Periodo geologico finale dell'era archeozoica. Il termine,
proposto nel 1982 da Van Hise, deriva dalla denominazione dell'antica
tribù indiana degli Algonchini, nell'America settentrionale, nel cui
territorio (la regione dell'Algonquin) si riscontrano alcune tra le più
importanti manifestazioni di quest'era. I terreni formatisi durante questo
periodo sono compresi tra la fine dell'età archeana e l'inizio di quella
paleozoica. I fossili dell'
a. hanno tutti scheletro corneo o siliceo.
Mancano avanzi con scheletro calcareo. Tra i fossili si notano radiolari,
foraminiferi, spugne, crinoidi, brachiopodi, molluschi, vermi e ostracodi. Le
rocce prevalenti sono, tra le eruttive: graniti, diarasi, gabbri, noriti,
labradoriti, porfiriti, melafiri, spesso coi relativi tufi. Tra le rocce
sedimentarie, oltre quelle clastiche frequentissime (quarziti più o meno
cristalline, conglomerati) si hanno calcari e dolomie più o meno puri.
Nel corso del periodo si ebbe il "corrugamento huroniano", movimento orogenetico
che si manifestò nell'America settentrionale, in Finlandia, a Nord della
Gran Bretagna e nella Cina settentrionale. Oggi ha valore solo come termine
cronostratigrafico della regione canadese.