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Alisèi.

(dal francese alizes: costante, uniforme). Venti periodici che spirano dalle regioni tropicali verso quelle equatoriali, in una fascia compresa tra i 30° Nord e i 30° Sud. La fascia interessata è divisa in due dalle zone cosiddette di calma equatoriale ed è delimitata a Nord e a Sud da due zone di calma tropicale. Queste regioni di calme corrispondono a zone di bassa pressione dovute a correnti d'aria calda ascensionale equatoriale, il cui vuoto viene appunto colmato dalle masse di aria più fredda provenienti dalle suddette latitudini. Da tale movimento si generano gli a. Tali correnti si spostano per effetto della rotazione terrestre e per la conseguente forza di Coriolis (legge di Ferrel), assumendo direzione Nord Est verso Sud Ovest nell'emisfero boreale e viceversa direzione Sud Est - Nord Ovest in quello australe. La velocità media degli a. è di circa 18 km orari, con delle punte più basse di 11 km e massime di 32 km. Le oscillazioni sia di velocità che di direzione si devono principalmente al ciclo delle stagioni, e al conseguente minore o maggiore riscaldamento del terreno. Tali rotazioni stagionali contribuiscono alla formazione dei monsoni. In genere gli a. che soffiano nell'emisfero australe presentano una intensità superiore, dovuta alla maggiore estensione delle masse oceaniche che permettono un più libero corso ai venti. Generalmente infatti sugli oceani i venti presentano una maggiore regolarità che non sulla terraferma dove subiscono variazioni causate dalle condizioni termiche o di pressione, o per la stessa conformazione del territorio. Gli A. sviluppano ad alta quota, sopra i 3.000 m, dei venti contrari (i contro a.) creando un grande sistema di conversione termica. I contro a. sono stati oggetti di studio mediante il ricorso a voli con aeroplani, radio sonde, lanci di palloni-pilota. La loro esistenza era stata però individuata già prima semplicemente con l'osservazione dei venti sulle cime più elevate dei monti equatoriali. Gli a. furono molto importanti al tempo della navigazione a vela sugli oceani, e vennero denominati venti del commercio (termine che si conserva ancora in inglese trade winds). Il primo studioso che li descrisse e ne segnò l'andamento su carta fu l'astronomo E. Halley nella seconda metà del XVII sec.