Città delle Marche e capoluogo della provincia
omonima. La città sorge a 16 m s/m., sulla costa adriatica intorno a
un'insenatura alle pendici del monte Conero. 98.566 ab. CAP 60100.
• Econ. - La fonte principale di reddito
proviene dall'attività commerciale, florida anche in passato. Tuttavia,
pur essendo il porto di
A. uno dei pochi bacini naturali di tutta la
costa adriatica italiana, le potenzialità non sono ancora state
pienamente sviluppate; questo è dovuto, da un lato, alla lentezza nello
sviluppo delle vie di comunicazione terrestri e dell'apparato industriale della
città, dall'altro, allo stato del porto che è ancora dotato di
strutture obsolete, oltre al fatto che i fondali ad esso antistanti sono bassi e
quindi di non facile transito. Le industrie sono rappresentate in primo luogo
dalla cantieristica navale. Sono, inoltre, presenti diverse medie e piccole
imprese nel settore delle costruzioni (laterizi, cemento), della lavorazione del
legno, delle vernici e dei colori, nonché nel settore farmaceutico e
alimentare. Il commercio interessa principalmente i prodotti alimentari (pesce,
vino, cereali) e le importazioni di petrolio destinato al vicino complesso
petrolchimico di Falconara Marittima. Una buona fonte di reddito è
rappresentata anche dal turismo, attratto dalle numerose località
balneari della zona. • St. - Probabilmente
fondata dai Siracusani, sfuggiti al tiranno Dionisio, nel 408 a.C., la
città fu una ricca colonia romana, grazie anche al potenziamento del suo
porto. Essa deve il suo nome al termine greco
ankón (gomito),
usato per indicare la forma dell'insenatura attorno a cui sorge la città.
In seguito appartenne ai Goti e ai Longobardi, quindi entrò a far parte
dei territori della Santa Sede (774). Nell'839 venne devastata dai Saraceni.
Risorse nel XII sec., come comune libero, chiedendo il protettorato
dell'imperatore d'Oriente. Assediata da Lotario II (1137) e dalla truppe del
Barbarossa (1167) e dalla flotta veneziana (1173), la città resistette
eroicamente, riuscendo in tal modo a conservare la sua libertà. In
seguito ebbe un periodo di intenso sviluppo dal punto di vista commerciale e
della crescita demografica, che perdurò fino all'avanzata turca nei
Balcani. Nel 1532, sotto Clemente VII, fu occupata e annessa agli Stati
Pontifici. Dopo un primo periodo di ulteriore decadenza, la città risorse
commercialmente, come porto franco, sotto Clemente XII e Benedetto XIV. Nel 1797
fu occupata dai Francesi, i quali poi dovettero difenderla dalla seconda
coalizione anti-napoleonica. Dal 1813 al 1815 fu sotto Murat; passò poi
agli Austriaci, che la riconsegnarono al papa; si sollevò nel 1831 contro
il Governo pontificio. I tumulti furono sedati dagli Austriaci, ai quali nel
1832 subentrarono i Francesi, che vi rimasero sette anni. La città fu
riconquistata in favore dell'Italia nel 1860, dal generale Fanti. In seguito fu
una base militare navale. Bombardata sia durante la prima guerra mondiale che
nel corso della seconda, venne rapidamente ricostruita. Nel 1972 vu devastata da
un grave terremoto. • Arte - La parte vecchia
della città, che dal porto sale inerpicandosi sulle pendici del monte
Guasco, è ricca di monumenti romani. Tra questi ricordiamo l'Arco di
Traiano a una fornice (II sec. d.C.). Notevoli sono anche la cattedrale di San
Ciriaco (XI-XII sec.), costruita sui resti di un tempio italico, il Palazzo del
Senato (XIII sec.), la Loggia dei Mercanti, opera dell'architetto Giorgio da
Sebenico, l'Arco Clementino (1738), opera di Vanvitelli, il quale, oltre a
realizzare altre opere di abbellimento della città, si dedicò
anche all'ampliamento e all'ammodernamento del porto.
A. ospita anche il
Museo Nazionale delle Marche, con numerose testimonianze di epoca picena,
gallica, etrusca e romana. La parte nuova della città si è estesa
sulle colline e negli avvallamenti tra il monte Guasco e l'Artagno. ||
Provincia di A. (1.940 kmq; 442.658 ab.): si estende nella parte centrale
delle Marche, dalla costa adriatica fino all'Appennino. Confina a Nord con la
provincia di Pesaro e Urbino, a Sud con quella di Macerata, a Ovest con l'Umbria
e ad Est si affaccia sull'Adriatico. Prevalentemente montuosa e collinosa,
è solcata da alcuni fiumi a regime irregolare (Esino, Musone e Misa).
L'economia si basa sull'agricoltura (viti, frutta, olivi, ortaggi, frumento,
barbabietole da zucchero); viene praticato anche l'allevamento del bestiame. I
centri principali sono: Senigallia (turismo, industria della carta), Falconara
Marittima (turismo, industria petrolchimica, aeroporto), Fabriano (carta e
ceramiche).
Piazza del Plebiscito ad Ancona
Ancona: Arco di Traiano
Vista del porto di Ancona