Narrazione cronologica che registra gli avvenimenti anno per
anno. Gli
a. costituiscono la prima forma di storiografia; se ne trovano
testimonianze presso tutti i popoli antichi, fin dagli albori della loro storia.
Della civiltà babilonese sono giunte fino a noi cronache risalenti al XVI
sec. a.C., mentre sappiamo che in Assiria era stata redatta una storia
sincronica che copriva i secoli dal XV all'VIII e che era conservata nella
biblioteca di Assurbanipal. Esistono inoltre
a. della civiltà
ittita e numerose opere storiografiche dell'Estremo Oriente. Per quanto riguarda
la civiltà romana, inizialmente il compito di redigere gli
a.
spettava ai pontefici, che annotavano i fatti principali su apposite tavole
imbiancate dette
tabulae dealbatae. L'annalistica acquistò poi un
particolare valore letterario tra il III e il II sec. a.C. con compilatori quali
Fabio Pittore, Cincio Alimento, Postumio Albino, Acilio Glabrione. A partire da
123 a.C. l'uso delle tavole fu abolito dal pontefice massimo P. Muzio Scevola,
il quale, inoltre, è ritenuto l'autore di ottanta libri di
a.
(
Annali Massimi) ricavati dalle tavole stesse. Tra gli annalisti di epoca
successiva si ricordano inoltre Calpurnio Pisone, Cassio Emina, Licinio Macro,
Sempronio Asellione, Claudio Quadrigario, Celio Antipatro, Valerio Anziate. Nel
Medioevo furono i monasteri gli unici centri di elaborazione di resoconti
storiografici: benché rozze e meramente elencatorie, le loro compilazioni
annalistiche restano l'unica testimonianza della storia del tempo. Prezioso, ad
esempio, il materiale documentario tramandatoci da Gregorio di Tours sugli
esordi della Monarchia dei Franchi. Col tempo, però, anche la rudimentale
formula annalistica adottata da monasteri, vescovati, corti feudali e comuni
conobbe una graduale evoluzione, che comportò l'aggiunta di
approfondimenti sulla politica, la vita mondana e il costume: nasceva
così un nuovo genere storiografico, la
cronaca, esemplificato
dagli
A. genovesi di Caffaro. Nei secoli successivi la denominazione di
a. è stata attribuita a vaste raccolte di documenti storici, come
gli
Annali d'Italia di L.A. Muratori.