Popolazione composta da Angli, Iuti e Sassoni, che invase la
Britannia nel V sec. • St. - Di origine
germanica, gli
A. giunsero in Inghilterra in diverse ondate, a partire
dal V sec., e vi si stanziarono restandone i dominatori fino all'arrivo dei
Normanni nel 1066. I primi a sbarcare sul suolo inglese furono gli Iuti, nel
449. Essi provenivano dallo Jutland e dalle isole Frisone e, capeggiati da
Hengis e Horsa, colonizzarono l'isola di Wight, la zona meridionale dello
Hampshire e fondarono il regno di
Kent. Successivamente, nel 491,
giunsero i Sassoni, provenienti dall'Holstein, che, capeggiati da Aella e Cissa,
fondarono dapprima il regno del
Sussex, poi, nel 500, il regno
dell'
Essex, cui seguì, nel 519 il regno del
Wessex, con il
quale completarono la colonizzazione dell'Inghilterra meridionale. Nel
frattempo, a partire dal 500, anche gli Angli, provenienti dalla foce dell'Elba,
erano sbarcati sull'isola e nei quaranta anni che seguirono diedero origine ad
altri tre regni: l'
East-Anglia, la
Northumbria, e la
Mercia, dislocati nella parte centrale e settentrionale dell'Inghilterra.
Si venne così a formare un'eptarchia anglosassone che vide una continua
alternanza della supremazia dei diversi regni: dopo un primo periodo di
supremazia del Kent, fu la volta della Northumbria che, durante il regno di
Edwin (617-633) conobbe un periodo di grande prosperità. Fu proprio
durante il regno di Edwin che il Cristianesimo si diffuse tra gli
A.,
nonostante papa Gregorio Magno avesse provveduto già da qualche decennio
(597) a inviare missionari (tra cui S. Agostino) sul suolo inglese. Le
popolazioni anglosassoni, infatti, data la loro origine germanica, erano pagane
e praticavano la magia. Vestigia della precedente dominazione celtica e romana
erano rimaste in territorio britannico anche sotto forma di isole di culto
cristiano, ma gli
A. avevano preferito ignorare la cosa restando legati
alle proprie tradizioni. La conversione di re Edwin, invece, segnò
l'inizio della cristianizzazione delle popolazioni anglosassoni e nel 664 a
Whitby fu tenuto un sinodo, presieduto dal re Oswy di Nothumbria, nel quale fu
deciso, però, che la religione da seguire sarebbe stata quella di Roma e
non quella dei gruppi di fedeli autoctoni che si erano progressivamente
allontanati dalla liturgia romana. Dal 700 all'800 fu la Mercia a detenere il
potere; il re più importante di questo periodo fu Offa (757-796), al
quale si deve la costruzione di un famoso terrapieno ancora esistente, lungo 270
km, che segnava il confine tra la Mercia (l'odierna Inghilterra) e il Galles.
Alla morte di Offa il regno del Wessex conquistò il predominio sugli
altri regni e lo mantenne per circa un secolo. Durante quel periodo gli
A. dovettero difendersi dalle incursioni delle popolazioni scandinave.
Questi guerrieri, noti con il nome di Vichinghi, iniziarono a saccheggiare le
coste dell'Inghilterra circa nel 790 e si limitarono a rapide incursioni fin
verso l'852. Successivamente si stanziarono in diverse località da cui
iniziarono la conquista dei territori anglosassoni. Nell'866 presero York,
seguita dalla Mercia orientale, dall'East-Anglia e dall'Essex. Si volsero poi
alla conquista del Wessex, da poco governato dal re Alfred. Egli oppose una
strenua resistenza ai Vichinghi e, dopo un periodo di alterne vicende,
riuscì a ottenere una vittoria decisiva nella battaglia di Edington
(878). Poche settimane dopo i Vichinghi, capeggiati da Guthrum, si arresero e
con il trattato di Wedmore accettarono di sospendere le incursioni e di
ritirarsi nelle terre dell'Inghilterra orientale concessegli da Alfred
(
Danelaw); inoltre Guthrum accettò di farsi battezzare. Il regno
di Alfred (che fu soprannominato
il Grande), oltre che dalle vittorie sui
Vichinghi, fu caratterizzato da un grande progresso culturale e sociale. Egli
infatti fu un sovrano particolarmente "illuminato": si occupò di redigere
un nuovo codice legale; si fece promotore di una campagna di alfabetizzazione
del suo popolo ordinando che alcuni testi, allora scritti solo in latino,
venissero tradotti in inglese e traducendone alcuni egli stesso; iniziò
la compilazione di un Storia dell'Inghilterra dalla conquista romana (I sec.
