Composto chimico organico che presenta nelle sue molecole
uno o più gruppi amminici (
¾NH
2) e uno o più
gruppi carbossilici (
¾COOH). Una prima classificazione
degli
a. viene fatta in funzione della posizione relativa del gruppo
amminico rispetto al gruppo carbossilico. La formula generale di un
a.
varia secondo questa classificazione. Gli -
a., cioè gli
a.
in cui il gruppo amminico e il gruppo carbossilico sono legati allo stesso atomo
di idrogeno, sono i più importanti, dato che si ottengono dall'idrolisi
delle proteine e sono quindi i costituenti fondamentali delle cellule di tutti
gli organismi viventi. • Encicl. - Nel XIX sec.
furono compiuti i primi studi sugli
a. Nel 1806 i chimici francesi P.J.
Robiquet e N.L. Vaquelin isolarono dal succo degli asparagi l'
asparagina,
ammide dell'acido aspartico. Nel 1810 l'inglese W.H. Wollaston isolò la
cistina e nel 1820 il chimico francese H. Braconnot isolò la
glicerina e la
leucina dai prodotti di idrolisi delle proteine. Il
chimico tedesco J. von Liebig dimostrò come gli
a. fossero i
costituenti delle proteine e impostò i primi studi sul metabolismo dei
composti azotati. ║
Nomenclatura: la nomenclatura degli
a.
si richiama a quella degli acidi carbossilici sostituiti; il gruppo amminico
è indicato con un numero o con una lettera dell'alfabeto greco per quanto
riguarda la sua posizione, oltre che con il prefisso
ammino. La maggior
parte degli
a. viene indicata con un nome tradizionale, che nulla ha a
che vedere con quello normalizzato. A volte si usa una nomenclatura mista,
indicando col nome tradizionale l'acido e con la posizione numerica o alfabetica
la presenza del sostituente amminico. ║
Stato naturale: gli
a. sono molto diffusi in natura come costituenti delle proteine, quindi
combinati fra loro, e anche come acidi liberi, siano essi prodotti di
decomposizione delle proteine o sostanze presenti nei tessuti viventi, che
servono a queste sintesi delle proteine stesse. Acidi liberi si trovano anche
nel terreno, prodotti dalla decomposizione di sostanze organiche o anche
sintetizzati da certe piante come fissazione dell'azoto. Le
proteine e
alcuni
ormoni sono dei
polipeptidi, cioè delle molecole
composte da un certo numero, di solito elevato, di molecole di
a. legate
fra loro con il cosiddetto
legame peptidico -CONH. Questo legame si forma
fra le molecole di due
a. per reazione fra il gruppo amminico di una e il
gruppo carbossilico dell'altra: si ha una
condensazione con eliminazione
di una molecola d'acqua. Negli organismi viventi gli
a. possono essere
presenti in quantità diverse secondo la loro funzione. Alcuni (l'acido
glutammico, l'acido aspartico e i loro derivati) giocano un ruolo fondamentale
nei processi in cui interviene l'azoto, e sono quindi alquanto abbondanti. Altri
invece vengono utilizzati dall'organismo (che li assorbe attraverso il cibo o li
sintetizza) per sintetizzare le proteine e altri composti; questi composti sono
in generale presenti nei tessuti viventi con tenori assai bassi. Questo fa
ipotizzare un delicato e sensibilissimo meccanismo di regolazione in base al
quale ogni organismo sintetizza solo gli
a. che gli servono e nell'esatta
quantità che gli serve per la costruzione delle proteine. Esiste una
retroazione di tipo chimico per cui la quantità di
a. formata
agisce direttamente sul meccanismo della sua formazione. Quando un
a.
è presente in concentrazione troppo bassa, la sua sintesi viene
stimolata; viceversa se esso è presente in eccesso la sua sintesi viene
ritardata. Negli organismi viventi sono poi presenti numerosi
a. che non
entrano nella costituzione delle proteine (per l'uomo citiamo la -alanina,
l'acido amminoadipico, l'acido -amminoburritico, la citrullina, la creatina, la
omoserina, la ornitina, la taurina). Sulla funzione di questi
a. liberi
esistono diverse teorie discordanti; la più accreditata è che
siano prodotti intermedi della decomposizione di certe altre sostanze,
a.
