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Ambrosiano.

(dal latino ecclesiastico ambrosianus, der. di Ambrosius: Ambrogio). Relativo a sant'Ambrogio e, per estensione, a Milano, la città di cui è patrono. • Mus. - Canto a.: complesso di canti della liturgia latina che vennero introdotti da sant'Ambrogio e che, a partire dal VI sec., entrarono a far parte della Chiesa di Milano. Si tratta di un repertorio liturgico che, al pari di quello gregoriano, si è interamente conservato all'interno della Chiesa cattolica ed è tuttora utilizzato, nonostante non avesse avuto in origine grande diffusione. Si deve a sant'Ambrogio il nucleo originario di antifone e inni, mentre l'attuale numero di 30.000 inni e sequenze fu composto nei secoli successivi. Gli inni sono costituiti da poesie formate da otto strofe, composte, a loro volta, da quattro tetrametri giambici ognuna. Composti secondo le regole della metrica quantitativa classica, hanno un andamento accentuativo. Prima di Ambrogio, le composizioni liturgiche avevano un ritmo libero, simile a quello delle salmodie ebraiche. Con l'innovazione di Ambrogio, invece, venne introdotta la metrica classica all'interno della liturgia; fu creata, inoltre, l'antifona (cioè l'alternanza canora del coro maschile e di quello composto da donne e bambini), che sostituì il canto responsoriale (alternanza del coro e del solista). Essa aveva inoltre una struttura altamente melodica e aveva eliminato i vocalizzi, fatto questo che la rendeva più semplifice. • Lit. - Chiesa a.: Chiesa sotto la giurisdizione dell'arcidiocesi di Milano o, più propriamente, che segue il rito a. ║ Liturgia a.: liturgia propria della Chiesa a. e che viene seguita solo nella diocesi di Milano ad esclusione dei vicariati di Monza, Trezzo, Treviglio e delle chiese dei religiosi; è praticata inoltre in 55 parrocchie del Canton Ticino, in una trentina di parrocchie bergamasche e in alcune nella zona di Novara. Tale liturgia sorse con la riforma gregoriana. Le principali differenze fra il rito romano e quello a. riguardano l'anno liturgico, che prevede un Avvento di 6 settimane; la Quaresima, più breve di 4 giorni; il Battesimo per immersione; una disposizione diversa di alcune parti della Messa; l'altare basilicale rivolto verso il popolo. Ambrogio introdusse, come innovazioni, la Vigilia (cioè la veglia di preghiera nel giorno precedente la festa), l'antifona e l'inno. I libri liturgici erano costituiti dal Messale, che raccoglieva 236 prefazi e le parti fisse e variabili della Messa; dal Breviario, in origine chiamato Manuale, che conteneva i salmi, quanto si recitava o cantava all'interno della Messa e altre rubriche varie (riguardanti ad esempio il battesimo, l'estrema unzione, ecc.). ║ Anno liturgico a.: la Quaresima ha inizio con la prima domenica; tutte le feste dei santi sono eliminate, ad eccezione di quella di San Giuseppe e dell'Annunziata. Le litanie vengono recitate nel corso della Messa domenicale. Il ciclo della Quaresima è concluso dalla Pasqua, mentre le Rogazioni vengono celebrate dopo l'Ascensione. Durante il ciclo della Pentecoste, il numero di domeniche viene uniformato sulla base della data della Pasqua. Nel ciclo dei santi, il calendario introduce dodici feste della Madonna, tre degli Arcangeli, due degli Angeli custodi. ║ Valli a.: valli che anticamente dipendevano dall'arcidiocesi di Milano e che conservano tuttora il rito a.: si tratta delle Valli di Blenio, Levantina e Riviera, Capriasca e di Brissago. ║ Repubblica A.: fu costituita e instaurata a Milano nel 1447, dopo la morte del duca Filippo Maria Visconti. Venne retta da 24 capitani, scelti fra i componenti delle maggiori famiglie. La sua breve vita fu travagliata dalla guerra contro i Veneziani, che aspiravano alla Ghiara d'Adda, e dalle vicende legate ai pretendenti alla successione viscontea. La Repubblica cessò di esistere nel 1449, quando salì al potere Francesco Sforza.