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Aljamía.

(dall'arabo al-agamiyyah: lingua straniera). Originariamente, lingua araba corrotta parlata dai Mori di Spagna. Poi divenne sinonimo di lingua castigliana. Infine indicò la trascrizione, operata da Mori latinados, del castigliano e degli altri dialetti spagnoli in caratteri arabi. Queste trascrizioni inizialmente furono operate solo su documenti ufficiali, con lo scopo di mantenere inaccessibili notizie riservate; col tempo, estendendosi questa pratica a ogni genere di scritti, si sviluppò una vera e propria letteratura aljamiada, con numerose opere in prosa e in versi, tra cui ricordiamo il Poema di Yusuf, in caratteri arabi, composto nel XIV sec. in 1220 versi, che narra la storia di Giuseppe, basandosi sulla tradizione coranica. Ad esso corrispondono le Coplas di Yocef, sempre del XIV sec., in caratteri ebraici, che narrano la medesima storia sulla scorta, però, del racconto biblico.