Figlia di Eezione, re di Tebe. Moglie di Ettore. Moglie
ideale e sposa fedele, rappresenta la poesia del focolare domestico.
• Lett. - La sua figura appare in pochi versi
dell'
Iliade che ne ritraggono il carattere e la forza morale rendendola
la antitesi di Elena. Nella tragedia omonima di Euripide la sua figura viene
però alterata. Essa viene infatti coinvolta in una serie di avventure (il
tragediografo la fa sposare per la seconda volta, con Pirro o Neottolemo) che ne
cambiano il carattere. Nell'
Eneide Virgilio la fa sposare per la terza
volta, in questo caso rappresentandola come moglie di Eleno. Nella tragedia
Andromaca di Jean Racine, rappresentata nel 1667 a Parigi, viene
ripristinato il carattere originale del personaggio. L'argomento è stato
rinnovato dal sommo poeta francese con meravigliosa introspezione umana e con un
modernissimo senso di condensazione drammatica. Figure colme di valori
psicologici, diventano, nella tragedia di Racine, le due donne,
A. ed
Ermione: l'una soffusa di candore idilliaco; l'altra, tutta vibrante e frenetica
nel suo passionale desiderio di vendetta. Da questa opera vennero tratti
numerosi melodrammi: nel 1724 quello di A. Caldera, nel 1730 quello di A.
Sacchini, nel 1780 quello di A.-E.-M. Gretry e nel 1797 quello di G.
Paisiello.