a.C.) ai suoi giorni (
Anglo-Saxon Chronicle) e continuata poi dai suoi
successori. Il X sec. vide la supremazia del regno sassone, che tuttavia,
nonostante alcuni validi sovrani quali Edward il Vecchio (901-924) e Aethelstan
(924-939), suo figlio, non riuscì a opporsi alla nuova ondata di
espansione vichinga. Infatti, alla morte del re sassone Ethelred lo
Sconsigliato, nel 1016, i Vichinghi riuscirono a conquistare l'Inghilterra sotto
la guida di Canuto il Danese. Il dominio vichingo non durò a lungo: i
successori di Canuto si rivelarono incapaci di governare e la corona
tornò a un sovrano anglosassone del Wessex, Edward il Confessore
(1042-1066). Egli era figlio di Ethelred II e di una donna normanna ed era stato
allevato in Francia. Divenuto re d'Inghilterra, mantenne comunque stretti legami
con la Francia, tanto che, non avendo eredi diretti, avrebbe promesso la sua
successione a William di Normandia, un nobile francese. Tuttavia alla sua morte
il Consiglio di nobili anglosassoni che presiedeva le incoronazioni
(
Witan) stabilì che la corona dovesse invece passare ad Harold
Godwinson, il nobile del Wessex più vicino al re in ordine di importanza.
Questa decisione provocò una dura reazione da parte di William, il quale
radunò un esercitò e, attraversata la Manica, sbarcò ad
Hastings nel settembre 1066. L'esercito di Harold, che aveva appena combattuto
al Nord contro una nuova incursione vichinga, non fu in grado di sostenere
l'attacco dei Normanni i quali avanzarono fino alle porte di Londra. Nel
dicembre 1066 William fu incoronato re d'Inghilterra ponendo quindi termine al
dominio anglosassone sull'isola. • Dir. - Date
le loro origini germaniche assai radicate, gli
A. mantennero vive, anche
nell'esercizio del diritto, le loro tradizioni. Inizialmente il diritto era di
tipo popolare (
folcriht), esercitato cioè da tribunali popolari i
quali, pur essendo presieduti dal re, potevano emettere giudizi inappellabili.
Inoltre il re era affiancato da un Consiglio di nobili (
witan) che aveva
il compito di eleggere e deporre il sovrano e di consigliarlo nelle sue
decisioni. Successivamente, l'accrescersi del potere monarchico (a partire dal
IX sec.) portò a un sempre maggiore accentramento del potere giudiziario
nelle mani del re, con la conseguente decadenza del
folcriht e il sorgere
dell'interpretazione del delitto come di un atto lesivo della pace del re (primo
responsabile dell'ordine pubblico) e quindi da lui stesso punibile. I primi
codici legali fecero la loro comparsa tra il VI e il VII sec. (prima di allora
le leggi venivano tramandate oralmente) e subirono poi diversi rimaneggiamenti
con il trascorrere dei secoli e il susseguirsi dei re. La suddivisione in classi
sociali era molto rigida: al vertice vi erano i nobili (
thane), che per
essere tali dovevano possedere del terreno in quantità non minore di un
limite stabilito; seguivano i contadini (
cheorl), uomini liberi che
possedevano piccoli appezzamenti di terreno; infine vi erano gli schiavi
(
threal), generalmente prigionieri di guerra o criminali, che non avevano
possedimenti di alcun genere, ma talvolta potevano riottenere la libertà
acquistandola. Grande importanza aveva la famiglia (
mund), che era
considerata il primo nucleo della società anglosassone. Il suo potere si
estendeva fino a parentele di quinto e sesto grado e ciascun individuo era
tenuto a sottomettersi alla volontà del capofamiglia (
mundbora),
ricevendone in cambio protezione e aiuto. Strettamente connesso al concetto di
famiglia era il diritto di faida (
fahde) secondo il quale se un membro
della famiglia veniva ucciso, il diritto di vendetta spettava a tutta la sua
famiglia e si esercitava contro l'intera famiglia dell'uccisore. Successivamente
questa usanza venne sostituita con il pagamento alla famiglia di un guidrigildo
(
wergeld) che copriva non più solo il caso di omicidio, ma anche
qualsiasi altro danno fisico arrecato alla vittima. Venne così a crearsi
una sorta di tariffario che prevedeva un
wergeld più o meno
oneroso a seconda della posizione sociale della vittima o della parte del corpo
danneggiata. • Ling. - La lingua degli
A.