compresi, oppure prodotti intermedi della formazione di certe sostanze diverse
dalle proteine. ║
Separazione e analisi: gli
a. sono
raramente allo stato libero e quasi mai allo stato puro. Generalmente per
l'analisi di questi acidi o anche delle proteine è necessario procedere a
un frazionamento della loro miscela. Dalle proteine gli
a. si ottengono
per
idrolisi, cioè per rottura dei legami peptidici a mezzo di
acqua. L'idrolisi è necessaria per poter determinare la natura delle
proteine in esame, per poterle cioè trasformare nella miscela di
a. da frazionare. Una volta ottenuta una miscela di
a., questi
vengono frazionati e riconosciuti attraverso analisi strumentali, metodi
chimici, microbiologici o enzimatici. ║
Metodi di preparazione: i
principali metodi di preparazione degli
a. sono i seguenti: 1)
Amminazione di acidi alogenati. Si tratta di una reazione di sostituzione
di un atomo di alogeno (ad esempio cloro) con il gruppo amminico, secondo lo
schema:

La
reazione si può compiere sia con ammoniaca liquida che in soluzione
acquosa. 2)
Amminazione riducente dei cheto-acidi. La reazione avviene
bene solo sugli -cheto-acidi e porta naturalmente ad -
a. Questa reazione
avviene in presenza di ammoniaca, per effetto di un catalizzatore riducente (ad
esempio alcoolato sodico); ha un interesse pratico proprio per la preparazione
dell'alanina. 3)
Riduzione di nitroderivati acidi. Questa reazione
è analoga alla precedente ma non è necessaria la presenza di
ammoniaca perché avvenga. 4)
Transamminazione. Questa reazione
consiste in uno scambio dei gruppi funzionali fra un
a. e un cheto-acido;
il primo perde il gruppo amminico e acquista un gruppo carbonilico,
trasformandosi in cheto-acido; il secondo si comporta in modo diametralmente
opposto, trasformandosi in un
a. La reazione avviene secondo il seguente
schema:

Una
simile reazione può servire per preparare un
a. da un altro che
è di più facile sintesi per altre vie. Questa reazione predomina
sulle altre negli organismi viventi. 5)
Idrolisi degli amminonitrili. La
reazione è estremamente facile e si può rappresentare nel seguente
modo:

A
loro volta gli amminonitrili possono essere preparati per diverse vie, a partire
da un acido (o un'aldeide), acido cianidrico e ammoniaca o loro derivati. Questa
reazione può anche essere condotta in uno stadio solo (sintesi di
Strecker) con cloruro di ammonio e cianuro di potassio, in fase acquosa. 6)
Sintesi di Erlenmeyer. Partendo da aldeidi (o acetone) e una
acil-glicina, si ottiene per condensazione un prodotto ciclico che è un
azlattone; per riduzione di questo e successiva idrolisi acida si ottiene
l'
a. Questa reazione è abbastanza generale, e può sfruttare
la reattività del carbonile non solo delle aldeidi, ma anche di altre
sostanze. Questa sintesi è utilizzata anche per la preparazione di
a. contenenti un anello ciclico o eterociclico, eventualmente aromatico.
7)
Sostituzione sull'estere malonico. Questa reazione sfrutta la
reattività degli idrogeni del metilene dell'
acido malonico per
sintetizzare una vasta gamma di
a-
a.
Si parte ad esempio da malonato di dietile (detto
etere malonico); a uno
dei due idrogeni metilenici viene sostituito un gruppo amminico (ad esempio con
un
¼NO
2
operando una riduzione); sull'altro idrogeno si può sostituire un
qualsiasi radicale
R
¼ (ad
esempio una catena alifatica). Da questo prodotto si ottiene un
a-
a.
