(dal greco
anatémno: taglio, seziono, divido).
Scienza che studia la morfologia degli organismi e i rapporti degli organi fra
loro. A seconda dell'oggetto di studio si distinguono l'
a. umana, che si
occupa dell'organismo umano, l'
a. comparata, che studia e confronta
forme, strutture e funzioni dei vari organismi animali, e l'
a. vegetale,
che studia la morfologia delle piante. • Biol. -
A. umana: costituisce una delle parti più importanti della scienza
medica e il fondamento per lo studio della patologia. Si divide in varie
branche: normale, patologica, generale, descrittiva, topografica, chirurgica. ||
A. normale: studia l'organismo in condizioni di normalità
biologica. ||
A. patologica: analizza le alterazioni macroscopiche e
miscroscopiche prodotte nei singoli organi e nei tessuti da condizioni morbose;
contribuisce a diagnosticare i vari processi morbosi mediante esami istologici o
biopsie e accerta anche le cause di morte avvalendosi di analisi
post
mortem (
autopsia). ||
A. generale o
sistematica: studia
la conformazione esterna, la struttura interna, i rapporti e lo sviluppo dei
vari organi del corpo, raggruppandoli in sistemi suddivisi per funzione,
indipendentemente dalla loro localizzazione all'interno del corpo (sistema
respiratorio, circolatorio, digerente, ecc.). A seconda delle tecniche di
indagine, si parla di
a. macroscopica, che si occupa delle strutture
visibili a occhio nudo, attraverso l'osservazione esterna o interna;
a.
microscopica e
ultramicroscopica, che si basano sull'impiego di mezzi
ottici ed elettronici di osservazione;
a. radiologica che, attraverso la
radiologia, consente di effettuare ricerche sul corpo vivente e quindi sugli
organi funzionanti. ||
A. descrittiva: analizza la forma e la struttura
degli organi non suddivisi in sistemi, bensì raggruppati per funzioni.
Comprende l'osteologia (studio delle ossa), l'artrologia (articolazioni),
l'angiologia (vasi sanguigni), la neurologia (nervi), la miologia (muscoli). ||
A. topografica: studia analiticamente le diverse regioni anatomiche,
sulla base di una ripartizione stratigrafica che individua, in ogni distretto
corporeo, un piano cutaneo, uno connettivale sottocutaneo, uno aponeurotico, uno
muscolare e infine il piano osseo. ||
A. chirurgica: studia le anomalie
prodotte su organi e apparati dalle malattie per la cui risoluzione si richiede
un intervento chirurgico, individuandone i sintomi e le modalità di
intervento. • Encicl. - Il nome
a. deriva
dalla tecnica di indagine, la dissezione, che ha rappresentato in passato il
principale mezzo di studio e che ancora oggi, benché affiancata da
metodologie più moderne, riveste un'importanza fondamentale. Frammentarie
conoscenze anatomiche si riscontrano presso tutti i popoli preistorici, a
testimonianza dell'interesse che da sempre l'uomo ha nutrito per questa materia.
Le prime nozioni furono acquisite per via empirica, attraverso la medicazione di
ferite, l'imbalsamazione dei cadaveri (soprattutto presso gli Egizi) e la
pratica dei sacrifici, sia animali sia umani, attuati da auguri e aruspici
(donde il nome di
a. aruspicina). Ma fu solo nel mondo greco che questa
scienza cominciò a svilupparsi in maniera sistematica: la più
antica opera di
a. è attribuita al filosofo Alcmeone da Crotone
(VI sec. a.C.) e, un secolo dopo, la sua strada fu proseguita dal medico
Ippocrate. La ricerca anatomica si basava però a quel tempo quasi solo
sull'osservazione degli animali. Si deve attendere la scuola medica alessandrina
del III sec. a.C. per trovare i primi studi veramente scientifici, basati sulla
dissezione di cadaveri umani. I trattati degli alessandrini Erofilo ed
Erasistrato andarono quasi interamente perduti, salvo alcuni frammenti, che
furono trascritti nelle citazioni di Galeno. L'opera di Galeno di Pergamo (II
sec. d.C.) costituisce una tappa fondamentale della storia dell'
a. e
della medicina. Non potendo studiare direttamente il corpo umano, perché
la pratica della dissezione umana era vietata per motivi religiosi, Galeno
compì le sue ricerche sugli animali, sia mediante la dissezione dei
cadaveri, sia, per la prima volta, mediante vivisezione. Galeno riuscì
così a identificare la forma e le funzioni di gran parte delle strutture
anatomiche, e le sue conoscenze, derivate dall'osservazione degli animali,
vennero considerate valide anche per l'uomo, dando vita a quel sistema
anatomico-fisiologico che fu ritenuto valido fino alla scoperta dei meccanismi
della circolazione del sangue (XIV sec.). Si deve arrivare all'XI sec., con la
scuola salernitana, per assistere al fiorire dell'
a. moderna: solo allora
il testo di Galeno venne abbandonato e l'oggetto anatomico fu trattato,
osservato e descritto obiettivamente. L'italiano L. Mondino de' Liuzzi (secc.
XIII-XIV) fu il primo a rioperare la dissezione di un cadavere umano a scopo di
studio. Il belga Andrea Vesalio (XVI sec.) gettò le basi di una ricerca
aliena da pregiudizi dottrinali o filosofici. Dopo di lui molti altri
ricercatori proseguirono sulla sua strada descrivendo i vari organi e apparati.
Marcello Malpighi (XVII sec.) fondò l'
a. microscopica:
utilizzò per la prima volta in modo sistematico il microscopio, che lo
portò a individuare le strutture interne dei principali organi, quali
polmoni, reni, cervello, e alla scoperta della circolazione capillare. Giovan
Battista Morgagni (XVIII sec.) pose le basi della moderna
a. patologica.
Nel corso della prima metà del XIX sec. si ebbe uno sviluppo notevole
dell'
a. microscopica. • Zool. -
A.
comparata: branca della biologia che studia la diversità delle forme
delle varie specie animali attraverso la ricerca e la classificazione delle
somiglianze e delle differenze esistenti tra le rispettive strutture anatomiche.
• Bot. -
A. vegetale: branca della
botanica che studia la struttura morfologica degli organismi vegetali, a livello
sia macroscopico che microscopico.