(definita anche
antico inglese in quanto rappresenta lo stadio di
sviluppo più primitivo dell'inglese), è suddivisibile in tre
grandi aree dialettali corrispondenti alle aree colonizzate dalle tre
tribù degli Iuti, dei Sassoni e degli Angli. Nelle regioni meridionali e
sud-occidentali si diffuse il
sassone occidentale che si sviluppò
in due fasi, arcaica e tardiva, a cavallo del regno di re Alfred (IX sec.). Gli
Iuti diffusero nei loro territori il cosiddetto
dialetto del Kent, mentre
l'
anglico, importato dagli Angli, si distinse in
merciano (usato
nella zona compresa tra il Tamigi e l'Humber) e in
northumbrico (a Nord
del fiume Humber). Poiché gli
A. colonizzarono l'Inghilterra
successivamente alle colonizzazioni celtica (V sec a.C.) e romana (I sec a.C.),
la lingua anglosassone ricevette l'influsso di entrambi i linguaggi. L'influenza
celtica è verificabile ad esempio nella toponomastica (parole come
London o
Thames sono di origine celtica), mentre il latino ha
lasciato senza dubbio tracce molto più evidenti, sia sotto forma di
elementi lessicali (
wine da
vinum, vino;
cheese da
caseus, formaggio;
street da
strata, strada_), sia sotto
forma di calchi linguistici. Anche le invasioni delle popolazioni scandinave
esercitarono un'influenza sull'evoluzione della lingua anglosassone, sia dal
punto di vista lessicale (ad esempio il verbo inglese
to take, prendere,
deriva dallo scandinavo
tacan, non dall'anglosassone
niman), sia
dal punto di vista fonetico (la parola inglese
gift, dono, deriva la sua
pronuncia dalla fonetica scandinava poiché altrimenti avrebbe
palatalizzato la gutturale). • Lett. - Le radici
della cultura anglosassone affondano nella tradizione germanica delle saghe e
dei canti di guerra tramandati oralmente di generazione in generazione. Le prime
testimonianze letterarie poetiche risalgono al V sec., ma i manoscritti
attraverso i quali ci sono giunte (
Codex Exoniensis, Codex Vercellensis,
Cotton Vitellius, Junius Ms.) sono tutti posteriori al X-XI sec.
Inizialmente la poesia anglosassone era pagana e di tipo lirico o epico; ne sono
esempi le elegie
Il navigatore,
L'errante,
Il lamento di
Deor,
L'esiliata. Molto famoso è il
Beowulf, poema
epico composto intorno all'VIII sec. in versi allitterativi, che segna
già la fusione dello spirito germanico col Cristianesimo. Inoltre, con la
conversione al Cristianesimo delle genti anglosassoni, assume grande importanza
anche la poesia religiosa, tramandataci dagli amanuensi dei vari monasteri.
