(in arabo
Halab). Città (1.591.400 ab.) della
Siria nord-occidentale, capoluogo del distretto omonimo. Sorge a 370 m s/m., al
centro di una fertilissima oasi bagnata dal fiume periodico Uadi al-Quwaiq.
• Econ. - Importante nodo stradale e
ferroviario, si trova al centro delle direttrici per la Mesopotamia, il
Mediterraneo, la Turchia, il Libano e per la Giordania. La città, fin dai
tempi antichi, è nota per la produzione artigianale di tessuti di seta e
di preziosi broccati in oro e in argento, che costituiscono le principali voci
dell'esportazione. Importante è anche il commercio dei fichi secchi,
delle olive, dei pistacchi, oltre a quello delle droghe provenienti
dall'entroterra. L'industria è attiva nei settori tessile (lavorazione
del cotone), alimentare, del cemento, conciario, calzaturiero.
• St. - Capitale del Regno di Yamhad intorno al
2000 a.C., divenne dominio degli Ittiti nel 1500. Conquistata dagli Egiziani ai
tempi di Thutmosis III, alla morte del faraone tornò nuovamente sotto il
dominio degli Ittiti. Distrutta dai Popoli del Mare nel XII sec. a.C., fu
sottomessa dagli Assiri nel 738 a.C. e successivamente dai Medi e dai
Babilonesi. Conquistata dai Greci, alla morte di Alessandro Magno (300 a.C.)
passò sotto la signoria di Seleuco I Nicatore. Assoggettata dai Romani
nel 65 d.C., la città attraversò un lungo periodo di
prosperità fino a quando, nel 540, venne saccheggiata dai Persiani. Dopo
l'avvento di Maometto, nel 635, divenne una roccaforte dell'Islam sotto varie
dinastie di musulmani (Fatimidi, Selgiuchidi, Ayyubidi, ecc.) e riuscì a
opporsi a tutti i tentativi di conquista da parte dei Crociati. Nel 1260 fu per
un breve periodo sotto il dominio dei Mongoli, per tornare sotto il controllo
dei Mammalucchi egiziani nel settembre dello stesso anno. Dal 1516 fino al 1919
fu dominata dai Turchi che ne fecero un polo commerciale di grande importanza.
Nel 1923 passò sotto il controllo dei Francesi, dopo esser stata per
cinque anni, dal 1918 al 1923, indipendente come sangiaccato. Quando
cessò il mandato francese sulla Siria, la città entrò a far
parte della nuova Repubblica Siriana dichiarata indipendente nel 1945.
• Arte - Il patrimonio artistico di
A.,
che comprende monumentali opere dell'arte araba, è fra i più
interessanti del Medio Oriente. Magnifica è la Grande Moschea ommayyade
fondata nel 715 e rifatta nel XII sec.; pure notevoli sono l'ospedale Maristan e
le università musulmane o
madrasat (in particolare quella
denominata Al-Halawiyyah, che sorge sulle rovine di un'antica chiesa cristiana).
Nel Museo archeologico sono custoditi reperti di arte ittita e
assiro-babilonese. Nella cittadella sorge anche un'antichissima acropoli ittita.
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Distretto di A. (18.500 kmq; 3.035.000 ab.): il suo territorio
confina con la Turchia e con i distretti di Idlib e Raqqa. È attraversato
dai fiumi Afrin, Qoueïq ed Eufrate. Città principali: Azaz, Bab,
Mennbidj. Le attività economiche principali sono l'agricoltura (cotone,
riso, tabacco, pistacchi, fichi, vite, olivo) e l'allevamento (bovini, ovini,
caprini).
Il chiostro della moschea Djami el-Kebir ad Aleppo
Aleppo: portale di ingresso alla cittadella
Aleppo: porta del Palazzo Reale (epoca saladiniana)