Commedia di Terenzio, scritta e rappresentata nel 166 a.C.
Secondo la tradizionale formula di Plauto e di Menandro, (modelli di Terenzio
furono infatti le commedie menandree
La donna d'Andro e
La donna di
Perinto), anche in questa opera due padri hanno combinato un matrimonio
d'interesse, mentre i rispettivi figli sono rivolti verso altri amori; e anche
qui vi è il consueto servo intrigante e spregiudicato che cerca di
sistemare le cose in modo da far coincidere gli interessi dei giovani con quelli
dei vecchi. Panfilo ama Glicera, sorella di una donna ora morta proveniente
dall'isola di Andro (il titolo,
A., significa infatti La ragazza di
Andro). Il giovane, dopo averla sedotta, le promette di sposarla, ma rischia di
non poter mantenere la promessa in quanto il padre Simone gli ha già
combinato il matrimonio con la figlia del ricco Cremete, Filomena, alla cui mano
aspira però il giovane Carino. Cremete, informato della relazione,
minaccia di mandare a monte il matrimonio. Nel frattempo Simone organizza delle
nozze false per trarre in inganno e mettere alla prova il figlio, ma il servo
Davo non si fa prendere in giro. I suoi tentativi di aiutare il padroncino
complicano ulteriormente la tragedia. Le sue astuzie rimarrebbero però
senza esito se non sopraggiungesse un vecchio amico di Cremete, Critone. Questi
infatti attraverso un racconto permette che Cremete riconosca in Glicera una
propria figlia perduta da piccola. Caduto ogni ostacolo, Panfilo può
sposare Glicera. A differenza delle commedie dei suoi predecessori, Terenzio
mette meno in evidenza l'astuzia del servo, che sembra piuttosto uno sciocco
intrigante, e preferisce porre al centro della vicenda la figura di Panfilo e il
contrasto tra le generazioni. In questo contrasto inoltre egli elimina il
tradizionale moto di rivolta dei giovani contro l'autorità paterna,
preferendo mostrare sulla scena figli che cercano giudiziosamente di aderire ai
problemi del loro tempo e che si sforzano di costruirsi una vita accanto a
quella dei genitori. Questo maggiore adeguamento a un'epoca di transizione
è tipico di Terenzio.