Raccolta di 62 poesie greche, composte a imitazione delle
Odi di Anacreonte da uno o più poeti, vissuti probabilmente tra il
I sec. a.C. e il IV sec. d.C. Gli argomenti preferiti sono quelli di Anacreonte:
vino e amore; ma assolutamente diverse sono le caratteristiche di forma, di
metrica e di ispirazione. Come scrive C.O. Müller, nelle
A. sono
svolti in uno stile grazioso e facile e con dilettevole semplicità molti
luoghi comuni (la gioconda vecchiaia, le lodi di Cupido e del vino, la potenza e
le astuzie dell'amore), ma queste generalità non si riferiscono a persone
e avvenimenti particolari e non possono conciliarsi col carattere delle poesie
di Anacreonte tutte fresche di vita. Inoltre le parti principali delle
A.
hanno forma di antitesi e di epigrammi e l'amore vi è rappresentato come
un piccolo fanciullo maligno che si fa gioco del genere umano, idea sconosciuta
all'arte antica. Infine la lingua è volgare e prosaica, la verseggiatura
monotona e senz'arte, e talvolta persino difettosa. Queste osservazioni valgono
per tutta la raccolta, benché si notino grandi differenze tra le varie
odi, alcune delle quali sono eccellenti nel loro genere, e altre chiaramente
inferiori per stile, lingua e composizione dei versi. Le prime appartengono
forse al periodo alessandrino, le altre al tempo del declinare del paganesimo.
Le
A. vennero edite per la prima volta nel 1554 da Henri Estienne. Esse
suscitarono l'interesse di P. Rosnard che ne fece uno stile, un vero e proprio
genere letterario che ebbe immediata diffusione in Europa. Le
A. ebbero
un'immensa fortuna soprattutto nel periodo dell'Arcadia. Fu G. Chiabrera a
introdurle in Italia, mentre tra le più celebri vi sono quelle di
Vittorelli, che le imitò nelle sue
Anacreontiche ad Irene e nelle
Anacreontiche a Dori. In Francia P. Rosnard fece proseliti diffondendo il
genere per tutto il Seicento. Successivamente esso ritornò poi in auge
alla fine del XVIII sec. con A. Chenier. In Inghilterra il genere fu praticato
da A. Robert Greene nel Seicento e nel Settecento da Ben Johnson e da Th. Carew.
Nella letteratura tedesca si parla addirittura di un
gruppo di
anacreontici che influenzarono anche l'opera giovanile di F.G. Klopstock. In
Russia anche A. Puskin scrisse liriche di tale genere, seguendo l'orientamento
della società letteraria
Arzamsi.