(dal latino
antenna: stilo). Asta, palo di lunghezza
variabile, per sostenere stendardi o bandiere. •
Telecom. - Insieme di elementi radioelettrici di trasduzione finalizzati alla
trasmissione (
a. trasmittente) o alla ricezione (
a. ricevente) di
radioonde. Nel primo caso l'
a. trasforma l'energia ad alta frequenza,
fornita da un trasformatore, in un campo elettromagnetico di onde che si
propagano nello spazio. Nel caso opposto l'azione dell'
a. consiste nella
riduzione delle onde elettromagnetiche captate a segnale elettrico, poi
applicata a un radioricevitore. In teoria ogni
a. potrebbe svolgere
entrambe queste funzioni; in pratica però, ad eccezione degli apparecchi
ricetrasmettitori portatili, si preferiscono mantenere due classi distinte, per
cui le
a. riceventi funzionano da collettori, mentre quelle emittenti da
radiatori. Le
a. sono costituite da: un elemento di accoppiamento, che
permette il massimo trasferimento di energia grazie all'adattatore di impedenza,
una linea di trasmissione per il trasporto dell'energia dall'elemento ricevente
al radioricevitore, o, nel caso opposto, dal trasmettitore all'elemento
radiante. Nei ricetrasmettitori portatili o nelle
a. destinate a mezzi
mobili e perciò di piccolo ingombro, il trasmettitore e/o il
radioricevitore sono collegati direttamente all'elemento radiante e/o ricevente.
Al contrario, negli impianti fissi e col crescere della potenza e delle
dimensioni, linee di trasmissione ed elementi di accoppiamento diventano
indispensabili. La corrente ad alta frequenza, inviata dal trasmettitore
all'elemento radiante, per effetto dell'induzione di un campo elettromagnetico
esterno, può propagarsi in onde
progressive o
stazionarie.
Nel primo caso l'energia fluisce in modo unidirezionale da un capo all'altro del
sistema, nel secondo l'energia si trasmette lungo l'elemento radiante e si
riflette alla sua estremità generando onde stazionarie di corrente e di
tensione contemporaneamente. L'elemento radiante è così posto in
risonanza, purché la sua lunghezza fisica
L sia pari a metà
della lunghezza d'onda λ o ad un multiplo intero
di λ/2. L'elemento radiante a mezz'onda è
comunemente chiamato
dipolo e costituisce l'elemento base dei sistemi
radianti o riceventi in risonanza. Se
L =
2 h è la
lunghezza del dipolo irradiante (corrispondente circa alla lunghezza
dell'
a.) e
I è la corrente efficace che lo percorre
(supposta uniforme), la potenza irradiata è data in Watt dalla
formula:
P =
RiT2ove
T
è il periodo, mentre la costante
Ri è detta
resistenza di radiazione dell'
a. e
vale:
Ri =
800(2
h2)/
λ2Se
si considera il dipolo alla stregua di un conduttore percorso da corrente
alternata, se ne può definire la
reattanza X, che è legata
alla
impedenza d'ingresso Z dalla
relazione:
X =
¾
Z
cotgΩ
essendo
Ω calcolabile
dalla:
Ω
= 360
(
h/
λ)
L'impedenza
Z è poi legata alla tensione
E e alla corrente
I dalla
legge di Ohm: Z=
E/I. Per avere dunque una corrente massima, e
perciò un miglior funzionamento dell'
a., si devono ricercare le
condizioni per cui
X sia uguale a
O. Una tale condizione si
realizza per una semplice infinità di valori di
Ω, essendo ovviamente impossibile annullare
Z. Questa serie di valori è data
da:
Ω =
m
(π/2);
m = 1, 3, 5,
...
Quando
m assume il valore
uno, il dipolo si dice
eccitato in fondamentale, ed emette un'onda di
lunghezza:
λ
0
= 4
h;
quando
m = 3,5 ecc.
emette delle frequenze superiori, e viene detto
eccitato in armonica. Lo
studio della propagazione di un campo elettromagnetico di questo tipo presenta
delle analogie con quello di onde stazionarie di tipo
acustico
(V.), in quanto sono formalmente identiche le
equazioni differenziali applicabili al campo acustico e a quello
elettromagnetico. Un caso comune di
a. aerea è quella detta
di
Marconi: un capo del conduttore è collegato elettricamente alla
terra; questa assume allora l'ufficio di mezzo dipolo, onde la lunghezza
effettiva, del conduttore può essere ridotta alla metà, o meglio,
la R
i viene ridotta alla metà del suo valore. Per le
trasmissioni radiofoniche sulle onde medie il tipo di
a. aerea
maggiormente in uso è un conduttore verticale sostenuto da un cavo
(tramite un isolante) teso fra due pali o tralicci. Spesso però si adotta
la soluzione più economica di trasformare un pilone intero in
un'
a. (
pilone autoirradiante); in questo caso si hanno due
soluzioni: pilone isolato da terra ed eccitato alla base ovvero pilone in
contatto elettrico con la terra, eccitato a un'altezza opportuna. Tutti i metodi
per ottenere un'irradiazione direzionale, che consente di ottenere gli stessi
risultati con l'impiego di minore potenza, sfruttano un'interferenza fra le onde
emesse da diversi dipoli, che possono essere
attivi (cioè eccitati
direttamente) o
passivi (cioè eccitati di risonanza). Per la
realizzazione di ponti radio, per quella di grandi impianti per l'ascolto di
segnali di satelliti artificiali o per le comunicazioni via satellite, sono oggi
utilizzate le cosiddette
a. paraboliche. Sono composte da un riflettore
(costituito essenzialmente da una superficie metallica) paraboloide di
rotazione, nel cui fuoco è posto il dipolo irradiante. Per le
comunicazioni spaziali è in uso anche l'
