Nell'uomo e nella maggior parte degli animali, orifizio
terminale dell'intestino retto per mezzo del quale le materie fecali sboccano
all'esterno. • Anat. - L'
a. si trova a
livello del perineo, regione anatomica formata dalle parti molli fibromuscolari
che limitano, chiudendola, l'apertura inferiore del bacino. Attraverso
l'
a. vengono espulse le feci. L'orifizio termina con lo
sfintere
anale, un muscolo il cui tessuto costituito da fibre circolari concentriche;
quando agiscono i premiti addominali questo si allarga in modo tale che
l'orifizio anale, che in condizioni di riposo è un'apertura virtuale,
diventi un'apertura reale attraverso la quale si attua la defecazione.
• Patol. - L'
a. dell'uomo è
soggetto ad affezioni di varia natura. Fra queste le diverse forme di proctite,
infiammazione del retto a volte causata da infezione gonococcica; il prolasso,
consistente nella estroflessione di una parte di intestino retto attraverso
l'orifizio anale, spesso causato da stitichezza; le ragadi, ulcerazioni lineari
che si irradiano a ventaglio o a raggiera dal contorno dell'apertura anale; le
fistole anorettali, minuscoli canali di formazione patologica che richiedono
l'intervento chirurgico; gli ascessi perianali spesso di origine tubercolare; i
tumori. ║
A. preternaturale o
chirurgico: orifizio
artificiale effettuato chirurgicamente sulla parte inferiore sinistra
dell'addome quando, per grave affezione dell'ultimo tratto del retto, le feci
non devono o non possono fuoriuscire lungo la via anale naturale. Può
essere temporaneo o permanente; a tale operazione si ricorre qualora siano
necessari interventi demolitivi sul colon, sul retto o sull'
a. stesso.
• Zool. - Negli invertebrati inferiori non
esiste un
a. in quanto la digestione, essendo intracellulare, avviene
attraverso le pareti delle cellule che tappezzano la cavità gastrale. Nei
platelminti esiste il
celenteron, ossia la cavità gastrovascolare,
che può comunicare con l'esterno per mezzo della bocca ma non mediante
l'
a. che manca totalmente. Gli ascidiacei sono i primi invertebrati nei
quali appare l'apertura anale. L'orifizio anale, situato all'estremità
opposta a quella in cui si apre la bocca, si riscontra soltanto a partire dai
nemertei e rappresenta l'estremità terminale del tubo digerente.
L'
a. si apre nell'estremità del corpo opposta a quella della bocca
nei nematodi, negli oligocheti, negli irudinei, nei tardigradi, nei
pentastomidi, nei molluschi. Tra gli aracnidi soltanto alcune specie di acari
sono sprovviste di
a. Esiste sempre, invece, negli scorpioni e nei ragni.
Negli insetti adulti l'orifizio anale rappresenta l'estremità
dell'intestino retto. Nei cefalopodi il retto si ripiega anteriormente
terminando con l'apertura anale. Tra gli echinodermi soltanto i crinoidi
presentano l'
a. sulla stessa faccia dove si apre la bocca, così
come si riscontra negli echinoidi. Negli urocordati si ha l'apertura cloacale.
Anche alcuni vertebrati sono dotati di apertura cloacale e non di
a.
perché dispongono di una cloaca nella quale sboccano l'intestino e le vie
urinarie e genitali. In quelli provvisti di
a. esiste una seconda
apertura (orifizio uro-genitale). Tra i vertebrati dotati di cloaca citiamo gli
anfibi, i rettili, gli uccelli. Tra i mammiferi la cloaca è presente
soltanto nei monotremi; in essi, però, essa non riceve il liquido
seminale, ma solo l'urina e i rifiuti della digestione. Tutti gli altri ordini
dei mammiferi comprendono specie provviste di apertura anale, destinata soltanto
all'eliminazione delle feci, e di un'apertura uro-genitale.