Poemi di carattere religioso sono attribuiti a Caedmon (VII sec.), e alla sua
scuola, i cui versi avevano il probabile intento di volgarizzare le Sacre
scritture, e a Cynewulf (VIII sec.), alla cui epoca appartengono anche i poemi
Andrea,
Il sogno della Croce,
I fati degli Apostoli,
La
Fenice. Formalmente la poesia anglosassone è caratterizzata dal metro
allitterativo senza rima, tipico della poesia germanica, dall'uso di un lessico
proprio, dalla ripetizione di motivi e dall'uso di particolari metafore o
perifrasi descrittive, dette
kennings, che inizialmente costituivano veri
e propri indovinelli, divenendo poi cifre del linguaggio poetico. La prosa
a. ebbe invece uno sviluppo piuttosto tardo e nacque nell'ambito della
corte del re del Wessex, Alfred il Grande (IX sec.) che, dopo aver arrestato
l'invasione danese, promosse un grande rinnovamento culturale e politico.
Tradusse egli stesso il
De consolatione philosophiae di S. Boezio,
stimolò la traduzione di
Historia ecclesiastica gentis Anglorum di
Beda,
Cura Pastoralis di Gregorio Magno e avviò infine la
redazione della
Cronaca Anglosassone, opera di carattere storico che fu
poi continuata fino al 1154. Dopo la conquista normanna la letteratura
anglosassone sopravvisse nei monasteri fino al XII sec., poi si fuse con quella
inglese (V. GRAN BRETAGNA).
• Arte - L'arte anglosassone si sviluppò
nelle isole britanniche a partire dal V sec. e viene indicata con il nome di
iberno-sassone per includere nella produzione anche le forme artistiche
sviluppatesi in Irlanda. Il primo influsso artistico che gli
A.
assorbirono fu quello dell'arte celtica, che arricchì il repertorio
espressivo anglosassone (intrecci, motivi a scale, decorazioni geometriche,
fregi zoomorfi) con elementi diversi (calligrafia elaborata, decorazioni a
spirale o a tromba). Questa fusione è testimoniata, ad esempio, dal
tesoro della nave sepolcrale di Sutton Hoo (VII sec.), che mostra anche influssi
bizantini e scandinavi. A partire dal VII sec. la cristianizzazione delle
popolazioni anglosassoni portò nuovi influssi anche nell'arte, sia
provenienti dalla tradizione mediterranea, sia da quella irlandese. Questi nuovi
apporti si concretizzarono soprattutto nella produzione di miniature: il
Libro di Durrow (680 circa), che presenta motivi decorativi sia
anglosassoni che irlandesi; il
Libro di Lindisfarne (698 ca.), accanto a
una elaborata decorazione zoomorfa di tipo anglosassone presenta ritratti degli
evangelisti di ispirazione italo-greca. A questo stesso periodo risalgono anche
le monumentali croci di pietra scolpite, di cui le più note sono la
Croce di Ruthwell (690), in Scozia, e la
Croce di Bewcastle, nel
Cumberland. Nei secc. VIII e XI l'arte anglosassone si diffuse ed
esercitò la sua influenza anche sul continente europeo, grazie ai monaci
missionari sassoni e irlandesi. Nel IX sec., invece, le incursioni vichinghe
frenarono ogni slancio creativo, ma l'arte anglosassone visse comunque un ultimo
periodo di splendore proprio durante il regno di re Alfred: vi fu un ritorno ai
richiami mediterranei, con figure classicheggianti, e vennero assorbiti anche
elementi dell'arte carolingia (
Gioiello di re Alfredo, in oro, cristallo
e smalto;
Tesoro di Trewhiddle, decorato con figure zoomorfe stilizzate).
Inoltre gli influssi della scuola carolingia si concretizzarono nella nascita,
anche in Inghilterra, di due centri miniatori di ispirazione carolingia, a
Winchester e a Canterbury. Per quanto concerne l'architettura anglosassone, le
informazioni sono assai scarse a causa dell'usanza di costruire edifici in
legno. Rimangono solo sette chiese in muratura (VII sec.) nell'Inghilterra
sud-orientale, che mostrano chiari influssi bizantini e siriaci e una chiesa a
Brixworth (Nothamptonshire), più tarda, a struttura
basilicale.