderno
scapece.