Comunità autonoma (87.599 kmq; 7.234.873 ab.) della
Spagna meridionale. Situata all'estremo Sud della penisola, confina a Nord con
l'Estremadura e la Castiglia-La Mancha, a Est con la Murcia, a Sud con il Mare
Mediterraneo, a Sud-Ovest con l'Oceano Atlantico (Golfo di Cadice), a Ovest con
il Portogallo. Comprende le otto province di Almeria, Cadice, Cordova, Granada,
Huelva, Jaén, Malaga e Siviglia. Città principali: Siviglia,
Malaga, Cordova, Granada, Jerez de la Frontera, Cadice, Huelva, Almeria,
Algeciras. • Geogr. - L'
A. è
suddivisa in tre regioni naturali distinte da una differente morfologia. A Nord
si trova la Sierra Morena, che divide l'
A. dalla Meseta e culmina a Nord
nella Sierra Madrona a 1.323 m. Al centro vi è la depressione del
Guadalquivir o Betica, formatasi dalle alluvioni del fiume che solca il
territorio da Nord Est a Sud Ovest. Sulla costa atlantica lo stesso fiume si
allarga formando una regione paludosa, detta Marismas, estesa per circa 4.000
kmq. A Sud si estende la Cordigliera Cantabrica composta da catene parallele di
altezza media 2.000 m. I rilievi più elevati sono: la Sierra Nevada, che
raggiunge i 3.478 m con il monte Cerro Mulhacen, le Sierre del Filabres, de
Gador, Arana, de Alhama, Controversa, de Maria e Alhamilla, tutte nella regione
centro-meridionale dell'
A. Nella zona a Nord del bassopiano si incontrano
le Sierre de Arcana, de Tudia, de Los Santos, de Chimorra, Madrona, costituenti
insieme la Sierra Morena. I fiumi più importanti sono: il Guadalquivir
con i suoi numerosi affluenti: l'Odiel, il Tinto, il Guadiamar, il Rio de Rue e
Iva, il Viar, il Bembezar, il Cozna, il Guadalmez (di destra), il Corbones, il
Genil, il Guadajoz, il Guadalbullon (di sinistra). Altri fiumi da menzionare
sono il Guadalete, il Barbate, il Guadalhorce, il Guadalfeo, l'Almeria. I
versanti meridionali della Sierra Morena sono ricchi di laghi. Il clima
dell'
A. è di tipo mediterraneo con inverni miti e con estati calde
(in certe zone la temperatura d'estate raggiunge anche i 45-50 °C).
Caratteristico è il "solano", un vento estivo proveniente dall'Africa.
• Econ. - Il clima e la naturale irrigazione dei
terreni rendono alcune zone dell'
A. tra le più fertili della
Spagna, come il bassopiano e i tratti pianeggianti della provincia di Granada;
altre zone, come la Sierra Morena e la zona di Almeria, sono invece aridissime.
Nel bassopiano, lungo il corso del Guadalquivir, fertilissimo, si coltivano
cereali, canna da zucchero, agrumi, olivi, viti. Sviluppato l'allevamento bovino
e di tori da combattimento. L'agricoltura rappresenta la maggior fonte di
ricchezza della regione, insieme allo sfruttamento delle risorse minerarie
(giacimenti di carbone, ferro, rame, mercurio e manganese); redditizie sono
anche le saline intorno a Cadice. La regione è sede di industrie per la
lavorazione del sughero, di ceramiche, navali, delle costruzioni ferroviarie,
elettrotecniche, cementifere, chimiche. Numerose sono le centrali idroelettriche
e termoelettriche. La pesca e il turismo sono altre voci rilevanti dell'economia
regionale. • St. - Fin dai tempi della
preistoria, l'
A. fu abitata da popolazioni iberiche (Turduli, Bastetani o
Bastli). In epoca arcaica, prima i Tiri venuti dalla Fenicia e poi i Cretesi vi
fondarono delle colonie e chiamarono la regione Tartesso. Più tardi
l'
A. fu occupata dagli abitanti della Focide e da loro fu tenuta fino
all'arrivo dei Cartaginesi, i quali ne fecero la loro prima colonia in
territorio spagnolo (vi fondarono Malaga e Cadice). Nel 209 a.C. i Romani, con
Publio Cornelio Scipione, ne iniziarono la conquista; divenne quindi provincia
romana, con il nome di Betica, sotto l'impero di Augusto (197 a.C.). Quando nel
V sec. d.C. i Vandali calarono dall'Europa settentrionale e occuparono la
Francia e la Spagna, vi fondarono un regno che prese il nome di Vandalusia o
forse Vandalicia, denominazione da cui deriva il nome attuale della regione.