per decarbossilazione, che elimina uno dei due gruppi
¼COOH
sostituendolo con un atomo di idrogeno. Durante la reazione il gruppo amminico,
molto sensibile, può essere protetto ad esempio con un radicale acilico
che viene poi eliminato per idrolisi durante la decarbossilazione. Questa
reazione è ampiamente sfruttata. ║
Proprietà: gli
a. allo stato puro si presentano in condizioni ambiente come solidi
cristallini, bianchi, generalmente dotati di sapore dolce. Sono composti
alquanto stabili; per riscaldamento non fondono, ma si decompongono a
temperature moderatamente elevate (la maggior parte fra 200 e 300° C). Sono
stabili in soluzione acquosa e, salvo poche eccezioni, anche in ambiente acido o
basico sia a freddo che a caldo. La maggior parte di essi è ben solubile
in acqua; sono invece poco solubili in alcool etilico e in quasi tutti gli altri
comuni solventi organici. Da una soluzione acquosa abbastanza concentrata
possono essere quasi tutti cristallizzati per aggiunta di alcool etilico. Le
loro proprietà fisiche assomigliano più a quelle di sali
inorganici che alla maggior parte degli altri composti organici; in effetti si
tratta di veri e propri sali, anche se un po' particolari. Infatti nella loro
molecola sono presenti almeno un gruppo basico (l'amminico) e un gruppo acido
(il carbossile). Pertanto si ipotizza che allo stato solido essi siano veri e
propri ioni ibridi, dotati sia di una carica negativa che di una carica
positiva; lo stesso ragionamento è applicabile con qualche limitazione
anche allo stato di soluzione acquosa. Le molecole degli
a. tendono
quindi a comportarsi come se il gruppo amminico si trasformasse in gruppo
ammonico quaternario, dotato di una carica positiva, e il carbossile si
trasformasse in ione carbossilico, dotato di una carica negativa. Ciò
equivale ad uno spostamento di un protone (atomo di idrogeno dotato di una
carica positiva) dal carbossile al gruppo amminico. ║
Metabolismo:
gli
a. giocano un ruolo determinante nel metabolismo di tutti gli
organismi viventi. Ogni specie è in grado di sintetizzare un certo numero
di
a. fra quelli di cui abbisogna. Se, come succede per l'uomo,
l'organismo non è in grado di sintetizzare tutti quelli necessari per lo
svolgimento dei suoi processi vitali, quelli che non sintetizza devono essere
ingeriti fra gli alimenti, e vengono detti
a. essenziali; gli altri (che
vengono sintetizzati) sono detti di conseguenza
a. non essenziali.
Nell'uomo gli
a. essenziali sono 8 (nei neonati 9): L-triptofano,
L-fenilalanina, L-lisina, L-treonina, L-leucina, L-metionina, L-isoleucina,
L-valina. Un neonato abbisogna anche di L-istidina. L'apporto di questi
a. all'organismo deve essere equilibrato. La mancanza anche di uno solo
di questi
a. essenziali mette l'organismo nella condizione di non poterne
utilizzare nessuno. Gli
a. non essenziali per l'organismo umano vengono
da esso sintetizzati attraverso una serie di reazioni controllate da accurati
meccanismi di retroazione, in modo che siano preparati nelle esatte
quantità che abbisognano. Tuttavia, nel caso che questi
a. siano
presenti nell'alimentazione, la biosintesi viene quasi a cessare e l'organismo
preferisce assumerli dagli alimenti, risparmiando quindi energia. La
concentrazione degli
a. utili a un organismo può essere molto
maggiore dentro la cellula che fuori di essa: il rapporto fra le due
concentrazioni può anche essere di uno a mille. Questo fenomeno è
stato spiegato con l'ipotesi che a livello di membrana cellulare siano presenti
degli enzimi (
permeasi) altamente specializzati, in grado di far
penetrare gli
a. all'interno della cellula. Ogni permeasi ha lo scopo di
concentrare nella cellula solo uno specifico
a. (o al massimo due).
Mentre le piante sono in grado di sintetizzare tutti gli
a. di cui hanno
bisogno (e quindi non esistono per loro
a. essenziali) a partire da azoto
inorganico, attraverso le reazioni di
organicazione dell'azoto, animali e
batteri comprendono sia organismi in grado di sintetizzare tutti gli
a.
che gli servono sia organismi incapaci di sintetizzarne. ║
Fabbisogno
di a.: riferendoci al corpo umano, si è già detto quali sono
gli
a. essenziali. Per gli altri amminoacidi non esistono n‚
quantitativi minimi n‚ massimi, dato che, se sono carenti, il corpo
è in grado di sintetizzarli, mentre se sono in eccesso il corpo li
metabolizza per produrre energia o altre sostanze che gli sono utili. Non
è quindi fissata la loro quantità: una normale alimentazione che
contenga quantità sufficienti di proteine è in grado di fornire
all'organismo umano tutti gli
a. di cui ha bisogno.