Area di alta pressione atmosferica delimitata da un sistema
di isobare, chiuse intorno a una regione che rappresenta il punto di massima
pressione (
centro dell'a.), di valore crescente verso il centro. Il
termine origina dalle caratteristiche termodinamiche e meteorologiche di queste
aree, che sono opposte a quelle delle aree cicloniche (V.
CICLONE). Nella zona centrale dell'
a. le correnti d'aria hanno un
moto discendente (
subsidenza) e rotatorio, in senso orario nell'emisfero
Nord, in senso antiorario nell'emisfero Sud, accompagnato, soprattutto nelle
zone basse, a una componente di moto divergente dal centro. Gli
a. non
hanno caratteri ben definiti come i cicloni e anche la loro dinamica è
molto più modesta; determinano tempo stabile, temperature stazionarie e
debole circolazione di venti. Possono essere caldi o freddi, a seconda che il
loro centro sia più caldo o più freddo della loro periferia;
questa condizione lascia spazio a un intenso irraggiamento diurno e notturno,
determinando così temperature molto basse in inverno e molto alte in
estate. Gli
a. possono interessare zone molto ampie, in quanto
fissi o
permanenti (come l'
a. delle Azzorre), o zone
più ristrette, dette
promontori, incuneate fra due cicloni, in
quanto
mobili. Durante l'inverno, ad esempio, l'Italia si trova
normalmente stretta fra l'
a. caldo delle Azzorre e uno freddo
russo-siberiano (semipermanente in quanto proprio solo del semestre freddo). La
frequenza del protendersi dell'uno o dell'altro dei due verso il Mediterraneo
centrale determina il verificarsi di inverni rigidi o miti.