Città (708.835 ab.) dell'India, nel Punjab
occidentale, 50 km a Est di Lahore. • Econ. - La
sua posizione sulla Grand Trunk Road ne fa un importante nodo stradale e
ferroviario con il Pakistan e il Kashmir e un attivo centro di traffici, sede di
importanti industrie tessili (cotone, lana, seta), alimentari, meccaniche,
chimiche, della gomma, del vetro e della ceramica; fiorente anche l'artigianato
(lavorazione di pelli, tappeti e metalli preziosi). Notevole centro culturale.
• St. -
A. fu fondata nel 1674 dal quarto capo
spirituale dei Sikh, Guru Rām Dās, divenendo la
città santa di quella setta. Distrutta nel 1761
dall'imperatore moghūl Shah Alam, fu
ricostruita nel 1802 per volontà di Ranjit
Singh, che nel 1809 vi stipulò il trattato che definiva i confini tra
domini inglesi e Stato dei Sikh. Ciò nonostante, nel 1846 i Sikh,
sconfitti, furono costretti a porsi sotto il protettorato britannico. Il nome di
A. è tristemente famoso per il massacro perpretratovi nel 1919,
quando un gruppo di soldati britannici, al comando del generale R. Dyer,
spararono senza preavviso su una folla di diecimila persone, riunite
pacificamente, uccidendo trecento seguaci di Gandhi e ferendone più di
mille. • Arte - L'arte dei
Sikh, influenzata da quella musulmana, fonde
elementi dello stile dei Rājput-Prahara con elementi classici dei
Moghūl, dai quali riprende aspetti tipici dell'architettura imperiale. Un
esempio significativo di quest'arte è il famoso
Darbar Sahib (o Tempio d'oro; XVI sec.).