a. Cassegrain, in cui il
dipolo, posto dietro il riflettore principale, irradia verso un riflettore
più piccolo, che a sua volta rinvia le onde a quello principale, secondo
una disposizione analoga a quella adottata nei teleobiettivi a specchio usati
nella fotografia. Le
a. di ricezione dei programmi televisivi sono in
generale
unidirezionali come quelle paraboliche, cioè possono
ricevere solo segnali che giungono con una definita direzione e senso, ma non
nel senso opposto. Sono quasi tutte derivate dal tipo dell'
a. Yagi,
quindi composte da un dipolo attivo, una bacchetta metallica dritta e interrotta
al centro, oppure ripiegata su se stessa (collegata ai terminali del cavo di
discesa coi due capi dell'interruzione nel primo caso, con le due
estremità nel secondo) e da uno o più elementi passivi - sempre
costituiti da bacchette metalliche - paralleli a quello attivo, detti
direttori. L'elemento che segue immediatamente il dipolo ha funzioni di
riflettore. L'elemento attivo ha una lunghezza leggermente superiore (2% circa)
a λ/2, mentre gli altri leggermente minore
(2÷3% circa) di λ/2; la distanza fra i vari
elementi è minore o uguale al quarto di lunghezza d'onda. Il dipolo
semplice (sia lineare che ripiegato) è ovviamente bidirezionale, mancando
di riflettore. Sono diffusi anche impianti collettivi di
a., costituiti
da un'
a. tipo Yagi più grossa del comune, completata da un
preamplificatore; il cavo di discesa alimenta più prese poste in
parallelo, su ognuna delle quali può essere inserito un televisore. Oggi
sono di uso quasi universale le
a. a nucleo di ferrite, costituite da un
prisma di ferrite (o altro materiale ad alta permeabilità magnetica)
attorno al quale è avvolto un conduttore sorretto da una copertura di
materiale plastico: questo tipo di
a. è in uso nelle comuni radio
portatili a transistor, in quanto, per la sua compattezza, può essere
incorporata nell'apparecchio stesso. Sugli aerei attrezzati per il volo
strumentale e su molti altri la ricevente è dotata di un'
a. a
telaio, costituita da un conduttore avvolto in parecchie spire, ma le cui
estremità sono collegate direttamente al ricevitore. Queste
a. si
dicono pertanto anche
chiuse, in contrapposizione a quelle
aperte
di cui si è detto prima, e, caratterizzate da una forte
direttività, compattezza e insensibilità alle perturbazioni
atmosferiche, hanno larga applicazione in
radiogoniometria. Un'
a.
a telaio accoppiata a una verticale permette di conoscere la direzione e il
senso in cui si propagano le onde, e quindi l'individuazione di una
trasmittente. Un'altro tipo di
a. fortemente direzionale è quella
a tromba, che deve necessariamente avere dimensioni maggiori della
lunghezza d'onda e perciò si impiega esclusivamente nel campo delle
microonde, ma non comprendendo alcun elemento risonante, può essere usata
vantaggiosamente con diverse lunghezze d'onda. Ancora direzionale è
l'
a. ad angolo, in cui il riflettore è costituito da due fogli
metallici uniti a diedro di ampiezza opportuna; il dipolo eccitatore è
posto sul piano che biseca il diedro. L'
a. a elementi collinari è
composta da due dipoli eccitati in fase e posti uno sul prolungamento
dell'altro; i campi si sommano solo in certe direzioni e si sottraggono in
altre, determinando così direzionalità. Se i due dipoli sono
posizionati verticalmente l'
a. prende il nome di
a. Franklin.
L'
a. dielettrica ottiene prestazioni fortemente direzionali sfruttando la
costante dielettrica (relativa) maggiore dell'unità posseduta da alcuni
materiali. • Mar. - Asta delle imbarcazioni a
vela, a cui viene fissato il lato maggiore della vela latina di forma
triangolare, posta trasversalmente all'albero maestro. Per quanto riguarda le
imbarcazioni a vela, comunque, viene definita
a. ogni asta trasversale a
un albero, sia essa orizzontale o inclinata. Sulle navi da carico lo stesso nome
è dato al braccio mobile, che può ruotare attorno all'albero per
sollevare (mediante funi collegate ad argani) i carichi da alloggiare nella
stiva. • Costr. - Aste verticali che compongono
un ponteggio provvisorio, con funzione portante. Sono collegate fra loro da
altre aste orizzontali e oblique che hanno il compito di sostenere il piano di
lavoro e di impedire lo sbandamento laterale della struttura. Nei casi
più semplici sono di legno, unite con chiodi o piattine di ferro, ma per
lo più vengono utilizzate
a. in tubi di acciaio, collegate con
opportuni morsetti stretti da bulloni. • Zool. -
Appendici cefaliche, mobili e articolate, caratteristiche di alcuni artropodi. I
crostacei ne posseggono due paia (inserite sul secondo e terzo segmento
encefalico), i miriapodi e gli insetti un solo paio (site sul secondo segmento
encefalico). La mobilità fornita a questi organi da specifici muscoli,
consente l'esplorazione dello spazio circostante e l'individuazione di eventuali
ostacoli da parte dell'animale. In generale le
a. sono sede delle
più importanti funzioni sensitive (olfatto, tatto e, talvolta, udito), ma
in alcuni casi si sono verificati adattamenti ad altre mansioni come, in taluni
crostacei, quella locomotoria.
Antenna parabolica per la programmazione televisiva ad alta definizione