Successivamente occupata dai Visigoti, l'
A. divenne parte del Regno
visigoto, con capitale Toledo. Nel 711 d.C., venne occupata dagli Arabi, che vi
rimasero fino al 1492, lasciandovi indelebili tracce della loro civiltà.
Durante il loro dominio, divisero la regione in quattro regni indipendenti che
avevano come capitali Cordova, Siviglia, Granada e Jaén. Dopo la
"reconquista", diverse comunità di musulmani rimasero in
A. fino
alla deportazione in massa seguita alla loro ribellione contro Filippo II
(1570). In seguito, la storia dell'
A. si identificò quasi
completamente con quella della Spagna. Nel XIX sec. l'
A. fu al centro di
una serie di scontri e di movimenti di riforma e di protesta: nel 1820 si
verificò un colpo di Stato e nel 1860-1873 delle rivolte di contadini e
di gruppi autonomisti. Durante la guerra civile fu subito invasa dall'esercito
franchista. • Arte - L'evoluzione artistica
dell'
A. è assai diversa da quella del resto della Spagna, a causa
delle influenze provenienti dal mondo arabo e dai contatti commerciali con
l'Italia e con le colonie dell'America. Dell'era preistorica ci rimangono alcune
testimonianze dell'arte iberica: animali in calcare, figurine votive in bronzo
che testimoniano la fusione dell'arte primitiva con gli influssi della cultura
greca. Poche sono le tracce della presenza romana giunte fino a noi. Maggiori
sono quelle relative al dominio dei visigoti (chiesa di San Pedro de Alcantara a
Malaga), anche se decisamente superate dalle testimonianze arabe, in seguito
all'invasione musulmana. Risalgono a quest'epoca la Grande Moschea di Cordova
(780-987), la città di Madinat-al-Zahra (936 distrutta nel 1100)
residenza della corte, la Giralda e la torre del Oro a Siviglia (periodo
almohade, XII sec.), l'Alhambra di Granada (arte Nasridi). Contemporaneo fu
anche lo stile
mudejar, arte musulmana commissionata da cristiani
(cappella di San Fernando nella Grande Moschea 1258 e Alcazar a Siviglia). Il
Gotico vi penetrò nel suo aspetto fiammeggiante (cattedrale di Siviglia)
e si fuse poi con lo stile fiammingo che si avverte nella scuola di Cordova. Il
Rinascimento si caratterizza per le influenze dello stile italiano (cattedrali
di Granada e Malaga). Assai fiorente fu la scultura barocca, con eminenti
rappresentanti, quali Alonso Cano e i fratelli Mora. Altrettanto notevole fu la
pittura, rappresentata ancora da Alonso Cano e poi da Velazquez e Murillo. In
seguito, come per le vicende storiche, anche l'arte seguì le sorti del
resto della Spagna. • Folcl. - Danza, musica,
canto e manifestazioni popolari sono gli elementi su cui si basa il folclore
andaluso. Sotto l'aspetto musicale, l'
A. è la regione più
gloriosa della Spagna, e alle sue melodie e ai suoi canti si sono ispirati i
più grandi musicisti spagnoli. Tipico della regione è il
cante
jondo (canto profondo), pieno di fatalismo e di pessimismo esistenziale, da
cui derivano la
seguiriya gitana, suonata dagli zingari, la
playera, canto d'amore e di morte. Il
flamenco, di origine gitana,
è la danza più famosa della
regione.
Portale della Grande Moschea di Cordoba
Veduta dall'alto dell'Alhambra a Granada
Le mura arabe della Macarena a Siviglia
Le mura della fortezza di Malaga
Veduta di Torremolinos, in Andalusia
Cadice: la cattedrale